Il futuro è luminoso, il futuro sono gli esport

Mentre ICE London (in programma dal 4 al 6 febbraio 2020) si prepara a far fare agli esports un altro salto di qualità, con una nuovissima Esports Arena all’avanguardia che combina tornei live, dimostrazioni, workshop e giocatori di esport di livello mondiale, il responsabile esport dell’evento, William Harding, nel corso di una lunga intervista, riflette sul perché il marchio ICE è pronto a offrire una nuova era anche per il settore delle scommesse sempre più popolare.

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Harding è un esperto dell’arena internazionale, dal suo inizio come giocatore si Warcraft 3 sino al suo ruolo attivo nell’avviare Twitch.tv e farla conoscere in Europa. La sua passione per i videogiochi competitivi sfocia nella convinzione che sia necessaria una maggior formazione, anche a livello industriale, e una maggior consapevolezza della direzione che ha preso il settore. Ecco il suo punto di vista in questa intervista esclusiva.

Signor Harding, quando ICE London ha lanciato la sua Esports Arena, lei l’ha definita un punto di riferimento “non solo per ICE London, ma per gli eventi di questo settore di tutto il mondo”. Da dove nasce questa sua convinzione?
La connessione tra gioco ed esport ha iniziato a prendere piede con decisione nel 2014, e dal 2015 ha cominciato a diffondersi. E il pubblico è aumentato assieme al crescere dell”industria e alla popolarità di questa forma di divertimento. Ritengo normale che alle persone venga anche voglia di scommettere sui risultati delle sfide esportive, e non solo sulla vittoria finale, ma anche su qualsiasi altra delle tante variabili presenti all’interno di ogni gioco. Già nel 2015 l’industria delle scommesse sugli esports aveva un valore di 5,6 miliardi di dollari, quest’anno si arriverà probabilmente ad almeno 13 miliardi di dollari, ma teniamo conto che questa è solo la cifra del fatturato registrato, io la considero quindi solo la punta dell’iceberg. Le stime delle entrate di Esic e degli operatori di gioco ci suggeriscono che il mercato irregolare delle scommesse esports potrebbe essere anche di 12 volte superiore rispetto al mercato regolamentato. Quando avremo la regolamentazione anche di altri mercati, come quelli del Nord America, del Brasile (che probabilmente sarà il prossimo grande mercato) e in particolare l’Asia orientale, l’iceberg verrà finalmente alla luce. Ad ICE London 2020 uno dei miei obiettivi principali è proprio quello di garantire che ci sia un’attenzione costante sulla formazione e sulla comunicazione, soprattutto per le aziende nuove del settore.

Clarion Gaming, che gestisce la parte esports di ICE London, ha tra le sue intenzioni quella di educare l’intera industria nel modo più completo possibile, creando sinergie tra appassionati e operatori che portino vantaggi reciproci. Quali altre novità può portare l’unione tra Clarion Gaming e ICE London?
Ad ICE London faremo il nostro debutto, e la speranza è quella di poter espandere la nostra esperienza anche ad altri eventi. Gli esports sono un fenomeno globale, e questa è l’ottica in cui bisogna ragionare. ICE North America è al suo secondo anno e il mercato nordamericano è molto interessante in quanto è composto da un pubblico che ama l’azzardo, e normalmente nel settore del gioco competitivo e delle scommesse sportive, spende quasi il doppio rispetto ai giocatori d’azzardo tradizionali. Poi c’è il Brasile, un’area che consideriamo chiave per lo sviluppo della nostra industria in America Latina e altre regioni limitrofe nei prossimi anni. L’infrastruttura è pronta, vorremmo sfruttarla attraverso il marchio ICE, ma vogliamo assicurarci prima che tutto sia fatto nel modo corretto.


Dove vede le maggiori opportunità per gli esport in questa fase?                                                   
Gli esports sono ancora agli inizi, al momento tutto dipende ancora molto dai numeri, da quelli dei professionisti che giocano, e da quelli di chi li guarda. Più aumenteranno questi numeri, e questa passione, più naturale sarà la conversione dei giovani fan in scommettitori. Dove vedo le maggiori opportunita? Al momento direi su due cose: sulle scommesse online legate al settore esport e sui tornei esports organizzati nei palazzetti o all’interno di case da gioco. Ci sono molti casinò, in particolare a Las Vegas, che stanno cercando di attirare videogiocatori nei loro locali. HyperX Arena di LUXOR, ad esempio, ha la sua arena di esports che ospita tornei quasi tutti i giorni della settimana, trovo che questo sia fantastico. E’ un aspetto difficile da gestire, perché è difficile portare i giocatori fuori dalle loro case, a maggior ragione in ambienti come i casinò attuali, che trovo siano ancora poco adatti per loro. Per questo occorre una collaborazione diretta tra aziende e professionisti del settore esports, è l’unica chiave che può portare al successo. Dovrebbe crescere l’offerta di resort integrati, capaci di offrire nuove forme di intrattenimento, che è un po’ la richiesta del nuovo pubblico. Non è sufficiente organizzare tornei, i casinò devono espandersi e ideare dei modi di coinvolgimento degli esports a 360 gradi.

