Il precedente Governo, sempre guidato da Sànchez, ha concesso aiuti per la modernizzazione delle industrie culturali, ha creato una rete di manager di spazi creativi e costituito l’Ufficio di stato e le comunità autonome per il settore dei videogiochi (che in Spagna ha raggiunto un fatturato di 713 milioni di euro nel 2017), soprattutto, la precedente legislatura ha lasciato in sospeso la regolamentazione degli eSports che ora, per ammissione dello stesso Sànchez, proseguirà.

“Dobbiamo aiutare gli eSports a fissare degli standard su questioni analoghe a quelle dei campionati di calcio e di pallacanestro professionistico: i contratti dei giocatori nei club eSports, i diritti di immagine dei giocatori, le clausole di risoluzione…”. Questa la direzione in verso cui lavorerà dunque la Spagna, ma non solo, poiché Sànchez strizza l’occhio al videogioco anche in ambito formativo. Per il neopresidente occorre “riflettere sul giusto equilibrio nell’uso delle nuove tecnologie, un equilibrio che dovrebbe consentirci di ottenere tutti i benefici della digitalizzazione riducendo al minimo ogni effetto negativo”. 

Secondo Sànchez “l’esercizio fisico è fondamentale per lo sviluppo dei bambini e per un futura vita sana, ma gli esperti dicono che anche l’uso dei videogiochi potrebbe essere utile nel contesto educativo, poiché incoraggiano la collaborazione, il lavoro di squadra, l’accettazione naturale dell’errore, lo sviluppo di valori personali e sociali, ecc.“.