Presidente dell’associazione Wesda, World e-sports development alliance, a dicembre era stato premiato in Cina come “2024 Annual Innovation Leader” per i suoi sforzi per l’integrazione fra sport reali e sport virtuali.
Maurizio Miazga è morto. Il presidente di Wesda, World e-sports development alliance, è mancato nella giornata di ieri, giovedì 23 gennaio, dopo una lunga malattia.
A darne l’annuncio il figlio, tramite i social, che invita chi volesse, a partecipare alla funzione di commiato, che si terra domani, 25 gennaio, alle 15, nella chiesa Santa Lucia di Savignano Sul Rubicone (Cs).
Venendo dal mondo dello spettacolo, prima con il suo gruppo musicale, “El Cerebro” (nome divenuto quasi un suo nick, sui social), e poi, per anni, responsabile del set up sonoro dei concerti di personaggi come Loredana Bertè, Edoardo Bennato e Renato Zero, ha quindi virato sul mondo dei programmi televisivi, legati al motor sport, e quindi al mondo fieristico, dove ha incontrato gli esports, venendone rapito.
“Aveva capito il valore degli esports frequentando l’America“, racconta il figlio, Massimiliano, “ma aveva anche costruito una visione differente da quella americana, troppo legata al marketing e al denaro. Nella sua testa c’era l’idea di sportivizzare gli esports, di creare una sorta di contaminazione. Portare gli sport virtuali nelle strutture sportive per far conoscere ai giovani e giovanissimi lo sport tradizionale attraverso i simulatori e i videogiochi”.
L’ultima soddisfazione poco più di un mese fa, con l’Eci, (Entrepreneurship, creativity & innovation) una organizzazione mondiale con sede in Cina, che ogni anno premia le persone più innovative a livello mondiale, che ha scelto proprio Maurizio Miazga, nella sua veste di presidente di Wesda, fra le dieci personalità alle quali conferire il premio “2024 Annual Innovation Leader”, motivando la scelta con il suo impegno per l’integrazione fra sport reali e sport virtuali.