Autore: Riccardo Lichene.
Gli esport universitari italiani prendono il volo grazie al MUG (Milan University Gamers) dell’Università Statale di Milano. 130 appassionati e non fanno parte di un gruppo, nato nel febbraio 2019, che partecipa a competizioni di League of Legends, Overwatch, Super Smash Bros, Pokemon Spada e Scudo e Rocket League.
“Il MUG è nato dall’esigenza di creare uno spazio, fisico e virtuale, che potesse accogliere diversi tipi di giocatori e giocatrici della Statale di Milano”, racconta Mario Andrea De Fazio, direttore amministrativo del CUS Milano esports. “È nato dalla voglia di strutturare un progetto che aveva funzionato dopo la nostra vittoria agli UES. Grazie a un sogno e con l’aiuto di un docente universitario, Dario Maggiorini, e di un mio collega, Marco Cusenza, siamo riusciti a farlo partire”. Sì, perché le radici del MUG sono ben salde nel mondo dei videogiochi competitivi. Nel 2017 un gruppo di studenti della Statale di Milano ha creato in modo completamente autonomo una squadra di League of Legends con cui hanno vinto il circuito universitario italiano e sono arrivati terzi allo University esports Masters, gli europei universitari. Tra di loro c’era Mario, il supporto della squadra.
“Il progetto” continua De Fazio, “si pone due obiettivi: creare uno spazio sociale per gli studenti della Statale appassionati di gaming, e dare una mano a chi volesse competere per davvero nelle discipline esport con squadre, allenamenti, seminari, conferenze, tornei e tutto ciò che può servire a loro per vincere”. Il loro impegno negli esport universitari è molto ramificato: “cerchiamo di partecipare alle discipline esport più rinomate e prepariamo delle squadre seguendo la volontà dei membri del MUG. Se anche solo una delle 130 persone che fanno parte del nostro gruppo volesse iniziare a giocare a qualcosa, noi la mettiamo a suo agio informandola sui requisiti e l’impegno necessario a giocare a livello competitivo”.
Il cuore del MUG è certamente League of Legends ma i progetti in cantiere sono molti. È già stato aperto un canale Twitch per trasmettere gli allenamenti delle squadre e raccontare le iniziative a tema videoludico che organizza la Statale. È stata avviata una partnership con Red Bull per unire gli esport e le altre università in modo da creare un circuito competitivo simile a quelli europei e americani. “Noi ci stiamo impegnando a far partecipare i nostri atleti a varie competizioni sia in Italia che all’estero. La preparazione atletica avviene durante tutto il corso dell’anno e poi accompagniamo l’atleta in fase di torneo” conclude Mario.
Il gioiello della corona sarà poi la creazione di una gaming house in collaborazione con il CUS Milano (Centro Universitario Sportivo) che a novembre ha aperto la sua sezione esport, il primo in Italia, e per questo considerato un vero e proprio apripista. Come spiega De Fazio: “Abbiamo pensato che per favorire la crescita sportiva delle squadre universitarie c’è bisogno di uno spazio fisico che faccia loro da palestra. La palestra degli esport non è altro che una gaming house, attrezzata con PC e console che tutti gli studenti e le studentesse possono condividere. Essendo il CUS Milano al di sopra di tutti gli altri CUS delle università, la gaming house potrà essere usufruita da tutti gli studenti milanesi che vorranno impegnarsi. In questa fase abbiamo lo spazio fisico e stiamo cercando degli sponsor che ci aiutino ad acquistare dei pc”.