Tutti abbiamo provato, o visto provare, il tennis giocato con la Wii. All’epoca la possibilità di riprodurre un movimento sportivo in un videogioco usando tutto il corpo era rivoluzionaria arrivando ad essere rappresentata in film e serie tv. Ora grazie alla realtà virtuale possiamo vivere in prima persona gli sport digitali e, come allora, uno dei primi a essere stato digitalizzato è stato il tennis.
Oggi parliamo di First Person Tennis, riuscito da poco per il Meta Quest 2 (dove l’ho provato) con l’obiettivo di rispondere a una singola domanda: è un buon allenamento?
Allenarsi a tennis nel proprio salotto presenta un evidente problema: lo spazio. First Person Tennis lo risolve con il teletrasporto. In pratica quando il vostro avversario serve o risponde, il gioco vi teletrasporterà più o meno vicino a dove arriverà la pallina, starà a voi rispondere. C’è anche una modalità progressiva che in vece di teletrasportarvi simula la corsa fino alla destinazione, è realistica ma attenzione al mal di mare.
Non si corre per davvero ma l’accuratezza nell’intercettazione e nella traiettoria della pallina c’è quindi, quando diluvia, potrete allenare la vostra mira senza uscire di casa.
First Person Tennis ha anche una modalità carriera in cui vestirete i panni di un tennista che nel tempo guadagna punti abilità. Potrete anche personalizzare il suo aspetto. Parteciperete a un campionato mondiale in tredici tornei giocati su sette tipi di superfici diverse con altrettante fisiche di rimbalzo.
Questo fa di FPT un compagno di giochi mediamente più longevo rispetto a molte altre esperienze in VR. L’AI avversaria non è perfetta e all’inizio mancherà (apposta) molte palle facilmente prendibili per regalare al player una vittoria facile. Abbiate fiducia nell’evoluzione dei nemici (e non saltate i livelli come ho fatto io) perché con il passare delle partite diventano sempre più bravi e vi daranno del filo da torcere.
FPT da il suo meglio soprattutto nei match con tanti scambi e tanti set perché una volta entrato nel flow il gioco prende vita regalando un’esperienza totale a livello corporeo. Sempre in questi match più lunghi vi accorgerete (soprattutto d’estate) che di calorie ne state bruciando perché vi ritroverete a sudare non poco, forse anche a causa del visore che si appoggia sulla fronte.
Non ho la fortuna di avere un amico dotato di Meta Quest quindi non sono riuscito a provare il multiplayer in prima persona. A tutti coloro che si dovessero ritrovare separati dal proprio compagno di Tennis, però (relazioni a distanza, trasferimenti o altro) raccomando questo gioco per ritrovare in digitale parte delle sfide che facevate di persona.
Ultima nota: la grafica non è perfetta, i modelli sono un po’ spartani e le animazioni del pubblico sono un po’ robotiche ma si vede che l’attenzione degli sviluppatori di Mikori Games è stata messa sulla fisica e non l’estetica.
First Person Tennis sta anche vivendo un piccolo momento di gloria in streaming grazie all’integrazione LIV (che permette il posizionamento del corpo dello streamer nello scenario della realtà virtuale) quindi non è solo bello da giocare, ma anche da guardare.
What does it look like to be a TENNIS STAR?
First Person Tennis has LIV integration. And makes everything look SO good! @mikorigames pic.twitter.com/lA8mPafxXm
— LIV (@LIV) June 28, 2022
Si suda, si sbaglia, si riprova e si vince: se siete alla ricerca di un modo alternativo di allenare dritti e rovesci, di giocare con un amico lontano o di bruciare un po’ di calorie allora questo gioco fa per voi.