Siamo volati a Londra per scoprire tutto quello che potevamo sul successore di FIFA in casa EA
L’occasione per incontrare David Jackson VP del Brand di EA Sports FC è stata l’inaugurazione di un campo da calcio fatto apposta per i bambini in un quartiere di Londra. Leggende del calcio inglese come Ian Wright erano presenti e ora il quartiere che ha dato i natali a stelle della Premier League come lui e David Rocastle (a cui il campetto è dedicato) ha un posto nuovo di zecca per far allenare i campioni di domani. “In questo quartiere ci sono tante famiglie con genitori single e spesso si vedono spacciatori a caccia di ragazzi per farli lavorare – ha detto Wright – vedere una struttura come questa mi commuove perché io ero in questa scuola, io facevo il matto e grazie ai miei insegnanti e a Rocastle ho messo la testa a posto, ho iniziato a giocare sul serio e ho dato inizio alla mia carriera calcistica. Vedere un campetto qui, così bello e attrezzato, secondo me salverà delle vite e mi commuove vedere le prospettive che i ragazzi di questo quartiere avranno grazie a una cosa semplice come un campetto da calcio”.
La testimonianza di Wright è stata davvero toccante e ha ricordato a tutti il potere e l’impatto che lo sport, anche virtuale, può avere su una comunità. A evento concluso, però, non potevamo non fare due chiacchiere con David per scoprire cosa gli sviluppatori di EA Sports FC hanno in mente, soprattutto dal punto di vista eSportivo. Dopo il divorzio tra la FIFA e EA c’è molto in ballo per Electronic Arts. 150 milioni di giocatori sono appassionati di FIFA e non è detto che il trasferimento di pubblico sia automatico. A Luglio, in fase di anteprima, potremo dirvi i lati più tecnici di questo nuovo EA Sports FC, per ora ci siamo dovuti accontentare di quelli più “filosofici”. Ecco cosa ci hanno raccontato.
Perché è importante costruire un campetto nel mondo reale per il futuro di EA Sports FC?
“Siamo alla Turnham Academy, una scuola primaria di Londra, dove stiamo costruendo un nuovo campo da calcio e nuove strutture annesse in partnership con Ian Wright che abbiamo chiamato la Rocky and Wrighty Arena. Questa iniziativa è parte integrante del nostro piano di investire nel calcio locale per dargli una piattaforma globale anche grazie al nostro videogioco. Crediamo fermamente che EA Sports FC esista per ampliare l’amore per il mondo ha per il calcio, indipendentemente dal fatto che sia giocato su un campo o con un controller in mano. Crediamo che sia fondamentale far nascere l’amore per lo sport e il fandom per il videogioco in età giovanile e vogliamo facilitare l’accesso dei giovani creando uno spazio sicuro dove poter giocare a calcio e far nascere quello che per molti è diventato l’amore di una vita”.
Che approccio avete usato progettando EA Sports FC? Lo avete pensato più come una continuazione del modello FIFA o avete colto questa occasione per ricominciare da zero?
“Sicuramente a luglio in fase di anteprima potremo dirvi molto di più ma una cosa è chiara: abbiamo l’esperienza per traslare tutto quello che abbiamo imparato da trent’anni di FIFA in FC. Dal mobile alle console, dal giocare sul divano alle competizioni online, stiamo applicando un approccio decisamente più espansivo che in passato per quanto riguarda le esperienze che possiamo sviluppare per i nostri giocatori. Li abbiamo ascoltati, abbiamo raccolto il loro feedback per quanto riguarda l’esperienza FIFA e, soprattutto, per quanto riguarda le loro aspettative nei confronti di FC. Nel primo anno di vita del nostro nuovo gioco aspettatevi la realizzazione di una visione davvero espansiva per quanto riguarda quello che, secondo noi, può essere il miglior modo di giocare a calcio in digitale”.
Avete ipotizzato di adottare il modello Free to Play come ha fatto eFootball e come sta facendo Goals?
“Abbiamo alcune esperienze free to play su mobile e nella FIFA Online Series in Asia ma non abbiamo visto dai nostri giocatori il desiderio di avere un’esperienza AAA che sia gratuita. Nel mondo dei titoli sportivi è fondamentale essere sempre aggiornati e possedere l’ultimo titolo uscito a causa della stagionalità di questo mercato. Lo sviluppo ciclico di questi prodotti, poi, è in difficoltà senza un reset stagionale. La nostra community non ci ha comunicato la necessità di cambiare modello di business ma se la loro opinione dovesse cambiare in futuro noi non chiudiamo nessuna porta. Il nostro modello attuale ci sembra robusto e sappiamo che ai giocatori piace tornare, stagione dopo stagione, per avere nuove esperienze e nuovi contenuti”.
