Edugamers for kids 4.0: come gestire una kill di Fortnite

Un educatore reale, al servizio di ragazzi e famiglie, per affrontare i problemi del mondo digitale. E’ l’idea che sta alla base di Edugamers for kids 4.0, lanciata qualche settimana fa a Torino e ora in attesa di far partire (l’11 ottobre prossimo) una campagna di crowdfounding per realizzare concretamente il progetto, che necessita in primis di trovare personale qualificato (player con esperienza) da formare in base alle esigenze. 

A monte di tutto c’è l’esperienza, anche famigliare, di Mauro Maurino (secondo, da destra, nella foto qui sotto), direttore della Cooperativa Crescere Insieme, co-fondatore del progetto Edugamers for kids 4.0. “Siamo partiti dal fatto che non capivamo più nostro figlio, di 11 anni, che passava ore di fronte alla console e pareva diventato ingestibile. Ingestibile soprattutto di fronte alla sconfitta, di fronte a una kill di Fortnite. Così, da educatori professionisti, io e la mia compagna abbiamo cominciato a porci delle domande, cercando risposte concrete”.

L’esperienza alle spalle è quella di educatori di strada, ma con gli anni la realtà si è complicata. “Molti genitori oggi affrontano una sfida complessa, crescono i propri figli in un mondo radicalmente diverso da quello in cui essi stessi sono cresciuti – riflette Maurino -. Agli adulti viene richiesto di accompagnare la nuova infanzia alla scoperta dei mondi virtuali, fatti di linguaggi, regole e rischi mai sperimentati in prima persona. Facile comprendere come il genitore, la famiglia, ma anche la scuola, si trovino spesso impreparati a questa realtà”.

La ricetta “educativa” più diffusa si basa sostanzialmente su limiti o divieti. “Rappresentano più una risposta all’ansia generata dalla difficoltà del compito che non un intervento scaturito da una riflessione – spiega ancora il fondatore di Edugamers -. Il processo di criminalizzazione del mondo del videogame e delle sue community è una delle vie d’uscita che danno coerenza alla scelta dei genitori. E non si considera che l’esperienza del mondo digitale consente ai ragazzi di sviluppare competenze e capacità indispensabili per il loro futuro. E’ proprio qui che vogliamo inserirci, offrendo alle famiglie, ai tutori, alle scuole, degli esperti che possono accompagnare il ragazzo”.

Al momento stiamo organizzando due gruppi, uno a Roma e uno a Torino. Si parte dall’idea che la nuova piazza è in rete, quindi non si può agire dal di fuori. Su mandato delle famiglie l’edugamer può agire online accanto al ragazzo, oppure offline, su richiesta degli istituti scolastici. Per i giovani di oggi virtuale e reale non hanno distinzione, i paradigmi su cui si organizzano le loro sinapsi sono diversi dai nostri. Abbiamo capito che c’è molto interesse nei confronti di un servizio che fornisca ai genitori delle chiavi di lettura su quello che succede ai figli, per questo abbiamo strutturato Edugamer for kids 4.0”.

L’Edugamer è un giocatore che conosce i giochi, ma ha anche solide basi pedagogiche. Viene ingaggiato, ma agisce di comune accordo anche con il giovane. “Si tratta di un giocatore esperto – spiega ancora Maurino – che può aiutare i ragazzi a gestire le loro emozioni, a capire e distinguere i valori, a imparare a gestire l’uscita dal gioco, uno degli aspetti più critici. Abbiamo iniziato a selezionare tra gli educatori quelli che avevano già esperienza di gamer, sono nati così i primi due gruppi formativi. Pensiamo di uscire a breve con dei laboratori di edugamer nei quali si individua il gioco che interessa ai ragazzi, procedendo poi a 3 incontri con i giovani nei quali principalmente si gioca. Nell’ultimo incontro tocca ai ragazzi presentare il gioco e spiegare (ai genitori, o agli insegnanti) il videogioco”.

L’idea è quella di offrire un servizio prenotabile da famiglie e istituti scolastici. Edugamers for kids 4.0 mette poi a disposizione uno esperto che fornirà non solo consulenza, ma un intervento concreto accanto al ragazzo, anche se virtualmente. “Perché se il videogame è uno delle forme più importanti di narrazione dell’attualità, allora chi si occupa di educazione non può starne fuori”. 

Per saperne di più sul progetto Edugamers for kids 4.0 si può visitare il sito www.edugamers.cloud/.

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