Un terzo dei centri doposcuola danesi offre ai ragazzi la possibilità di competere con i videogame. “Gli esports rafforzano lo stare insieme e il senso di comunità. Insegnano agli studenti a creare sintonia con gli altri, a comunicare e fare gioco di squadra”. Interpellato da una testata danese (Jammerbugtavis.dk) per commentare l’aumento di offerta legata ai videogame competitivi nei doposcuola del Paese (raddoppiata negli ultimi cinque anni), Rune Kristian Lundedal Nielsen, il professore associato dell’Università di Copenhagen, docente di Digital Design del dipartimento del Centro per la Ricerca sui Computer Games non ha alcun dubbio sul valore che ha il videogioco competitivo.
“Gli esports sono un’attività di formazione utile a creare il senso di comunità in egual misura della vita all’aria aperta e degli sport tradizionali. Negli esports entrano in gioco il rispetto reciproco, lo spirito di squadra e la gestione degli stati d’animo legati a vittorie e sconfitte. Praticare esports in un centro doposcuola – continua il professor Rune Kristian Lundedal Nielsen, dopo aver dichiarato di non essere sorpreso dal successo degli esports – è anche una grande opportunità per tutti quei bambini che hanno difficoltà a trovare qualcuno con cui condividere il loro hobby. Nel centro doposcuola trovano coetanei che hanno esattamente i loro stessi interessi e molti titoli, come Counter-Strike, sono giochi di squadra, che insegnano agli studenti a creare sintonia, a collaborare e comunicare con gli altri”.
Come conferma anche Kasper Kaptain, il docente responsabile del progetto esports della Stidsholt Sports Continuation School, un’istituto dello Jutland settentrionale che è stato tra i primi a introdurre gli esports nella sua offerta, gli esports “non sono stati solo un modo per attirare studenti, ma rappresentano per noi è davvero un’ottima opportunità per parlare ai giovani coinvolgendoli su argomenti più interessanti per loro, offrendo un’esperienza alla pari con quella offerta tramite gli sport tradizionali. Le qualità che apprezziamo di più negli esports – chiosa Kaptain – è nel loro far capire subito l’importanza del lavoro di squadra, della comunicazione e del prendere decisioni rapide in autonomia. Apprendimenti che sono universali, importanti sua durante il soggiorno dopo la scuola ma anche al di fuori di essa. Siamo convinti che siano qualità che possono mettere qualche buona carta in più in mano dei giovani, per affrontare il proprio futuro”.