Alla Milan Games Week abbiamo provato una demo di Forspoken e ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi
Forse ricordate Forspoken, il gioco sviluppato da Luminous Productions ed edito da Square Enix, per una serie di orrende campagne pubblicitarie che hanno cercato di pubblicizzarlo come un titolo cool, pieno di battutine GenZ e stunt che non fanno ridere. Fortunatamente, in più occasioni ormai, è emerso c’è stato un grosso errore di marketing, e che il gioco è tutt’altro: c’è un velo di piacevole irriverenza nel dialogo tra la protagonista e l’oggetto magico che le da i poteri ma non è niente più che un contorno a un videogioco d’azione rapido, frenetico e piacevolmente caotico.
Abbiamo avuto meno di mezz’ora in compagnia con Forspoken quindi non possiamo pronunciarci sulla storia o la progressione. Possiamo, però, raccontarvi del suo mix di abilità magiche e parkour che, una volta preso il ritmo, accende in chi gioca una sete di velocità e distruzione veramente godibile. A disposizione di Frey, la protagonista, c’è un arsenale di magie di combattimento di cui abbiamo provato 2 kit (ce ne saranno di più al lancio): uno concentrato sul corpo a corpo e uno sui danni da distanza. Non immaginatevi una gettata infinita, Forspoken è un titolo incentrato sui combattimenti ravvicinati ma fa sempre piacere non dover andare addosso a un nemico per danneggiarlo.
A un primo sguardo non sembra esserci nulla di nuovo, spade fiammeggianti, attacchi ad area, stordimenti per i nemici e cooldown per non spammare gli attacchi più potenti. La magia di Forespoken, però, si accende quando, durante un combattimento, vengono mescolati gli attacchi con il parkour. Per esplorare l’open world del gioco, Frey può correre, saltare, schivare e arrampicarsi a una velocità nettamente superiore rispetto a quella di un normale essere umano. Oltre che durante l’esplorazione, questo parkour diventa un’arma fondamentale per il combattimento dando velocità e ritmo ai vostri attacchi. Le combinazioni che fanno il maggior numero di danni, poi, sono quelle che uniscono movimento, salti, schivate e attacchi complessi. Non abbiate paura a schiacciare bottoni a caso per un po’, anzi, scoprire le molte combinazioni possibili vi aiuterà molto nel comprendere le forze che potete scatenare.
Forspoken è un gioco dinamico, approcciarlo come un rpg che separa nettamente esplorazione e combattimento sarebbe un errore. Pensate più a un Prince of Persia o addirittura al nuovo Sonic Frontiers: combattere è quasi uno strumento di movimento e (sparsi per il mondo, nelle attività secondarie o nelle missioni principali) incontrerete abbastanza nemici da non interrompere il vostro flusso. L’esperienza è ulteriormente aumentata dall’ottimo sistema di selezione dei kit di poteri (distanza, Melee ecc…) e delle singole abilità all’interno di ciascun albero. In più i cooldown non si trasferiscono da un kit all’altro, quindi potrete usare tutte le abilità più potenti di un set, passare ad un altro, usarlo completamente e tornare al precedente che nel frattempo si sarà ricaricato.
Non sappiamo ancora quanto il gioco sarà lungo, vario (soprattutto nelle ambientazioni, che nella demo si limitavano a un generico mondo fantasy tutto marrone) o dinamico nel suo storytelling ma se gli sviluppatori di Luminous Productions hanno messo in tutti questi comparti la cura che hanno messo nel combattimento, allora ci aspetta un’avventura davvero niente male.