È di qualche giorno fa la notizia che l’Empoli calcio, dopo la squadra in Fifa Pro Club, ne aprirà una in Fortnite. Gli eSports evidentemente piacciono molto agli empolesi, visto anche il successo dell’iniziativa organizzata sabato scorso dalla locale associazione Beat Gaming in collaborazione con Qlash nella biblioteca cittadina. Un evento formativo che ha saputo radunare oltre un centinaio di persone incuriosite dal tema: “L’evoluzione del videogiocare e del videogiocatore nel tempo”, che per l’interesse del Comune di Empoli avrà un seguito nelle prossime settimane.
DAI PRIMI PC AGLI SMARTPHONE – Il relatore Fabio Ferrotti, uno dei game manager del Team Qlash, ha illustrato il percorso che ha portato i videogiochi dall’essere dei semplici “divertimenti innovativi” alla realtà odierna, fatta di film interattivi di elevatissima qualità (la saga di Assassin’s Creed, Red Dead Redemption 2), e persino sport elettronici (Vainglory, Fortnite, giusto per citarne due), importanti anche dal punto di vista educativo e dello sviluppo psicomotorio (Just Dance, Beat Saber). Un’evoluzione che ha coinvolto anche il giocatore, ora sempre più attivo, protagonista in prima persona dell’evoluzione del gioco, e trasformato i videogame in un business milionario.
GLI ESPORTS – Ferrotti ha spiegato cosa è un team di pro player, l’organizzazione, le molte figure professionali che lo compongono assieme ai giocatori. Ma anche l’impegno che è richiesto ai giocatori, la preparazione, e l’importanza del socializzare (anche con strumenti innovativi come Discord). Fabio Ferrotti ha sottolineato proprio questo punto, spiegando le ragioni per cui la tecnologia, i videogame e gli esports non sono assolutamente da demonizzare, tutt’altro.
FOCUS GENITORI – Partendo poi dalle richieste e dagli interventi del pubblico l’incontro, ricchissimo di contenuti, ha toccato anche i temi sempre caldi del rapporto genitori-figli. L’importanza dunque di porre delle regole, di evitare le esagerazioni (troppe ore davanti a uno schermo) e il disordine (giocare in ambiente sporco, tra merendine e bibite gassate), il linguaggio e il comportamento online e la postura. Ma il miglior consiglio per i genitori è quello di provare a “entrare nel mondo dei ragazzi”, perché, ha spiegato Ferrotti “magari vi appassionate anche voi e allora nasce qualcosa di straordinario”.