Riparte oggi a Roma il master in Musica per videogiochi. Promosso dall’Accademia italiana videogiochi (Aiv) e dalla scuola di composizione del conservatorio Santa Cecilia, il master si propone di formare programmatori sonori, sound designer, compositori, orchestratori, arrangiatori e music editor. Il percorso didattico è riconosciuto dal Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) e conferma ancora una volta il fil rouge che lega musica, videogame ed eSports.
OFFERTA DIDATTICA INTEGRATA – “Siamo molto entusiasti di rinnovare per il secondo anno questa collaborazione con il conservatorio Santa Cecilia” – dichiara Luca De Dominicis, fondatore dell’Accademia italiana videogiochi -. Attraverso questo percorso di alto perfezionamento si formano veri professionisti, con competenze specifiche tali da poter essere inseriti nel mondo dei videogiochi. L’offerta didattica dell’Accademia si sta sempre più integrando per preparare i ragazzi a entrare nel mercato del lavoro con expertise valide nel settore dei videogiochi e non solo.”
IL PERCORSO DI STUDI – Il master prevede oltre 360 ore di frequenza, con attività formative di base legate alla composizione musicale e allo studio della musica elettronica. Il percorso sarà completato da attività più specifiche, come il campionamento sonoro, la programmazione midi e l’orchestrazione virtuale. Nel piano di studi è previsto anche il game building con Unity, strumento di authoring integrato multipiattaforma per la creazione di videogiochi 3D e altri contenuti interattivi.
GLI STAGE E L’ESAME FINALE – Le lezioni in aula saranno integrate da stage presso enti di produzione musicale attivi nel settore della composizione applicata, che daranno l’opportunità agli iscritti di confrontarsi con personalità nazionali e internazionali del settore. La prova finale del master vedrà gli studenti impegnati nella composizione di un brano musicale adattivo da abbinare a un videogioco.
UN CONNUBIO RODATO – Il master in Musica per videogiochi è la riprova dell’intreccio sempre più stretto tra musica, eSports e videogame. Un legame che va dal coinvolgimento di personalità del mondo musicale nell’universo eSports, alla creazione di orchestre (reali) e gruppi musicali (virtuali). E che passa anche per i contenziosi tra gli editori dei videogame e i grandi nomi della musica, impegnati a tutelare le loro creazioni artistiche da presunte violazioni del copyright.
NEGLI USA I RAPPER – Negli Stati Uniti i più interessati al mondo degli eSports sembrano essere rapper e hip hopper, a loro volta corteggiati dal mondo esportivo perché esponenti di due generi musicali molto popolari nel Paese. I nomi si sprecano: si va dal rapper Lil Yachty, entrato nella squadra dei FaZe Clan, al rapper Soulja Boy, che sta cercando di dar vita al suo personale team esportivo. Ma non basta: a marzo i rapper Drake e Travis Scott, insieme col ricevitore dei Pittsburgh Steeler Juju Smith-Schuster, hanno partecipato a un’epica battaglia di Fortnite, unendosi all’influencer “Ninja” durante uno dei suoi streaming su Twitch.
DA NOI GLI ZERO ASSOLUTO – Anche in Italia abbiamo i nostri nomi: uno tra tutti è Thomas De Gasperi, cantante degli Zero Assoluto e tra i fondatori dei Mkers, da poco selezionati tra le 20 start up che parteciperanno al programma “B Heroes”. “Non mi aspettavo che l’eSports mi prendesse così tanto, nonostante già conoscessi tale mondo – ha spiegato De Gasperi in un’intervista al Corriere dello Sport -. Era una mia passione già da tempo, ma quando trasformo le passioni in un lavoro mi faccio prendere la mano e le soddisfazioni arrivano anche in poco tempo. Tra l’altro, forse abbiamo avuto la fortuna di trovare un momento dove il gaming sta vivendo una seconda era, e forse è proprio l’eSports il nome di questa seconda era”, ha concluso De Gasperi.
LA KINGDOM HEARTS ORCHESTRA – Ma non finisce qui: perché la musica pervade il mondo videoludico fino ad arrivare alla creazione di vere e proprie orchestre ad hoc. È il caso del popolare videogame Kingdom Hearts, in uscita il 29 gennaio col terzo capitolo. Il titolo creato da Tetsuya Nomura ha infatti una sua orchestra omonima, che si esibisce in tutto il mondo con brani tratti dalla saga. Come annunciato dallo stesso Nomura, a breve la Kingdom Hearts Orchestra sarà impegnata in un nuovo tour, che partirà da Tokyo il 27 aprile 2019. Lo spettacolo, intitolato World of Tres, toccherà diciassette città mondiali, arrivando anche in Italia, al teatro degli Arcimboldi di Milano, il 5 ottobre 2019. La tracklist comprenderà tanti nuovi brani di Kingdom Hearts III tra cui, si spera, Face My Fears di Utada Hikaru e Skrillex.
LA BAND VIRTUALE DI LoL – La creazione di Nomura non è l’unico videogame ad essersi buttato sul mercato musicale. A novembre Riot Games ha lanciato una canzone del genere K-POP per presentare ai fan le nuove skin del videogioco League of Legends. Il brano, intitolato “POP/STARS”, trasforma le eroine di LoL in una band virtuale, le K/DA. Riot ha anche pubblicato sul canale di LoL il video ufficiale del brano, facendo letteralmente impazzire i fan. La canzone, disponibile su Spotify, ha inaugurato i campionati mondiali di LoL, che si sono conclusi di recente in Corea del sud con la prima vittoria assoluta della Cina. Sul palco si sono esibite le cantanti (in carne e ossa) che hanno dato voce alle quattro skin del videogioco: si tratta di Jaira Burns, Madison Beer, Miyeon e Soyeon del gruppo (G)I-DLE.
LE CAUSE CONTRO FORTNITE – Tuttavia, il legame dei videogame col mondo della musica non è stato sempre idilliaco. Ne sa qualcosa Fortnite, accusato più volte di aver “rubato” i suoi famosi balletti dai personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui alcuni musicisti. L’ultimo ad aver fatto causa ad Epic Games per plagio è stato per l’appunto un rapper, BlocBoy JB. Secondo l’artista, le sue movenze nel videoclip del brano “Shoot” sarebbero state copiate e inserite sotto il nome di “Hype dance” nel videogioco. Il tutto, ça va sans dire, senza il suo permesso. Prima di lui, anche il rapper 2Milly aveva fatto causa alla casa editrice per l’uso della “Milly Rock” dance.
UN LEGAME DESTINATO A CRESCERE – Nonostante le polemiche legate ai balletti di Fortnite, non si può negare un fatto: al mondo videoludico piace il mondo musicale, e viceversa. In futuro dovremo quindi aspettarci che i due universi continuino a collaborare, creare insieme, incontrarsi, scontrarsi e, perché no, copiarsi. In fondo, sosteneva lo scrittore britannico Charles Caleb Colton, “l’imitazione è la più sincera delle adulazioni”.