Cosa avete perso e cosa avete guadagnato dalla fine della partnership con FIFA?
“Dal punto di vista delle cose che abbiamo perso direi che la proprietà intellettuale dei mondiali è la più evidente però la fine della partnership ci ha aperto la porta a moltissime nuove possibilità. Ora possiamo decidere esattamente cosa costruire nel futuro avendo come linee guida i nostri due pubblici principali: i giocatori e i partner. Il gioco ha più di 350 licenze dalla Premier League ai singoli club fino ai singoli giocatori. Abbiamo certamente guadagnato la possibilità di costruire il nostro futuro in modo indipendente e costruire il nostro brand come meglio crediamo”.
Come cambierà il circuito esportivo di FIFA con l’arrivo di EA Sports FC?
“Beh per prima cosa non ci saranno le FIFA Global Series (ride) quindi penso che ora abbiamo l’opportunità di definire e decide l’aspetto del nostro circuito competitivo insieme a giocatori e partner. Il calcio è uno sport competitivo per natura e gli esport sono un’opportunità e una piattaforma incredibile per utilizzare al meglio la gioia e l’energia di questo fandom globale. Ci saranno dei cambiamenti nel nostro circuito esportivo e a luglio avrete molte più informazioni al riguardo. Abbiamo ascoltato le necessità dei professionisti e dei nostri partner per riuscire a creare un contesto in cui il gaming competitivo riesce ad essere forte e sostenibile sotto il brand FC”.
Avete in mente un approccio particolare per quanto riguardo lo sviluppo dell’ecosistema esportivo?
“Stiamo lavorando ai cambiamenti in arrivo da diverso tempo tenendo a mente i molti aspetti del nostro ecosistema competitivo. Dalle console al mobile, tutti gli aspetti competitivi del gioco sono stati tenuti in considerazione per forgiare la nostra nuova piattaforma. Il nostro approccio è stato innanzitutto ascoltare i nostri proplayer per capire cosa vorrebbero vedere implementato in relazione a cosa li beneficia di più. Dalla Weekend League a Ultimate Team, la competizione è al centro del nostro gioco. Abbiamo tantissimi dati e altrettanti feedback che abbiamo usato per forgiare quello che sarà il futuro esportivo di EA Sports FC”.
Cosa vi hanno chiesto i Pro? Di cosa hanno bisogno da questo nuovo sistema competitivo?
“Non posso approfondire l’argomento più di tanto ma quello che posso dirvi è che l’integrità della competizione e il bilanciamento nella selezione degli avversari saranno dei pilastri portanti del gioco e del suo ecosistema competitivo. In più ci hanno chiesto di essere visibili all’interno della piattaforma per costruirci all’interno i loro contenuti e la loro storia. Vogliono essere in grado di tracciare la loro rotta all’interno del contesto esportivo del gioco. Questo è un obiettivo importante che ci siamo posti e il loro feedback è stato fondamentale”.
Avete parlato anche con i content creator?
“Assolutamente si, abbiamo un network di creator che ci consigliano la cui opinione ha molto peso per noi. Ci hanno dato parecchi consigli dal punto di vista della community, cosa pensa e cosa desidera, e soprattutto quali sono le sue aspettative. Questo punto di vista è così importante per noi che ne abbiamo anche chiamati alcuni a Vancouver per lavorare insieme durante un evento!”
In Italia abbiamo un panorama molto volatile per quanto riguarda le esclusive, gli accordi e la composizione delle squadre. Avete in mente accordi dalla durata pluriennale o più stabili in futuro?
“L’autenticità è al centro del nostro processo di sviluppo, sappiamo quanto sia importante per i giocatori avere tra le mani la loro squadra preferita e i suoi talenti di punta. Abbiamo un rapporto strettissimo con la Lega Serie A, siamo partner da diversi anni per assicurarci di coprire al meglio il mercato italiano e il nostro obiettivo è arrivare ad avere tutti a bordo dal punto di vista delle squadre e dei giocatori. Il mercato degli accordi nel calcio è notoriamente complicato, ci sono contratti preesistenti, intrecci con il mondo del broadcasting e una generale difficoltà nell’avere dei diritti collettivi nel panorama italiano. Quello che possiamo dirvi è che abbiamo un obiettivo fondativo: essere autentici e portare in EA Sports FC tutti i contenuti della serie FIFA”.