Detective Pikachu Returns: la recensione delle investigazioni con i Pokèmon

Pikachu torna ad avere una voce nel nuovo capitolo investigativo della giovanissima saga che è riuscita a conquistare tanti appassionati.

Sentire Pikachu parlare come un detective consumato da anni di indagini non smette mai di essere divertente. Detective Pikachu è tornato per le strade di Ryme City e questa volta ha un nuovo caso per le mani. Inutile dire che se siete fan dei Mostri Portatili allora questo gioco sarà capace di regalarvi tante ore di divertimento atipico in compagnia di alcune icone dell’infanzia come Growlithe e Pikachu. Se siete nuovi alla saga e vi state chiedendo cosa abbia da offrire un videogioco dei Pokémon investigativo, allora questa recensione potrebbe convincervi a cominciare le vostre indagini.

Arrivato in Europa nel 2018, questo franchise è riuscito a catturare l’attenzione anche di chi si è allontanato dai giochi principali della serie Pokémon perché propone uno sguardo diverso a questo mondo, più mondano e infuso di vita quotidiana. Le battaglie non sono al centro di tutto, c’è un mondo vibrante di vita e relazioni da intessere nell’universo popolato da queste creature.

Detective Pikachu Returns: la recensione delle investigazioni con i PokèmonIl primo grande avvertimento da fare a chi vuole avvicinarci a questo gioco è che è prima di tutto è un’avventura testuale. Dovrete esplorare diversi scenari cittadini per parlare con umani e altri Pokémon raccogliendo testimonianze e mettendo insieme gli indizi per risolvere il vostro caso. É un’immersione totale nel mondo dei mostri portatili al di fuori delle battaglie quindi come stile narrativo deve piacere.

Ryme City, poi, si è trasformata nel palcoscenico ideale per questo tipo di avventura perché Creatures Inc ha aumentato il numero di umani e Pokémon che la popolano dandogli più vitalità nelle loro routine e immergendo ancora di più chi gioca in un ambiente vibrante. I casi che dovrete affrontare non saranno mai troppo complicati perché il target di pubblico include i più piccoli ma, soprattutto sul finire del gioco, non verrete guidati così tanto.

La meccanica di base è quella di utilizzare altri Pokémon come fossero strumenti della polizia scientifica per, ad esempio, seguire piste di odori con Growlithe in una serie di minigiochi che vi faranno divertire. Oltre a questo non c’è molto altro in questo videogioco, solo un’atmosfera rilassata a suon di jazz, piccole avventure rilassanti e pucciose, un detective sempre assetato di caffé e un generale senso di calma per cui alla fine andrà tutto bene.

Detective Pikachu Returnes non vincerà premi per la sua narrativa o il game design, non ci sono elementi innovativi che fanno gridare al miracolo. Quello che c’è è un piccolo specchio di vita quotidiana nel mondo dei Pokémon con un Pikachu parlante e un comprimario il cui padre è in difficoltà e va ritrovato. É tutto molto semplice ed è il suo bello perché a volte i fan dei Pokémon hanno semplicemente bisogno di un piccolo mistero di città da risolvere piuttosto che di un Pokédex da riempire o di un mondo da salvare.

Se vi piace leggere (perché c’è davvero tanto testo) e vi piacciono i Pokèmon, Detective Pikachu returnes sarà il perfetto compagno di un grigio pomeriggio d’autunno o delle vacanze di Natale nei lunghi viaggi per raggiungere i parenti, e vi regalerà un sacco di relax avvincente.

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