Cosa aspettarci dai mondiali di Pokémon

Date, tornei, giocatori italiani, aspettative, numeri e molto altro sui mondiali 2023 di Pokémon che si svolgeranno in Giappone.

Per la prima volta i mondiali di Pokémon atterrano in Giappone, la patria dove hanno avuto origine i mostriciattoli più famosi al mondo. Milioni, forse miliardi, le carte vendute e scambiate in oltre 25 anni di storia di uno dei Trading Card Game più famosi al mondo. Un gioco di carte collezionabili capace di coinvolgere in modo trasversale ed eterogeneo appassionati di ogni provenienza geografica e ogni età. Tutto nato da un videogioco.

La storia in breve

Nei primi anni ‘90 Satoshi Tajiri è un collezionista di insetti, hobby molto diffuso in Giappone soprattutto tra i bambini. Da fondatore della software house Game Freak, entra in contatto con la Nintendo e in particolare con la console portatile Gameboy. Immaginando così di creare un videogioco in cui è possibile collezionare piccoli mostri, chiamandolo Pocket Monsters. È da queste due parole, poi contratte e leggermente modificate, che nascono così i Pokémon.

Dai primi due videogiochi, originariamente distribuiti solo in Giappone, si passa poi al Nord America. Nel 1997 nasce la prima serie animata dedicata ai Pokémon, per poi nel 1998 diventare un gioco di carte grazie all’intuizione di Wizards of the Coast, già famosa per essere il publisher di Magic: The Gathering. Nel 2003 però Nintendo decide di non rinnovare i diritti di sfruttamento alla Wotc, iniziando a produrle da sé. Comincia inoltre a organizzare autonomamente tornei nazionali e campionati mondiali.

Prima volta in Giappone per i mondiali di Pokémon

Nonostante siano nati nel paese del Sol Levante, è la prima volta che un mondiale, quello 2023 in partenza l’11 agosto arriva in Giappone. Di più: per la prima volta dopo Stati Uniti, dove si sono sempre storicamente tenuti, e Regno Unito, con Londra nel 2022, il mondiale di Pokémon arriva in un paese non anglofono. Non saranno però più quattro i giorni di competizione come è stato un anno fa ma tornano a essere come in passato. Quattro i titoli presenti: il trading card game (Tcg), il videogame (Vg), Pokémon Go e Pokémon Unite, ultimo prodotto di casa Pokémon ispirato ai Moba.

Proprio questi due ultimi titoli si trovano al loro secondo mondiale. Per Pokémon Go si giocherà in un tabellone a doppia eliminazione con circa 128 partecipanti. Su Unite aumenta il numero di team: da 16 a 31 con un formato composto da due fasi: la prima a gironi e la seconda a eliminazione diretta. Quello che a noi in quanto esports digitale interessa maggiormente è ovviamente il VG. Ci sono diverse categorie con in vetta, come livello massimo, il Master. In totale si sono qualificati 359 giocatori provenienti da tutto il mondo, di 54 hanno già ottenuto il pass per il Day 2. 

Gli italiani di Pokémon

Su 359 giocatori, dall’Europa abbiamo 89 giocatori qualificati, di cui 87 hanno strappato il biglietto attraverso i punti circuito mentre due sono i finalisti della scorsa edizione, ovvero Eduardo Cunha, poi laureatosi campione del mondo, e Guillermo Castilla. Gli italiani in questo nutrito gruppo del Vecchio Continente sono 26. La Top 16 europea ha inoltre di diritto il pass per la seconda giornata, di cui fanno parte sette italiani:  Marco Silva (primo in classifica europea di quest’anno), Nico Davide Cognetta, Giulio Tarlao, Davide Carrer, Flavio Del Pidio, Leonardo Bonanomi e Kevin Salvetto.

Tra gli italiani che inizieranno il torneo il Day 1, secondo l’esperto della scena competitiva Gianluca Grassi, i nomi su cui puntare sono quelli di “Luca Ceribelli (Top8 all’ultimo regionale di Torino) e Simone Sanvito (finalista contro Dave Cognetta a Torino). A loro aggiungerei Francesco Pio Pero, bravo ma a volte si fa trascinare dalle emozioni, e Arash Ommati, giocatore di lungo corso impossibile da non considerare”. E le possibili sorprese? “Probabilmente Roberto Parente, Francesco Pardini e Giuseppe Musicco, se dovessi scegliere qualcuno”.

I favoriti

Ancora secondo Grassi, a livello generale di torneo i favoriti potrebbero essere gli statunitensi: “In stagione si sono portati sia l’internazionale australiano che quello europeo”, ha raccontato. “In Europa il nostro Marco Silva e lo spagnolo Eric Rios hanno mostrato una costanza invidiabile nei risultati e sicuramente possono essere considerati i nostri favoriti. Da tenere d’occhio il francese Aurelien Soula, classe 2006 e al suo primo anno da Master, è riuscito a conseguire risultati di altissimo livello”.

La particolarità di questo mondiale però arriva dal formato. Per la prima volta nel Vg è stato introdotto un formato rivoluzionato rispetto al passato: dall’1 luglio infatti è in vigore il Regolamento D. Questo formato di fatto rende disponibili diversi Pokémon attraverso Pokémon Home, ovvero quelli introdotti in Pokémon Leggende Arceus. In pratica “i giocatori si trovano un metagame rivoluzionato visto il peso di queste aggiunte, tra cui Urshifu, Tornadus, Landorus-T e Rillaboom”.

Italiani: non solo player

Oltre a Gianluca Grassi, presente in loco come arbitro della competizione, ci sono altri italiani che faranno parte dell’organizzazione e saranno responsabili della buona riuscita dell’evento. L’Head Judge per la categoria Masters, ad esempio, ha bandiera italiana: è Martina Reviglio, del cui team farà parte proprio Grassi. Infine un pizzico di Italia sarà anche su Pokémon Go: a fare da vice capo arbitro, Assistant Head Judge, ci sarà Susanna Cheng.

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