Lillia, come nasce un campione di League of Legends

Dopo due anni Riot Games ha presentato un nuovo jungler per i giocatori di League of Legends. L’ultimo esemplare in quel ruolo risale, come concept almeno e a prescindere da eventuali adattamenti, a Kayn. Come sottolineato nell’articolo in cui abbiamo esplorato le sue abilità, Lillia è il primo elemento di contatto con l’evento Spirit Blossom che coinvolgerà gli appassionati di League of Legends, e non solo, per tutta l’estata. Riot ha voluto sottolineare in particolare i tratti interiori, oltre che quelli esteriori, di Lillia, dipingendo la nuova jungler come un personaggio timido, imbranato e insicuro di sé ma anche altruista. 

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Due aspetti del suo carattere all’apparenza difficilmente conciliabili ma che la sua costante permanenza nella Landa limeranno. A occuparsene è stato lo scrittore narrativo senior David “Interlocutioner” Slagle: “Lillia ha un forte legame con i sogni: li ama, a dirla tutta. Ma non solo perché sono sogni. Li ama per quello che rappresentano: un intero mondo pieno di persone che racchiudono una magia meravigliosa dentro di sé. Anche se se ne dimenticano. E la nascondono. Quando Lillia se ne accorge, non vuole solo salvare Madre Albero: vuole aiutare le persone a ritrovare la magia che hanno dentro.”

Poi la palla è passata a Dan “Riot “Maxw3ll” Emmons, designer dei campioni, che ha dovuto traslare in caratteri visivi la descrizione operata dai suoi colleghi narranti: “Appena abbiamo deciso che Lillia sarebbe stata un campione legato ai sogni, ho inserito il sonno tra le sue abilità. È stato un elemento centrale di questo personaggio fin dall’inizio, perché non avrebbe mai potuto essere la cerbiatta dei sogni se non avesse avuto l’abilità di far addormentare i nemici. Ma è cambiata in molti modi nel corso del tempo.”

Proprio il “sonno” è stato al centro di numerose discussioni interne fra i vari champion designer che si sono occupati di Lillia. Inizialmente si pensava che l’abilità del sonno dovesse essere un colpo mirato che addormentava chiunque colpisse nella sua traiettoria; in un’altra versione era un proiettile che creava boccioli lungo i muri e addormentava chiunque si trovasse nelle vicinanze, in uno stile molto simile a quello che accade già con l’abilità suprema di Qiyana. Si è arrivati anche a proporre di creare un campo di “trappole del sonno”, costringendo a uno stile di gioco incentrato sullo stare lontani da Lillia. Fino ad arrivare all’abilità presentata pochi giorni fa:

R – Ninnananna melodica

Lillia lancia una Ninnananna sui nemici e chi è affetto da Polvere dei sogni viene progressivamente rallentato fino ad addormentarsi per un certo periodo di tempo. I nemici svegliati dai danni subiscono danni magici aggiuntivi. 

Danni che all’inizio erano senza un limite, come ha affermato Mikky “Riot Koyuncu” Koyuncu, ingegnere del controllo qualità di Riot Games: “I nostri tester del controllo qualità si sono accorti che la passiva di Lillia era un po’ troppo forte all’inizio. I danni percentuale alla salute massima non avevano un massimo contro i mostri e Lillia poteva facilmente eliminare il Barone da sola al livello 1.”

Un altro aspetto che è stato accuratamente curato dalla produzione di Riot Games è quello degli effetti sonori. Si tratta del primo campione incentrato sui sogni, per cui si è trattato di un lavoro totalmente nuovo da compiere che non aveva alcun corrispettivo con quanto creato in passato. Motivo per cui Darren “Riot DummerWitz” è dovuto sostanzialmente partire da zero: “Lillia è molto dolce e delicata, come molti dei campioni dalla natura fatata di LoL come Lulu, Ivern e Neeko. Ma non volevo che Lillia avesse solo i suoni di una fatina, perché non le avrebbe reso giustizia. Non è uno spirito delle lucciole e delle farfalle. È un’entità dei sogni. Ama i sogni creati dalle persone e sa che i sogni degli umani non sono semplici. Anche quando sono felici, possono essere surreali e agrodolci, strani o pieni di emozioni confuse. Volevo che i suoi effetti sonori catturassero questi elementi.”

Per farlo, Riot Dummerwitz ha utilizzato come fonte per gli effetti sonori di Lillia dei materiali che confondono le emozioni e provengono da una posizione distante. “Quando attacca con il suo bastone, potete sentire risa e pianti, ma da lontano, come se fossero in qualche luogo intangibile. È distante, surreale e non si capisce se siano suoni allegri o tristi.”

Ma da dove si è partiti per la creazione di Lillia? L’idea iniziale del team di sviluppo, il seme di partenza, era per stessa ammissione di Riot Games “un campione da giungla che può cambiare forma in base a un timer”. A questo punto entra in gico il concept art lead, Gem “Lonewingy” Lim, colui che ha proposto i primi aspetti del nuovo campione: Ho disegnato tre diverse versioni di Lillia. In una era una timida sacerdotessa con un lato omicida. Nella successiva, una timida cerbiatta fatata il cui umore poteva cambiare le stagioni. E l’ultima era una sciamana/esorcista con un lato oscuro. Ma fondamentalmente tutte le versioni erano caratterizzate da una dicotomia.”

