C’è chi si è fatto immortalare in casa, chi invece nel giardino della sua villa. E’ partito ufficialmente ieri il Giro della Svizzera che, per la prima volta nella sua storia, si è svolto virtualmente, sui rulli dei partecipanti e sui monitor di tifosi e appassionati.
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Causa coronavirus, infatti, la competizione elvetica è stata annullata nei giorni scorsi, ma gli organizzatori non si sono dati per vinti e hanno lanciato il “Digital Swiss 5”, la versione ridotta e virtuale della corsa ciclistica per le strade della Svizzera. Ai nastri di partenza ben 19 squadre, con nomi illustri del panorama ciclistico internazionale pronti a darsi battaglia sin dai primi chilometri.
L’evento si svolge su sole cinque tappe tappe, sui tracciati che hanno fatto la storia del Tour de Suisse. I partecipanti non si limiteranno solo a pedalare in piano, ma – fissati sui rulli – dovranno mettersi alle prove con altitudini e dislivelli identici a quelli della gara reale riprodotti dalla piattaforma Rouvy.
La prima tappa, la Agarn-Leukerbad di 26,6 chilometri, è stata dominata da atleti australiani. A tagliare per primo l’arrivo è stato Rohan Dennis del Team Ineos che ha coperto il tracciato in 53’07”04, con quasi un secondo di vantaggio sull’irlandese Nicholas Roche del team Sunweb. Terza piazza per un altro australiano, James Whelan della Ef Education First.
L’esperimento, trasmesso in diretta televisiva e in streaming sul web in tutto il mondo, ha avuto una buona riuscita, complice anche un buon commento tecnico (almeno in Italia, dove le tappe sono trasmesse da Elevensport).
La competizione si chiuderà il 26 aprile e tutte le squadre partecipanti avranno la possibilità di sostituire i propri rappresentanti.
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