La Federazione tedesca per gli esports (ESBD) apre le porte ai pro player provenienti da Paesi extra Ue, offrendo visti migliori. La Federazione ha infatti accolto con favore la bozza di un nuovo regolamento del governo tedesco, che consentirebbe agli atleti professionisti di esports provenienti da Paesi al di fuori dell’Ue di entrare in Germania con le stesse regole applicate agli atleti sportivi. Se il progetto diventasse legge, accelererebbe i permessi di residenza permanente per gli atleti esports che desiderano soggiornare in Germania. I giocatori richiedenti il visto dovranno avere più di 16 anni ed essere assunti da una squadra esports registrata in Germania per competere in un campionato nazionale o internazionale. Solo con questi requisiti potranno ottenere il permesso di residenza permanente.
“La bozza del nuovo regolamento è positiva per i giocatori, le squadre e il settore degli esports tedesco. I tornei e i campionati internazionali ospitati in Germania avrebbero un vantaggio significativo – afferma il presidente dell’ESBD, Hans Jagnow -. Dopo un primo passo nella giusta direzione, con la sentenza degli anni scorsi che ha permesso di avere un visto sportivo a breve termine per gli atleti di esports fino a 90 giorni, questo ora porterebbe la completa equiparazione tra sport ed esports in termini di legge sui visti in Germania”.
Se il progetto di regolamento entrerà in vigore entro il prossimo anno, vi sarà una più facile integrazione dei talenti internazionali nei team pro tedeschi e un miglior quadro giuridico per i campionati internazionali di esports in Germania. Anche per questo motivo è dal 2017 che la Federazione tedesca degli esports esercita pressioni per una migliore regolamentazione dei visti per gli atleti di esports.
“Le normative sui visti stanno attualmente bloccando lo sviluppo degli esports professionali in tutta Europa. I team e gli organizzatori di tornei hanno spesso difficoltà a portare cittadini di Paesi terzi nei rispettivi Paesi – ha dichiarato Jagnow -. I piani del governo tedesco stanno inviando un segnale forte ad altri Paesi e fornirebbero un caso di studio per altre nazioni. Saremmo preparati anche per una Brexit che potrebbe causare problemi agli atleti britannici di esports in Germania”.