Final Fantasy XIV, la recensione: l’MMO che batterà WoW

L’espansione di Final Fantasy XIV, Endwalker, è un po’ come una diga. Dietro il suo alto muro c’è un decennio di narrativa e personaggi, ognuno con i propri retroscena e il proprio bagaglio, mentre ai suoi piedi, dall’altra parte c’è il giocatore, che spera disperatamente che solo un piccolo fiume di storia e dettagli del gioco venga lasciato passare. La sua paura è di venire all’improvviso schiacciato da un’enorme quantità di informazioni incomprensibili contemporaneamente.

Final Fantasy 14: Endwalker, fortunatamente, è una diga solidissima. L’ultima espansione dell’MMO di Square Enix, ha il non invidiabile compito di completare un arco narrativo iniziato nel lontano 2011, riunendo tutti i filoni narrativi che sono stati messi in moto anni fa per dare una conclusione soddisfacente e coesa alla storia in corso di Haedalyn e Zodiark.

Per raggiungere questo obiettivo, Endwalker inizia in realtà in piccolo. Invece di concentrarsi sulla guerra gigantesca che sta infuriando in tutta Eorzea (il mondo di gioco) tra i nostri eroi e il malvagio Impero Garlean, dà uno sguardo alle persone rimaste schiacciate dal conflitto quando i combattimenti raggiungono paesi e città. Endwalker avrebbe potuto iniziare alla grande e alzare la posta in gioco solo scommettendo su un intero mondo sull’orlo della distruzione, ma preferisce fare un passo indietro per farti conoscere i soldati e la gente di Garlemaldo nella prima dozzina di ore di gioco.

È molto in stile La Tomba delle Lucciole, il devastante film sulla della seconda guerra mondiale di Isao Takahata, perché medita sul costo umano della guerra, esaminando i cittadini che i governi ignorano quando si impegnano a proteggere i propri confini e la propria nazione. Le difficoltà di adulti e bambini allo stesso modo vengono ignorate da un corpo dirigente che guarda invece alla guerra su larga scala, e questo riassume molto bene il ruolo dell’Impero Garlean in Endwalker. Non è così desolante come il film, anche se ci si avvicina molto, ma le prime 10 ore circa di Endwalker sono uno sguardo brillantemente straziante al costo umano di ciò che significa dichiarare guerra.

Bisogna fare i complimenti ai designer di Endwalker perché sono riusciti a introdurre nuovi personaggi ben fatti nelle terre altrettanto nuove di Old Sharlayan, Thavnair e Garlemaldo. Questi nuovi compagni di squadra hanno solo poche ore per lasciare il segno nella narrativa gigantesca di Final Fantasy 14, ed è un enorme merito per gli sceneggiatori Natsuko Ishikawa e Banri Oda aver raggiunto questo obiettivo, offrendo una dozzina di personaggi nuovi di zecca che lasciano immediatamente il segno su Endwalker e rimangono nella mente dei player per molto tempo dopo aver lasciato lo schermo.

Con il suo roster di personaggi, tuttavia, Endwalker riesce a evitare la trappola in cui è caduto Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re tanti anni fa. Endwalker, al contrario del film di Peter Jackson, riesce a dare ai nostri compagni azioni e sviluppi significativi nel corso delle sue 50 ore. Ci sono enormi archi narrativi che arrivano alla conclusione dopo anni di preparazione per personaggi come Alphinaud e Alisae, mentre altri protagonisti come Estinien e Urianger venngono coinvolti nella trama in ruoli estremamente attivi.

Il problema con la recensione di Endwalker è che ogni sviluppo minore può essere concepito come uno spoiler importante. I giocatori sono stati con gli Scions of the Seventh Dawn da così tanto tempo che recensire l’ultima espansione di Final Fantasy 14 è come scrivere dell’atto finale di Star Wars: Gli ultimi Jedi alla vigilia della sua uscita, o stare fuori da un teatro a gridare spoiler a una folla in coda in attesa per vedere Avengers: Endgame. Final Fantasy 14: Endwalker può giustamente stare in piedi da solo come un traguardo fantastico, ma sarà per sempre intrecciato con un decennio di sviluppi narrativi e di personaggi che lo hanno preceduto.

Se Endwalker ha dei difetti narrativi, sfortunatamente, si possono trovare nei suoi cattivi. Shadowbringers del 2019 ha offerto l’affascinante Emet-Selch, un cattivo che a volte eravamo riluttanti persino a combattere. Zenos e Fandaniel, a confronto, sono un po’ troppo distaccati in tutto Endwalker, in qualche modo agiscono come un mezzo per una fine catastrofica piuttosto che essere i precursori attivi che abbiamo visto in passato.

Tuttavia, combattere nei luoghi di Endwalker cercando di sconfiggere Zenos e i piani di Fandaniel è un sogno. Ogni nuova area dell’ultima espansione di Final Fantasy 14 è intrigante di per sé, che si tratti di avventurarsi intorno alle grandiose guglie della città portuale di Old Sharlayan, esplorare le giungle affiatate e le tentacolari spiagge sabbiose di Thavnair, o inseguire le aride rovine di Garlemald. Final Fantasy 14 porta il suo solito mix eclettico di storie secondarie nelle nuove aree di Endwalker, e il risultato sono alcune terre brillantemente memorabili e popolate che chiedono solo di essere esplorate.

C’è altrettanto divertimento nei nuovi Dungeon di Endwalker. Ognuno è preceduto da una quest di build up che dura poche ore e una volta davanti alla sfida ti senti come se stessi davvero entrando in un luogo incredibile come quando entri nella Torre di Zot a Thavnair, ad esempio. Gli stessi Dungeon sono incredibilmente creativi (uno si svolge in parte su un treno in movimento!), e ogni boss è una montagna da superare. I giocatori potrebbero inizialmente cadere vittime di un agguato, ma hanno tutti i mezzi per riprendersi immediatamente ed essere in grado di identificare rapidamente cosa hanno fatto di sbagliato e perché.

Final Fantasy 14: Endwalker è una pietra miliare nello sviluppo narrativo. Riuscire a mettere insieme i fili di una storia che va avanti da oltre un decennio in un unico racconto coerente, il tutto in modo superbo con così tante aspettative e pressioni sulle spalle, è a dir poco sorprendente da parte del team di sviluppo di Square Enix. Una coppia di cattivi enigmatici ma poco interessanti non basta a mettere un freno a un’azione eclettica, con Dungeon brillanti e ogni nuova location che offre affascinanti sviluppi di combattimento e narrazione. Shadowbringers potrebbe aver portato Final Fantasy 14 alla ribalta più di due anni fa, ma è Endwalker che lo consolida come uno dei migliori giochi di Final Fantasy mai realizzati.

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