Se non puoi combattere il nemico, unisciti a lui. Devono aver pensato questo alcuni professori in Spagna, notando il grande interesse suscitato dal videogame Fortnite nei loro alunni. Così, hanno escogitato un trucchetto: servirsi della passione degli studenti per insegnare. Infatti, secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) i videogame possono sì provocare dipendenza, ma anche essere utilizzati per l’apprendimento in aula. Opinione confermata da Carlos Gonzáles Tardón, fondatore di People&VIDEOGAmes e professore alla Tecnocampus-UPF, il quale spiega che i videogiochi offrono un’esperienza positiva tanto per il professore quanto per gli alunni, perché accrescono la motivazione e favoriscono l’apprendimento partecipativo.
FORTNITE PER INSEGNARE LINGUE – A dar ragione a OMS e Tardón ci sono le esperienze concrete di alcuni professori, come Antonio Gómez, la cui testimonianza è riportata dal quotidiano La Vanguardia. Gómez, che insegna lingua e letteratura alla scuola Los Manantiales, ad Alhaurín de la Torre (Malaga), racconta di aver progettato un’unità didattica di lingua basata su Fortnite. L’unità didattica è iniziata con la lettura in classe di un articolo che spiegava il fenomeno della dipendenza dai videogiochi e le sue ripercussioni. Il tema ha stimolato la curiosità degli studenti e da là il cammino è stato tutto in discesa. Comprendendo quanto possa essere frustrante per gli alunni ascoltare un insegnante che spiega ogni anno gli stessi concetti, Gómez ha pensato di chiedere agli studenti di progettare attività motivanti con le quali dar vita a un insieme di materiali da condividere con il resto della scuola e su internet. E l’idea ha avuto successo.
FORTNITE E LA MATEMATICA – David Aroca, riporta sempre La Vanguardia, si è invece servito di Fortnite per insegnare matematica. Autore del blog Ekuatio, Aroca racconta di aver ottenuto ottimi risultati con il suo metodo: “Non limitandosi solo alla teoria e agli esercizi tipici, lo studente comprende prima le spiegazioni ed è più difficile che le dimentichi, perché legate al suo hobby. Usare per l’insegnamento ciò che appassiona gli alunni, è una grande opportunità per motivarli a studiare e continuare ad apprendere”. Per esempio, Aroca si è servito di Fortnite per insegnare come calcolare l’angolo di caduta per atterrare prima, tenendo conto dello spostamento dell’aeroplano, come calcolare le probabilità di saccheggio o il danno a seconda delle armi utilizzate.
BENEFICI DEI VIDEOGIOCHI A SCUOLA – Insomma, come provano questi esempi, i videogiochi dimostrano che usare la tecnologia a scuola non significa necessariamente rinunciare alle tradizionali forme di insegnamento, ma saper fondere e amalgamare bene entrambi i mondi. Come sostengono gli esperti del fenomeno, i videogiochi favoriscono lo sviluppo personale e sociale, la conoscenza e la comprensione del mondo, aiutano nell’apprendimento della lingua e nell’alfabetizzazione, nello sviluppo creativo e fisico. Inoltre sviluppano abilità come l’autonomia, l’organizzazione e la gestione dei problemi di gruppo, la capacità di definire obiettivi specifici, e favoriscono la condivisione delle responsabilità con i colleghi e il follow-up corale dei processi.