Kingdom Come Deliverance 2 potrebbe essere il GDR medievaleggiante che la community aspetta da diversi anni a questa parte. Quando lo abbiamo provato per la prima volta la scorsa estate ne siamo rimasti molto impressionati per via del livello di immersione profondissimo che ci ha offerto. Ora, dopo aver provato le prime 10 ore di gameplay, possiamo dire che ci sentiamo di fronte a un colossall del genere ruolistico.
KCD II inizia con un’esperienza quasi su binari di circa tre ore, un compromesso necessario per introdurre chi gioca ai protagonisti, Henry e Hans, al grossissimo problema al centro del quale si ritrovano (una spietata guerra di successione) e a una Boemia del 1403 meravigliosamente ricreata. Il gioco non è un simulatore, ce lo hanno detto i suoi sviluppatori, ma è il modo migliore per sentirsi davvero nel medioevo, senza magia, orchi o draghi.
Il punto forte di questo gioco è il realismo: se siete abituati a fare quello che vi pare mentre esplorate, questa esperienza vi rimetterà prepotentemente le cose in prospettiva. Dal combattimento al vestiario passando per cose banali come dormire in un letto che non è il proprio, ogni cosa ha dei rischi e non esattamente delle ricompense che ne valgono la pena. Questo aspetto, nelle prime ore di gioco immediatamente successive allo sblocco dell’open world, potrebbe causare un po’ di frustrazione.
Provare a combattere più di un avversario alla volta significa morte certa, rubare qualsiasi cosa significa multe o arresti, gli npc non avranno voglia di rivelare i loro segreti perché il vostro carisma è a terra e siete vestiti di stracci; e persino la fauna locale vi metterà i bastoni tra le ruote. Le soluzioni possibili sono due: avere pazienza accettando il fatto di essere un signor nessuno, in terra straniera e senza un soldo, o macinare la prima grande missione principale al termine della quale avrete una spada, un cavallo e, se avete risparmiato, anche un bel vestito.
C’è un binario da seguire in Kingdom Come Deliverance 2, ma le possibilità a disposizione di chi gioca sono moltissime, tutte piene di opzioni di dialogo, opportunità per accumulare qualche soldo e segreti su un medioevo mitteleuropeo davvero ben fatto. Non possiamo ancora esprimerci sulla profondità dell’intera esperienza perché ha una durata minima di circa 70 ore, senza contare esplorazione, missioni secondarie e incarichi per guadagnare qualche soldo. Tutto ciò che abbiamo visto finora, però, ci ha convinto definitivamente della passione e dell’impegno che è stato messo in questo gioco.
Il combattimento è storicamente verosimile, le reazioni dei personaggi sono in linea con la mentalità dell’epoca e gli ingranaggi che muovono la società in cui vive il protagonista sono molto coerenti con quella che è l’analisi storiografica di com’era la Boemia nel 1403. Non vediamo l’ora di tornare nel mondo accuratamente realizzato da War Horse per scoprire quali altri segreti, trame ed epiche battaglie ci aspettano.