Quella di Delta Force è stata la demo più giocata dell’ultimo Steam Next Fest. Eppure, guardando alla sua community, non la si può certo definire entusiasta del gioco che da una settimana è arrivato nelle loro mani. Al contrario, le recensioni di Steam sono piene di testimonianze che lamentano una sovrabbondanza di cheater, dei server molto poco responsivi e una generale mancanza di rifinitura. Dopo averci giocato per diverse ore non solo possiamo confermare la presenza di imbroglioni che intrappolano chi gioca nel punto di rinascita, ma anche la qualità estremamente variabile dei server che, spesso, non registrano i proiettili andati a segno.
Delta Force è sviluppato da Tencent, richiede un account e ha un anti cheat a livello del kernel proprietario che alcuni utenti dicono non si disintalli insieme al resto del gioco ma vada eliminato a mano. Questo è un pessimo biglietto da visita per l’utenza Pc. Poi c’è il posizionamento: l’esperienza vuole fare da ponte tra Call of Duty e Battlefield ma fallisce nel catturare la magia di entrambi: i suoi combattimenti sono troppo veloci per essere sul fronte del realismo della serie DICE e troppo lenti/troppo poco adrenalinici per attirare i fan del colosso Activision. Nemmeno l’essere Free to Play ha convinto la playerbase che ora ha CoD sul Game Pass e può acquistare anche l’ultimo Battlefield a pochi euro.
Essendo un franchise in giro da più di 26 anni, poi, quello che doveva essere il cuore dell’esperienza, la campagna di Black Hawk Down rimasterizzata e modernizzata, non è presente al lancio e sarà un contenuto a pagamento quando arriverà. L’altro punto debole del gioco, tanto per la community quanto nella nostra esperienza, sono gli operatori. Questi personaggi da hero shooter presi direttamente da Battlefield 2042 non risultano originali, non spiccano per il loro impatto sul campo di battaglia e hanno un design estremamente generico. L’armamentario non è legato al personaggio, ma questo non fa un gran che per migliorare l’esperienza.
La parte del gioco che è a tutti gli effetti un extraction shooter, poi, non riesce, di nuovo, a distinguersi dalla concorrenza. É la formula che abbiamo visto in Tarkov, nella DMZ di CoD e in tutti gli altri esponenti del genere usciti negli ultimi due anni. Il loot, poi, non varia abbastanza di location in location e si finisce sempre per gravitare intorno sempre ai soliti posti dove gli altri giocatori sono inevitabilmente accampati.
Delta Force non funziona perché ha cercato di essere troppe cose, non ha un identità a livello di ritmo di gioco, è pieno di cheater e non ha un obiettivo chiaro in mente. Non tutto è perduto però: c’è tempo e modo di migliorare e il nostro consiglio è di aspettare a dargli una possibilità perché i problemi tecnici a livello di server potrebbero creare un’esperienza così frustrante da farvi venire in odio questo gioco che, nonostante i difetti, ha del potenziale. Le cose che fa sbagliate, però, sono ancora troppe, meglio aspettare il primo grande refresh per capire se i contenuti sono all’altezza, i cheater sono stati bannati e i server sono stati sistemati.