Tre titoli mondiali vinti, quattro finali disputate, otto campionati coreani conquistati, primo giocatore a raggiungere le 1.000 uccisioni nell’LCK, ha raggiunto le 100 vittorie internazionali durante i Worlds 2019 nel secondo game vinto contro gli Splyce ai quarti di finale: semplicemente Faker.
- Faker è il miglior giocator al mondo nella storia di League of Legends
- È il suo ottavo anno da professionista: tre i mondiali vinti
- Per lui il rinnovo fino al 2022 insieme ad alcune quote della proprietà dell’organizzazione
Lee Sang-hyeok, questo il nome all’anagrafe di Faker, è indiscutibilmente il miglior giocatore nella storia di League of Legends, capace di rimanere sempre sulla cresta dell’onda con la stessa squadra in tutti i suoi otto anni da professionista: gli SK Telecom T1, oggi semplicemente T1. Nonostante il team abbia vissuto alti e bassi, Faker ha sempre offerto prestazioni di altissimo livello in ogni contesto, senza mai dare per scontata la sua qualità o il suo retaggio competitivo.
Soprannominato da ESPN “The unkillable Demon King”, Faker ha recentemente rivelato sulla TV nazionale coreana che il team gli ha offerto un assegno in bianco su cui firmare per proseguire insieme il proprio rapporto professionale. Un rapporto che ormai va oltre quello di semplice giocatore-squadra. I T1 rappresentano per Faker una casa, la sua casa, motivo che lo ha portato a non abbandonare mai la maglia bianco-rossa, resistendo alle insistenti sirene delle squadre cinesi che lo avrebbero ricoperto d’oro pur di averlo in team.
Quattro anni fa si vociferava che Faker avesse rifiutato un’offerta da 4 milioni di dollari proveniente da Pechino: offerta che è stata rimandata al mittente con molto garbo. La stessa Cina ha anche riconosciuto universalmente il valore competitivo e umano di Faker, nominandolo Esports Ambassador nei rapporti tra Pechino e Seul, un titolo che permette a Lee Sang-hyeok di essere accolto come ospite speciale a ogni futuro torneo cinese.
Anche questa volta Faker ha deciso di rimanere fedele alla sua squadra, nonostante la sua età, che veleggia verso i 24 anni, e l’inevitabile desiderio di cambiare per trovare nuovi stimoli. Stimoli che Faker pensa di ritrovare ancora nei T1 con cui ha firmato il rinnovo del contratto per lo legherà per altri tre anni alla sua squadra di sempre con l’obiettivo di riportare la vittoria del titolo mondiale nella loro bacheca iridata. Giocherà nei T1 fino al 2022 quando supererà i 26 anni: un’età a cui molti pro-player di League of Legends nemmeno arrivano, competitivamente parlando.
Contestualmente al rinnovo del contratto Faker ha anche ricevuto alcune quote di minoranza della proprietà dell’organizzazione, diventando di fatto co-proprietario del team in cui lui stesso gioca. Una dinamica che si fa ormai sempre più frequente nei rapporti tra giocatori e squadre. L’esempio eclatante è arrivato in Nord America appena qualche mese fa quando Soren “Bjergsen” Bjerg, midlaner dei TSM, ha annunciato il rinnovo con la squadra e di essere divenuto co-proprietario dell’organizzazione ricevendo quote di minoranza della società. Stessa sorte per Zach “Sneaky” Scuderi, ex-botlaner dei Cloud9 che ha, almeno per il momento, fatto un passo indietro dalla scena competitiva come giocatore ma ha ricevuto come buonuscita, se così si può chiamare, una parte delle quote di proprietà del team.
Faker non ha alcuna intenzione di smettere. Per nostra fortuna: perché nessuno ha intenzione di privarsi definitivamente di osservarlo all’opera.