Con La Forma Ultima, Bungie ha dato ai fan di Destiny 2 tutto ciò che potevano desiderare: ve la raccontiamo nella nostra recensione.
Con una campagna completa, un raid sopraffino, una serie di missioni post campagna ottime e una chiusura narrativa straordinaria, La Forma Ultima ha dato ai fan di Destiny 2 tutto ciò che potevano desiderare. Se ad un certo punto della vostra vita avete amato questa saga, tornate per giocarne la conclusione, non ne resterete per niente delusi.
Quello che Bungie è riuscita a fare, e non era per niente scontato, è stato di riuscire a chiudere una narrazione decennale in modo coerente e soprattutto emotivo. Il finale inizia con quel tocco di Avengers Endgame per pompare l’adrenalina ma è tutto incentrato sul rapporto personale, profondo e sentito tra Spettro e Guardiano, l’essenza stessa del mondo di Destiny 2.
Il vero tocco da maestro, però, è stato la suddivisione delle molte nuove attività per fare contenti tutti: la campagna è incredibilmente accessibile ma (in modalità leggendaria) decisamente non semplice, le missioni post campagna sono esplorative, divertenti e una di loro è uno dei migliori contenuti mai prodotti da Bungie, il raid è tanto complicato quanto lungo (un nuovo Ultimo Desiderio praticamente) e lo scontro finale con il Testimone è un evento per 12 giocatori di nuovo accessibile e intuitivo.
La Campagna della Forma Ultima è solo l’antipasto
Bungie sapeva, come ha fatto nel Re dei Corrotti, che non poteva mettere in scena lo scontro finale con il suo grande cattivo nella forma di una battaglia con un boss in chiusura alla campagna. Per questo ha scelto, come ha fatto con successo nella Regina dei Sussurri, una linea narrativa investigativa. Una volta arrivati nel Pallido Cuore del Viaggiatore, infatti, i Guardiani, dopo aver rimesso insieme la squadra (il Corvo, Ikora, Zavala e Cayde-6) si mettono alla ricerca di un modo per indebolire e rendere vulnerabile il Testimone.
Dopo tante peripezie e a un prezzo molto caro, il gruppo scopre una verità rimasta insieme nascosa e sotto gli occhi dei Guardiani per tantissimo tempo e la utilizza per aprirsi una via nella mente del Testimone, iniziando un lento processo di indebolimento dall’interno. Se le prime missioni risultano leggermente più semplici del solito, lo stesso non si può dire per le ultime 2 che, a difficoltà leggendaria, rappresentano una vera sfida e un serio ostacolo da superare.
La stella della campagna principale è, indubbiamente, la nuova sottoclasse Prismatica che permette, con delle limitazioni, di combinare abilità della luce e dell’oscurità per creare combo micidiali e devastanti. Altrettanto divertenti, poi, sono le nuove super della luce che vanno ad alimentare quella sensazione di forza incredibile che ogni Guardiano dovrebbe sentire se si dovesse ritrovare nel cuore della “divinità” a cui deve tutti i suoi poteri.
Un post campagna da oscar
Raramente le attività post campagna riescono a farsi ricordare in un’espansione di Destiny 2, con la Forma Ultima, invece, è l’esatto opposto: la storia è un crescendo che continua con le missioni successive in preparazione al raid. Oltre alle classiche avventure esplorative della nuova destinazione, infatti, una volta terminata la campagna si rendono disponibili una missione relativa a Savathun, e una con protagonisti il Corvo e Cayde -6.
Si chiama Jolly, è una quest esotica (che premia con il fucile da cecchino personale di Cayde) ed è una masterclass in mission design. Durante questa missione, infatti, vivrete (anche se siete Titani o Stregoni) la fantasia di essere un vero Cacciatore di pattuglia agli angoli più estremi del Sistema Solare. Vi accamperete, andrete in perlustrazione e stanerete un nemico dell’umanità in compagnia di due personaggi iconici di Destiny 2. Il passo di gioco, i dialoghi, i combattimenti e le ricompense sono perfettamente bilanciati per creare una delle esperienze migliori che Destiny 2 abbia mai offerto ai suoi giocatori.
