Investimenti pesanti e un Mondiale per l’esports: tutto in Arabia Saudita. Anche Riot Games tra i partner?
A piccoli passi, ma con investimenti sempre più pesanti. L’Arabia Saudita, oltre che sul calcio, punta anche sull’esports. Prima l’ingresso di Esl Faceit nella galassia PIF (il fondo sovrano, ndr), poi i Mondiali di Fifa 23 insieme ad altri eventi collaterali con montepremi record e infine l’organizzazione di una Esports World Cup annuale che si terrà a Riyadh.
Arabia al centro della scena
L’annuncio è arrivato direttamente da principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman bin Abdulaziz negli scorsi mesi. La Esports World Cup si terrà ogni anno a partire dall’estate del 2024 e sarà caratterizzata da tornei di diversi titoli. Si presume che sarà dotato del più grande montepremi nella storia dell’esports, ma l’importo non è stato ancora comunicato. Ad occuparsi della gestione, l’Esports World Cup Foundation, una nuova organizzazione senza scopo di lucro fondata dal governo che andrà a promuovere la collaborazione tra le parti interessate e migliorerà la sostenibilità del settore.
Un evento al posto del Gamers8
L’Esports World Cup sostituirà il Gamers8, ovvero l’attuale festival di esports della Saudi Esports Federation a Riyadh dal valore di 45 milioni di dollari. Mohammed bin Salman, inoltre, ha dichiarato che l’evento mira ad accelerare la National Gaming and Esports Strategy, una strategia per far crescere l’industria degli esports in Arabia Saudita. La Coppa del Mondo di Esports sarà accompagnata da una serie diversificata di attività ed eventi che, secondo gli organizzatori, attireranno visitatori e turisti a Riyadh. Il torneo indoor è previsto come attrazione chiave per sostenere il turismo saudita durante l’estate.
Riot sbarca in Arabia?
Secondo le indiscrezioni, invece, Riot Games sembrerebbe interessata a far partecipare all’evento due squadre di League of Legends per ogni campionato nazionale. Le voci di una mail interna, che nei fatti confermerebbe questa indiscrezione, si fanno sempre più insistenti e al momento da parte di Riot non è arrivata nessuna smentita. Una scelta, in ogni caso, che andrebbe contro le politiche adottate dal publisher nel corso di questi anni.
Del resto, alcuni tra professionisti del settore e semplici appassionati hanno descritto l’afflusso di denaro come “esportswashing”. In sostanza, un tentativo di cambiare l’immagine del Paese o di distrarre dalle violazioni dei diritti umani. L’omosessualità è illegale in Arabia Saudita e il paese è stato criticato per la sua situazione dei diritti umani per quanto riguarda i diritti LGBTQ+, i diritti delle donne e la repressione del dissenso.
It’s time to unveil the #EWC Club Program, a first-of-its-kind initiative designed to promote sustainable planning for all participating esports clubs, unite global fans of different esports titles under collective banners, and elevate the best athletes in the world under one… pic.twitter.com/tHJmAFgkQ6
— Esports World Cup (@ESWCgg) February 1, 2024
Gli annunci
L’EWC, intanto, ha annunciato il 1° febbraio 2024 il lancio di un programma per 28 organizzazioni esports che darà loro un “pagamento annuale a sei cifre per sostenere le loro attività esistenti e il loro ingresso in nuovi titoli competitivi all’interno della Esports World Cup”. Sei squadre potranno candidarsi al programma attraverso una domanda aperta, mentre 22 sono state invitate direttamente. Le squadre partecipanti non sono state annunciate, il periodo di candidatura aperta termina il 15 febbraio.