Warzone non sta benissimo. Da titano dei battle royale, questo spinoff di successo di Call of Duty è in lento declino da quasi un anno, nonostante qualche picco che ha fatto ben sperare, compreso quello attualmente in corso visto il ritorno della mappa di lancio: Verdansk. Tutti gli appassionati di CoD ricordano l’emozione per il lancio di Warzone: un’esperienza radicalmente nuova con meccaniche e dinamiche solide (a parte qualche cheater) e un gameplay loop infinito.
I primi aggiornamenti hanno continuato ad amplificare la popolarità del gioco che ha continuato a crescere. Poi, nel 2021 è arrivato quel disastro di Warzone Caldera che ha imposto un periodo temporale (la seconda guerra mondiale) assolutamente non in linea con l’immaginario del gioco e ha debuttato con accessori e armi rotte e POI con poche coperture. Fortunatamente, l’arrivo di Urzikstan l’anno dopo e di Al Mazrah quello successivo hanno rimesso l’esperienza sui binari, ma hanno anche visto gli sviluppatori adagiarsi su un formato familiare e più “sicuro”.
Il risultato è che, fatta eccezione per qualche evento degno di nota, Warzone ha iniziato ad essere sempre più uguale a sé stesso. Le armi non hanno aggiunto varietà, i meta competitivi sono rimasti molto simili tra loro (con la consueta arma rottissima all’inizio di ogni stagione) e le mappe non hanno più saputo dare quel guizzo di creatività che, al lancio, ci aveva conquistato
In un disperato tentativo di ridare rilevanza al gioco, gli sviluppatori hanno seguito il trend del momento, il fattore nostalgia, e fatto tornare l’amata mappa di lancio: Verdansk. Il problema è che hanno fatto un errore di fondo: la nostalgia, in Overwatch e in Apex per esempio, non è mai stata il cuore pulsante di un aggiornamento o una stagione, è sempre stata la ciliegina sulla torta per dire ai giocatori di vecchia data “torna per provare le nostre novità, se passi di qui ritroverai anche l’esperienza che ti ha fatto innamorare del gioco”.
Verdansk, nel panorama di Warzone attuale, non ci riporta ai fasti del lancio, ci ricorda solo quanto è peggiorata l’esperienza negli ultimi anni, e che i suoi sviluppatori stanno finendo le idee. La mappa da sola non basta a far venire a chi si è allontanato la voglia di tornare se ad aspettarlo c’è sempre la solita esperienza degli ultimi anni, ma in una location diversa. Non tutto è perduto sia chiaro: la base di utenti è ancora solida anche se non florida, quindi il suolo fertile in cui far germogliare un aggiornamento di successo c’è. Activision e i suoi studi di sviluppo satelliti, però, devono trovare il coraggio di uscire dagli schemi e implementare qualcosa di veramente nuovo nel loro battle royale, o rischiare un lento declino in favore di live service più spericolati con le nuove idee.