Questa è anche l’occasione di parlare del buon lavoro fatto con la nuova destinazione: il Pallido Cuore del Viaggiatore. Dimenticatevi le solite tre zone da ripercorrere ancora e ancora (a fine campagna questo schema torna ma non da fastidio), il Pallido Cuore, durante la campagna, si configura come vera e propria esperienza lineare con livelli ben collegati tra loro e punti di dialogo e rifornimento che si spostano con la storia per un’esperienza incredibilmente fluida.
Finita l’avventura principale, poi, la destinazione si apre ed è piena zeppa di segreti, collezionabili, avventure esotiche ed eventi pubblici con cui ottenere ricompense sensate e progressione. Solo a questo punto alcuni dei sistemi più familiari del gioco tornano a farsi vedere e al posto di sembrare la solita solfa, sono un piacevole ritorno a lidi familiari in cui grindare un pochino per rilassarsi.
Il raid della redenzione e della salvezza
Orlo della Salvezza è uno dei raid più difficili, complessi ed estenuanti della storia di Destiny. I migliori giocatori al mondo, durante la corsa al primato mondiale, ci hanno messo dalle 19 alle 24 ore di gioco continuativo per riuscire a completare i suoi 5 encounter, uno più difficile dell’altro. In questo raid ci sono tutti i nemici storici dei guardiani, una meccanica che non perdona in fatto di tempismo e, soprattutto, tantissimi segreti da scoprire.
Se a tutto questo aggiungiamo panorami mozzafiato e un boss finale, il Testimone, che rappresenta uno degli encounter più spettacolari della storia del gioco, allora possiamo dire, con certezza, che Bungie si è fatta perdonare gli errori e le imprecisioni della Radice degli Incubi (il raid dell’Eclissi) e ha dato alla sua base di giocatori un’esperienza che richiederà mesi pere essere padroneggiata.
Solo andandolo a provare con i vostri occhi capirete quanto è bello e quanto è complesso questo raid. Non solo, è il giusto mix tra gestione dei danni, coordinazione di squadra, analisi strategica e talento manuale. Senza ciascuno di questi elementi farete molta più fatica a cavarvela. L’unico punto dolente non solo del raid ma di questa espansione in generale è stato la musica che, né con le nuove tracce, né con il riuso delle vecchie, riesce a farsi ricordare.
Contrariamente a quanto fatto con Il Re Dei Corrotti, poi, il raid non è pensato per eliminare il Testimone, bensì per fermare la Forma Ultima, il suo tentativo di imprigionare l’universo in una stasi completamente priva di sofferenza. Battere il boss finale significa impedire al cattivone di mettere in atto il suo piano, lo scontro finale arriva dopo ed è un’attività aperta a tutti.
Un finale degno di 10 anni di attesa
Quando la prima squadra ha completato il raid durante la corsa al primato mondiale, per tutta la community si è sbloccata la missione di chiusura non solo della campagna della Forma Ultima ma di tutti i 10 anni di storia di questo gioco: lo scontro finale con il Testimone. Escissione, questo il nome dell’attività, vi vedrà scendere in un’arena con altri 11 guardiani per sferrare il colpo di grazia a colui che, da millenni, muove i fili della nostra distruzione.
L’attività non è semplice, si muore parecchio se non si sta attenti, ma è gestibile, è piena di aiuti e, essendo in 12, è impossibile fallire. É pensata per essere giocabile da chiunque come è giusto che sia visto che una gran parte della base di giocatori di Destiny 2 non ha mai messo piede in un raid. Terminata questa missione verrete commossi da una serie di tre cutscene con protagonista il vostro guardiano che non solo danno una chiusura toccante, personale ed emozionante alla storia ma mettono in piedi i filoni narrativi che ci accompagneranno nel corso dei tre episodi (i blocchi narrativi che hanno sostituito le stagioni) di quest’anno.
La Forma Ultima è tutto ciò che potevamo desiderare: una storia in cui siamo a tu per tu con i personaggi più iconici della saga, nuovi poteri con cui sbizzarrirsi per creare i loadout più assurdi, una destinazione traboccante di attività e segreti, nuove armi con cui sperimentare, un raid complesso e gratificante e una conclusione che sa farsi ricordare. Dopo esserci congratulati con Bungie per l’ottimo lavoro fatto aspettiamo con ansia la conferenza estiva della casa di sviluppo per capire cosa accadrà a questo titolo quando le tre stagioni di quest’anno saranno finite.