Il problema, arrivati a questo punto, era capire quale dovesse essere questa dicotomia. Lo ha spiegato lo scrittore Interlocutioner: “Nell’idea iniziale di Lonewingy, la cerbiatta faceva mutare le stagioni con il suo umore, ad esempio una calda estate quando era allegra e un gelido inverno quando era triste. Ma un altro campione che se ne va in giro a torso nudo lanciando palle di fuoco, ehm, Brand, non sembrava troppo contento. Quindi abbiamo iniziato a pensare ad altre possibili dicotomie. Fisico vs spirituale. Giorno vs notte. Nessuno di questi elementi può davvero cambiare nella Landa degli evocatori, quindi sarebbe stato difficile integrarli nel gameplay in modo significativo.”

Il risultato successivo è stato quindi alternare sogno e incubo nel mondo onirico a cui Lillia appartiene, creando un campione che avesse uno stile di gioco come bruiser, insieme al team, durante la fase di sogni per poi diventare un’assassina singola nella fase di incubi. Ogni cinque minuti, indipendentemente da qualsiasi cosa accadesse intorno a lei.

Qui il concept di Lillia assassina, disegnato dalla concept artist Anna ‘Newmilky’ Nikonova

Il team di sviluppo era molto interessato all’idea ma a quanto pare lo stesso non si poteva dire dei giocatori. “Dopo il primo playtest, abbiamo ricevuto un sacco di feedback e ai giocatori proprio non piaceva,” ricorda Riot Maxw3ll. “Stavo cercando di dare un alto impatto strategico al cambiamento di forma, ma di rendere allo stesso tempo semplici le meccaniche. E credo che il prezzo per far funzionare entrambi questi aspetti fosse troppo alto. Il risultato era un kit che non piaceva ai giocatori e così abbiamo dovuto ricominciare da capo.”

Come utilizzare ugualmente quanto prodotto fino a quel momento? L’obiettivo principale è rendere Lillia “carina”: serviva un “carino” che forse diverso dall’infantile di Zoe, dall’essere un gattino di Yuumi, dalla stravagante e confusa Lulu o dalla pazzia di Jinx. Ciò che mancava nell’universo di League of Legends era il “carino” derivante dalla timidezza. “Ho disegnato varie animazioni di Lillia che attacca con l’arma”, ha affermato Lonewingy. “Aveva gli occhi chiusi e sembrava quasi che si volesse allontanare mentre agitava il suo ramo. Ci siamo resi conto che quello era il tipo di “carino” che ci mancava: la timidezza. È anche se il cambio di forme non aveva funzionato come nei nostri piani, ci aveva regalato un’adorabile cerbiatta.”

Nell’anteprima alla stampa Riot Games ci ha mostrato il gameplay di Lillia per farci vedere come passa da timida a piena di gioia. I suoi Colpi in fiore hanno una passiva che applica un buff alla velocità di movimento cumulabile che decresce nel tempo. Questo favorisce uno stile di gameplay toccata e fuga che permette a Lillia di arrivare, colpire i nemici e sgattaiolare via chiedendo scusa mentre si allontana.

“Volevo davvero che Lillia trasmettesse l’idea di essere una cerbiatta timida e impacciata. È stata una grossa sfida. Come si fa a rendere attiva la timidezza?” si è chiesto Riot Maxw3ll. “In particolare, volevo che fosse vulnerabile alle invasioni a inizio partita. Se qualcuno incontra per caso questa cerbiatta nella foresta, dovrebbe essere spaventata e scappare via perché ancora non è in grado di combattere. E la sua velocità di movimento le dà la possibilità di farlo.”

Lillia inizia ogni partita come un bocciolo: insicura ed esitante. Ma, raccogliendo i sogni, sboccia in qualcosa di completamente diverso. La sua fiducia in se stessa cresce, parla con voce più forte e comincia a saltellare per tutta la Landa, facendo addormentare gli altri campioni e raccogliendo i loro sogni.

“Abbiamo affrontato molte sfide nello sviluppo di Lillia”, ricorda Interlocutioner. “Modificare il suo kit, collegarlo al Fiore spirituale… Tutti elementi che si sono sommati nel tempo. La gente ci chiede: <<Da dove arriva l’idea di Lillia? È così particolare.>> La vera risposta è che non c’era altra scelta. Era l’unico modo per andare avanti. Spero solo che tutte queste difficoltà passino in secondo piano e che sbocci per diventare un bellissimo fiore, amato dai giocatori.”

Riot Games dimostra ancora una volta quanto lavoro ci sia dietro la creazione di un nuovo campione. Un lavoro corale, intenso, lungo, a volte lanciato in un vicolo cieco, costringendo gli sviluppatori a fare marcia indietro e a ripensare al loro obiettivo. Avendo però sempre in mente un singolo scopo: soddisfare le richieste dei giocatori e della propria community, portando innovazione sia sul lato delle abilità che sul lato del concept dietro i campioni. Senza alcuna timidezza: proprio come diventa Lillia a partita inoltrata.

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