L’asso argentino di proprietà della Juventus entra a far parte di Furious Gaming come investitore. Dybala non è il primo calciatore a fare questo passo.
Dimenticate auto di lusso e case sfarzose. L’attenzione di molti calciatori, oggi, è rivolta al gaming e non solo per quanto riguarda Twitch. Negli ultimi mesi, infatti, il numero di personaggi del calcio che si sta legando al mondo esports sta crescendo a dismisura. L’ultimo in ordine di tempo ad aver compiuto questo passo è Paulo Dybala, entrato con un pool di investitori in Furious Gaming. L’indiscrezione era stata lanciata già lo scorso aprile, quando La Joya durante un’intervista con lo streamer e youtuber spagnolo Ibai Llanos aveva messo in mostra una maglia dell’organizzazione argentina.
“Un gruppo di investitori – le parole di Gonzalo Garcia, Ceo di Furious Gaming, ai microfoni di Infobae – era interessato al nostro progetto. Insieme a loro spicca la figura di Paulo Dybala. Lui era già associato a noi come partner e immagine dell’azienda. Ovviamente questa notizia ci ha reso davvero felici. E’ il giusto riconoscimento dopo tutto il lavoro che abbiamo svolto. Credo sia qualcosa di unico per la nostra organizzazione e servirà ad altri. Siamo riusciti ad aprire un varco importante, magari nei prossimi anni sempre più personaggi pubblici saranno di supporto per l’esports”.
I Furious sono molto attivi in Sudamerica. Oltre a numeri sempre più in crescita sui social, l’organizzazione argentina è attiva su diversi titoli. Da League of Legends, con due squadre divise tra Lega Latinoamericana ed Entel Honor League in Cile, fino a Counter Strike e Rainbow Six. Il vero obiettivo, però, come ha ammesso lo stesso Garcia è quello di sfruttare al meglio la visibilità di Dybala e allargare ulteriormente gli orizzonti. L’Europa, dunque, potrebbe diventare presto terra di conquista. C’è la volontà di creare una serie di infrastrutture nel Vecchio Continente per portare i giocatori latini a misurarsi con avversari di un livello superiore. A tal proposito, presto verranno organizzati dei bootcamp che serviranno a comprendere meglio il livello di ciascun player.
Quello di Dybala, intanto, come dicevamo in precedenza non è una caso isolato. Prima dell’asso argentino era toccato a stelle come Sergio Aguero, Thibaut Courtois e David Beckham investire nell’esports. Del resto si sa, sport e videogiochi ormai viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda.