L’avvocata dello studio Tonucci & partner è convinta che sugli esports l’italia sia a un bivio cruciale.
Per l’avvocata Helen Thibault l’Italia si troverebbe attualmente a un bivio decisivo nella sua lunga marcia verso la regolamentazione degli esports. Esperta di contrattaulistica di giochi ed esport, presente allo scorso convegno “Anche questo è (e)sport”, realizzato da Esportsmag a Roma nell’ambito della Notte delle Idee a maggio 2023, ormai un anno fa, la Thibault nelle scorse ore ha affermato in una nota che “l’Italia, con la sua cultura videoludica radicata e una crescente comunità di giocatori e appassionati, ha tutto il potenziale per emergere come una potenza degli esport. Tuttavia, senza una normativa chiara e definita, questo potenziale rischia di non essere pienamente sfruttato”.
Un potenziale non sfruttato
L’avvocata Thibault ha spiegato che “Nel mondo digitale in rapida evoluzione degli esport l’Italia si trova ad un bivio cruciale: adottare una normativa che regoli questa forma di competizione o restare in uno stato di incertezza normativa che potrebbe rallentarne lo sviluppo. Un confronto illuminante si può fare con la Francia, che ha recentemente introdotto leggi specifiche per questo settore in crescita esponenziale”. Normative, in quel caso, volute dallo stesso Macron con l’obiettivo di rendere la Francia un’importante hub a livello europeo e internazionale per attrarre giocatori, società e tournament organizer oltralpe.
“Gli esport”, continua l’avvocata, “definiti come competizioni di videogiochi organizzate a livello professionale, stanno guadagnando terreno come una forma di intrattenimento tanto popolare quanto tradizionale. Milioni di persone in tutto il mondo partecipano come giocatori o spettatori, con premi in denaro cospicui e sponsorizzazioni da parte dei grandi marchi. Questa crescita esplosiva, tuttavia, porta con sé una serie di sfide che richiedono un’adeguata regolamentazione, e qui entra in gioco la necessità di una normativa italiana.”
Quali vantaggi per l’Italia?
“La Francia ha dimostrato di essere un leader nel campo degli esport, riconoscendo il potenziale economico e culturale di questo settore. Nel 2016, il governo francese ha riconosciuto ufficialmente gli esport come disciplina sportiva, permettendo ai giocatori di ottenere licenze sportive e agevolazioni fiscali. Questa mossa ha dato un importante impulso alla crescita degli e-sport nel paese, incoraggiando l’organizzazione di eventi di alto livello e attirando investimenti significativi”, ha proseguito Thibault. “L’Italia, con la sua cultura videoludica radicata e una crescente comunità di giocatori e appassionati, ha tutto il potenziale per emergere come una potenza degli esport. Tuttavia, senza una normativa chiara e definita, questo potenziale rischia di non essere pienamente sfruttato“.
I punti più importanti che vanno attenzionati al momento di realizzare una normativa italiana sugli esport partono dalla protezione dei giocatori: regole chiare sulle condizioni di lavoro, i contratti e la tutela dei minori sono fondamentali per garantire che i giocatori siano trattati equamente e in modo sicuro. Quindi lo sviluppo dell’industria: attrarre investimenti, sponsorizzazioni e la creazione di infrastrutture dedicate agli esports richiede un quadro normativo stabile e attraente per le aziende; la promozione della competitività: una normativa che faciliti l’organizzazione di tornei e competizioni può aiutare i team italiani a competere a livello internazionale, contribuendo al prestigio del paese nel settore; l’integrazione sociale: gli esport possono essere un’opportunità per coinvolgere i giovani in attività positive e socialmente costruttive, e una regolamentazione appropriata può favorire questo tipo di integrazione.
Ora o mai più?
“L’Italia quindi si trova in un momento cruciale per gli esport. Guardando all’esempio della Francia, possiamo vedere i benefici concreti che una normativa dedicata può portare a questo settore in crescita. È necessario agire con determinazione per adottare regole e linee guida che sostengano e sviluppino gli e-sport italiani, permettendo al paese di competere a livello globale e di sfruttare appieno il potenziale economico e culturale di questa forma di intrattenimento moderna e coinvolgente”, ha concluso la Thibault.