La vicenda Faze vs Tfue ha aperto il contenzioso a livello mediatico tra i diritti di un gamer e i contratti proposti dalle organizzazioni esports: da una parte una delle più importanti realtà al mondo, dall’altra uno degli streamer e content creator più seguiti. Una causa finita persino in tribunale per clausole ritenute vessatorie, causa che ha permesso di aprire il dibattito su quale sia il giusto equilibrio contrattuale tra una squadra e un loro giocatore. Per comprendere e capire quale sia l’attuale situazione, anche a livello italiano, abbiamo contattato l’avvocato Umberto Villa, specializzato in Diritto del Lavoro. La grande domanda è: si può immaginare una sindacalizzazione dei gamer nel nostro Paese?