Il valore degli esports per l’economia: i casi Spagna e Francia

Il settore degli esports si sta affermando a livello nazionale ed internazionale come fenomeno sempre più conosciuto ed in grado di interessare e raggiungere le nuove generazioni.

Dopo il primo appuntamento sui temi della sostenibilità e dell’integrity nel mondo esports, e i loro effetti economici per le aziende, proponiamo un secondo contributo da parte della business consultant Laura D’Angeli*, già protagonista su Esportsmag.it del primo corso sul Fare business con gli esports. Il contributo odierno è centrato sul valore dell’industria dei videogiochi e degli e-sports per l’economia di un paese.

Il settore dei videogiochi sta vivendo un periodo di crescita trainato dallo sviluppo delle nuove tecnologie (i.e cloud gaming, realtà virtuale, 5G) e dall’espansione di nuove forme di intrattenimento come gli esports, di particolare interesse per le nuove generazioni.
A livello internazionale, molti paesi hanno compreso il grande potenziale del settore videoludico e degli esports
come fattori di crescita economica del Paese anche in termini occupazionali e per tale motivo hanno deciso di investire per creare un ecosistema sostenibile che sia in grado di garantire un tessuto industriale stabile.

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Il mondo del gaming può essere definito come un mercato “glocal”, caratterizzato da una forte dimensione internazionale ma, che agisce anche secondo logiche locali (territoriali). La dimensione locale è determinata dall’esigenza di adeguarsi al diverso quadro normativo e rispondere in modo appropriato e mirato ai bisogni della platea di quello specifico territorio.

Per tale motivo, una valutazione dell’andamento attuale e prospettico del settore deve essere effettuata tenendo conto del più ampio contesto internazionale o quantomeno europeo basandosi sui “numeri” generati dai diversi paesi. Per comprendere le reali prospettive di sviluppo e delineare i confini del proprio business può essere utile, effettuare un confronto con i principali paesi attivi nel settore dei videogiochi e degli esports come la Spagna, la Francia, la Germania e i Paesi Passi e anche l’Ucraina.

Per il momento, ci limitiamo ad esaminare brevemente la situazione del mercato dei videogiochi e degli esports in Spagna e Francia. Sia la Francia che la Spagna hanno deciso di investire nel settore dei videogiochi e degli esports ritenendoli settori industriali strategici ed in linea con lo sviluppo digitale del paese. In Spagna, il volume di ricavi del settore dei videogiochi è stato nel 2020 di circa 1,7 miliardi di euro (+18% rispetto al 2019). Complessivamente le aziende che operano nel settore sono circa 650 a cui sono associati più di 9.000 posti di lavoro diretti e più di 23.000 posti di lavoro indiretti. L’impatto diretto sull’economia è stimato in circa 3,6 miliardi di euro. Le categorie di lavoratori interessate sono: professionisti specializzati in videogiochi, ingegneri del software, design, professionisti in musica, arte, letteratura, architettura e altri campi creativi (fonte Aevi).

Le prospettive di crescita del mercato dei videogiochi e degli esports associate a politiche di incentivazione hanno contribuito, inoltre, anche alla localizzazione in Spagna delle sedi di molte multinazionali del gioco come Activision-Blizzard, Bandai Namco, Electronic Arts, Microsoft, Nintendo, Riot Games, Sony Interactive Enter-tainment, Ubisoft y Warner Bros. Il settore degli esports in Spagna nel 2019, sebbene si presenti ancora con numeri non paragonabili a quelli dei videogiochi, ha generato ricavi per 35 milioni di euro con un’audience di 2,9 milioni di persone (fonte Newzoo). Un mercato ancora piccolo su scala nazionale ma, che riesce ad interessare grandi investimenti come quello del team Giants Gaming con un round di investimento di 3 milioni di euro da parte del Gruppo Sanchez Cózar. Inoltre, la Spagna è l’unico paese in Europa in cui i tre maggiori operatori nazionali di telecomunicazione (Movistar, Orange e Vodafone) hanno optato per investimenti in tali settori.

In Francia, il mercato dei videogiochi è decisamente più grande dei corrispondenti settori in Italia e Spagna. Nel 2020, il settore dei videogiochi ha raggiunto il valore di 5,3 miliardi di euro, con una crescita del 19% rispetto all’anno precedente. I giocatori sono 36,5 milioni (coloro che hanno giocato almeno 1 volta nell’anno – fonte S.E.L.L.). Anche il settore degli esports presenta numeri interessanti: nel 2019, i giocatori generali di esports sono stati 10,6 milioni, amatori 1,3 milioni. 7,3, milioni di consumatori di esports (fonte France esports). Per quanto riguarda, l’impatto sull’economia si evidenzia che nel 2018, il settore dei videogiochi conta 960 società che danno lavoro a 11.900 persone, con una crescita annua del 9% negli ultimi 10 anni.

In conclusione, entrambi gli Stati presentano tassi di crescita a due cifre nel corso dell’ultimo anno, evidenziando le grandi potenzialità del settore dei videogiochi e confermando che la loro crescita è l’espressione di un processo evolutivo in atto che vede l’industria dei videogiochi, in tutte le sue forme, come elemento trainante del processo di digitalizzazione.

Dal punto di vista della sostenibilità sia la Spagna che la Francia, hanno avviato politiche di sostenibilità puntando su alcuni pilastri fondamentali come la tutela della salute del giocatore e il corretto svolgimento della competizione (integrity), anche se per il momento ci sono ancora ampi spazi per la definizione di un piano di sviluppo di dettaglio.

 

*Business consultant con esperienza ventennale. Negli ultimi 10 anni la sua attività si è concentrata sul settore del gaming ed ha seguito, in tale settore, lo sviluppo di primarie società di gioco, media company e Telco ed ha sviluppato progetti di ricerca con primarie università in Italia.

Per eventuali approfondimenti dei temi trattati potete scrivere a: [email protected]

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