Esports, com’è andata la prima discussione alla Camera

Gli esports sono stati per la prima volta protagonisti di una discussione calendarizzata alla Camera dei Deputati.

Che gli esports si stiano avvicinando sempre più a una presenza fissa in Parlamento non è più una sorpresa ma è la prima volta che una discussione viene calendarizzata ufficialmente alla Camera dei Deputati. Il 21 febbraio il Movimento 5 Stelle, su spinta dell’OIES – Osservatorio Italiano Esports, ha proposto una risoluzione presentata alla Commissione Lavoro e Cultura della Camera dei Deputati che ha aperto di fatto la discussione sulla disciplina degli esports.

Il percorso degli esports alla Camera

Attualmente il riconoscimento degli esports a livello politico si muove su due binari, uno della maggioranza e uno dell’opposizione. Da un lato, appunto, il Movimento 5 Stelle, rappresentato in questo caso dagli onorevoli Caso e Barzotti che hanno presentato al governo diverse proposte ispirandosi al White Paper depositato dall’OIES lo scorso ottobre 2023. Lato maggioranza invece a occuparsene è soprattutto la Lega con Lucia Borgonzoni, senatrice dal marzo 2018 per il partito di Salvini e riconfermata in questa legislatura nel ruolo di sottosegretario di stato al Ministero della Cultura. È proprio al già nominato Ministero che a settembre IIDEA, l’associazione italiana di categoria dell’industria videoludica e esports italiana, aveva organizzato un incontro con diversi panel sul tema, tra i cui presenti a livello politico vi erano anche Roberto Marti, senatore della Lega e presidente della Commissione Permanente (7a) del Senato su Cultura e Patrimonio Culturale, Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, e infine Luca Toccalini, deputato della Lega.

Nella risoluzione discussa alla Camera con cui si chiede alle Commissioni Lavoro e Cultura e al governo di approfondire la questione, gli onorevoli del Movimento 5 Stelle Antonio Caso e Valentina Barzotti hanno spiegato in particolare quali sono le necessità più urgenti di cui il settore avrebbe bisogno per iniziare a essere sostenuto anche in Italia. Tra queste: “fornire una regolamentazione sull’inquadramento dei pro player, delle professioni degli Esports e delle competizioni; combattere i fenomeni di bullismo online e di discriminazione della community femminile; diffondere l’educazione al gaming in scuole e famiglie; creare infrastrutture per la pratica degli Esports; prevedere misure fiscali di sostegno per gli operatori del settore; istituire una game commission che si occupi di promuovere il videogioco come forma d’arte”.

Gli interventi di Caso

Come riportato dalQuotidiano online GiocoNews.it, Caso ha evidenziato come il settore degli sport elettronici “sebbene in forte crescita, sconta tuttavia la mancanza di una regolamentazione normativa dal momento che non esiste una definizione normativa di esports, né tanto meno dell’attività di giocatore videoludico”. Per il deputato del Movimento 5 Stelle pertanto tale situazione limita “l’espansione di un settore in piena ascesa e crescita economica, creando un freno allo sviluppo dello stesso”, sottolineando che “in altri Paesi europei (Francia in primis) e nel mondo (Stati Uniti e Corea del Sud), invece, esistono già norme che inquadrano e regolamentano l’attività di player e organizzazioni di questo settore”.

I gamer, osserva, “presentano problematiche ed esigenze specifiche, legate, ad esempio, alla assimilabilità degli sport e dei giochi elettronici agli sport tradizionali, ma per molte altre caratteristiche affrontano situazioni comuni agli altri soggetti che creano contenuti da rendere disponibili attraverso le reti digitali: guardando, infatti, alle modalità di svolgimento dell’attività, i giocatori sono assimilabili ai creatori di altri contenuti, distinguendosi solo per la particolarità del contenuto creato e reso disponibile l’inquadramento di questa categoria di lavoratori sul piano dei rapporti di lavoro è resa più complessa dalla presenza di un ulteriore livello di intermediazione delle attività, rappresentato dalle squadre alle quali possono appartenere i singoli giocatori e che possono regolare i propri rapporti con i giocatori stessi con contratti che possono definire eventuali compensi e ulteriori obblighi tra le parti”.

Nuove opportunità professionali

Caso ha ricordato come il Parlamento Europeo il 10 novembre 2022 ha approvato una risoluzione storica che per la prima volta riconosce il valore degli esports e dell’industria videoludica, assimilabile all’intrattenimento piuttosto che a uno vero e proprio sport. Nella stessa inoltre Strasburgo raccomandava agli Stati membri una strategia di lungo periodo per sostenere e incentivare il settore. Secondo Caso infatti “legittimare e regolamentare in modo chiaro tale settore possa diventare una chiave anche per attirare le giovani generazioni, a considerare nuove opportunità di lavoro”.

La parlamentare Valentina Barzotti, collega di Caso al Movimento 5 Stelle, ha inoltre aggiunto che “l’atto di indirizzo in esame si pone sulla scia dell’eccellente lavoro svolto nella scorsa legislatura sul tema dei creatori di contenuti digitali, in relazione al quale ricorda che venne svolta una indagine conoscitiva presso la XI Commissione, il cui documento conclusivo – durante l’esame del quale ella svolse il ruolo di relatrice – ha rappresentato un valido presupposto per un successivo epocale intervento normativo realizzato nel 2022 nel corso dell’esame della legge sulla concorrenza presso la X Commissione”.

Dai content creator agli esports

Barzotti ha infatti ricordato che “in quella sede, vennero approvati, per la prima volta, criteri di delega volti ad offrire ampie tutela ai lavoratori del comparto, individuando specifiche categorie per i creatori di contenuti digitali rispetto all’attività economica svolta, nonché a prevedere meccanismi dedicati alla risoluzione alternativa delle controversie tra creatori di contenuti digitali e relative piattaforme, nell’ambito di una disciplina a cui auspica l’Esecutivo dia oggi attuazione”.  

Concludendo che: “il tema degli esports, che venne affrontato anche in quelle precedenti occasioni con l’impegno di svilupparlo più approfonditamente in altra sede, merita una seria riflessione, anche attraverso lo svolgimento di un ciclo di audizioni, a fronte delle implicazioni di natura economica, geopolitica e professionale, che comportano, ponendosi peraltro anche questioni connesse alla tutela dei minori”. Alla scorsa Milan Games Week 2023, intervenuto sul palco degli Italian Esports Awards, l’onorevole Toccalini aveva annunciato pubblicamente che alla successiva edizione sarebbe ritornato con una legge sugli esports.

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