Termina oggi la pubblicazione di una serie di articoli a cura di Laura D’Angeli* founder di Esportsforbunisess (la prima business advisory specializzata nel settore degli esports) che ha l’obiettivo di inquadrare le dinamiche economiche, finanziarie e di business del settore degli esports. Tre contributi che continuano il primo percorso business oriented proposto sempre da Laura D’Angeli tramite Esportsmag lo scorso anno.
Dopo il primo pezzo, che ha fatto il punto sullo stato dell’arte del settore degli esports, argomentando su valori e ricavi del settore, e il contributo della scorsa settimana, sull’andamento degli investimenti a livello internazionale: descrizione delle principali operazioni di M&A, dei moltiplicatori, oggi parleremo dell’andamento degli investimenti in Italia: le motivazioni per investire nel settore degli esports in Italia.
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Nel corso degli ultimi due anni gli esports in Italia presentano un forte trend di crescita legato alle diverse iniziative a livello locale che si sono affermate e al progressivo processo di integrazione tra mondo dello sport e quello degli esports. Tale fenomeno è sempre più evidente come dimostra l’interesse manifestato dal calcio.
Considerando le principali competizioni di calcio europeo, circa il 67% dei club partecipanti alle 10 Top Division europee ha Team di esports. In Italia sono 43 i club di calcio professionistico che hanno al loro interno una divisione di esports e questo dato è in continua crescita. Per il calcio, le iniziative di esports hanno lo scopo da un lato di attrarre le nuove generazioni e dall’altro di contribuire allo sviluppo di un processo di evoluzione dello sport tradizionale verso il mondo digitale con l’obiettivo di migliorare il processo complessivo di engagement dei fan.
Nel corso del 2019 le leghe professionistiche (Lega Serie A, Lega Serie B e Lega Pro) e la Lega Nazionale Dilettanti hanno avviato diverse iniziative di esports (tornei on line ed eventi live su tutto il territorio nazionale), ai quali si stima abbiano partecipato oltre 10.000 giocatori. L’ingresso del calcio nel settore degli esports favorisce e si porta dietro l’interesse dei media che saranno tra i futuri protagonisti di questo settore. Al riguardo si evidenzia l’accordo fra TIM e la FIGC che vede TIMVision anche come canale di streaming di contenuti di esports.
Ma quali sono gli ambiti di investimento in Italia? Se è vero che il mercato italiano è in fase di sviluppo e che molteplici sono gli attori del sistema e anche vero che altrettante sono le opportunità di business che il settore può presentare. Le aziende di gaming rappresentano oramai una consolidata realtà d’investimento in cui sono confluiti e confluiscono molti investimenti finalizzati al consolidamento e allo sviluppo delle posizioni competitive. Le piattaforme tecnologiche/infrastrutture sono l’altro elemento fondamentale della catena che presenta interessanti prospettive di sviluppo.
Recentemente Torque Esports, una società canadese di giochi ed esports, ha acquisito il 100% di Allinsports, un produttore italiano di simulatori di motorsport, per 22 milioni di dollari. Allinsports è stata fondata nel 2008 da Anton Stipinovich, un ex ingegnere di Formula 1. Attualmente i maggiori investimenti si sono concentrati sulle società di videogiochi e sulle piattaforme di software ma, è possibile prevedere un ulteriore sviluppo, nel breve termine, di investimenti che interessano i Team e gli organizzatori di tornei.
Per i Team si assiste ad un incremento progressivo del loro valore come conseguenza della crescita delle professionalità dei giocatori/Team (per i quali cominciano a verificarsi le prime importanti compravendite tra Club), del loro sviluppo manageriale come organizzazioni e dello sviluppo dei relativi diritti.
Per gli organizzatori di torneo la crescita è legata all’incremento dell’audience e al sempre maggior numero di eventi on line e off line che organizzano e che rendono possibile una crescita delle sponsorizzazioni e, più in generale, dei ricavi complessivi. In tale contesto di sviluppo, emerge la necessità di supportare gli eventuali investimenti con analisi specifiche basate su un approccio strutturato e sulla definizione di metriche e KPI (Key Performance Indicator) tipici del settore.
Per informazioni e contatti [email protected]
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*Laura D’Angeli è un business consultant con esperienza ventennale. Negli ultimi 10 anni la sua attività si è concentrata sul settore del gaming ed ha seguito, in tale settore, lo sviluppo di primarie società di gioco, media company e Telco ed ha sviluppato progetti di ricerca con primarie università in Italia.