Qual è il suo legame con gli esports a livello lavorativo e nella quotidianità?
Diciamo che non è tanto ampio quanto mi piacerebbe che fosse. Guardo Warcraft 3 quasi tutti i giorni, ed ero anche solito giocarci. Ora seguo ancora la scena professionale e mi diverto allo stesso modo in cui qualcuno può divertirsi seguendo i campionati di calcio. Adesso mi concentro su giochi che hanno una forte presenza nelle scommesse esportive (CS:GO, Dota 2, LoL ecc.). Ci sono tantissimi giochi con cui giocare, ma solo una manciata di questi guida veramente il settore del gioco d’azzardo negli esport. Questo ovviamente cambierà quando le scommesse diventeranno importanti per i molti più titoli.


Quindi lei segue ancora un gioco che è stato rilasciato per la prima volta nel 2002?                       
Sì, Warcraft 3 è un gioco del 2002, e oggi possiamo ormai considerarlo un esports di nicchia. Ma pensiamo a Counter Strike, che è uscito da 19 anni ma è ancora uno dei titoli di esports più famosi al mondo. I videogiochi si evolvono costantemente, i giocatori professionisti ci giocano e trovano nuove strategie e nuove modalità di gioco, che a loro volta spingono gli sviluppatori a riequilibrare i titoli. Inoltre gli sviluppatori vogliono aggiungere quanti più nuovi contenuti possibili: Counter Strike è in circolazione da molto tempo ma se si guardano le sue prime iterazioni e quello che è ora, probabilmente con difficoltà si potrebbe pensare che quello di oggi è lo stesso gioco che è uscito nell’ormai lontano 2002.

Gli esport sono ancora visti come un fenomeno relativamente nuovo per il pubblico tradizionale, come si fa a interagire con i fan attuali e contemporaneamente puntare a raggiungere nuovi clienti?
La verità è che si tratta di un mercato enorme, che sta cambiando molto rapidamente. Ma è importante distinguere il “semplice” videogioco dal titolo esports. Oltre ai titoli esports che hanno alle spalle una scena professionale, con finanziamenti, premi in denaro, un pubblico affermato, molte squadre e una eccellente giocabilità, c’è una questione che riguarda il fatto che gli esports dovrebbero avere accesso a delle loro categorie di riferimento che forniscano parametri precisi; alcuni giochi, in questo, sono più problematici di altri. Pensiamo ad esempio a giochi come i battle arena. Abbiamo cento giocatori all’interno di una partita, regolare tutte le variabili che possono nascere in tempo reale per individuare la probabilità di vittoria necessaria a fissare una quota scommessa, al momento è un compito quasi impossibile.

Quali sono le sue aspettative per questa edizione di ICE London e quali titoli esports, secondo lei, possono portare al miglior mix tra gioco e intrattenimento?                                                              ICE London ha una reputazione fenomenale ed è in prima linea nell’innovazione, non solo nel gioco ma nell’intera industria degli eventi di intrattenimento. La nuova arena consentirà davvero ai visitatori di “tuffarsi nel futuro” con i videogiochi competitivi. Più di ogni altra cosa noi vogliamo offrire un’esperienza esports autentica e mai vista prima. In ICE London il settore degli esports ha trovato un buon palcoscenico, ma la crescita sbalorditiva del settore negli ultimi anni e le opportunità che continuano a crescere vogliamo fornire una piattaforma che le illustri tutte nel migliore dei modi. ICE si porrà come un autentico sostenitore degli esports, collaborando con GG.BET per garantire credibilità e longevità degli esport sul mercato. Avremo otto delle migliori squadre CS:GO nel mondo, che giocheranno in tempo reale. Le competizioni verranno trasmesse in streaming per i fan di tutto il mondo, tutto in diretta dallo spazio espositivo di ICE London. Questo sarà un vero primo passo per l’industria degli esports di domani.

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