L’INTERVISTA – Parola a Luca Allocca di Macko Esports

Dopo il successo da parte dei Macko nel Nats di Rainbow Six, Luca Allocca ci racconta tutto quello che c’è dietro la vittoria di un titolo. 

Dietro il successo dei Macko Esports nel Winter Split di Rainbow Six c’è tanto lavoro dietro le quinte. Il quintetto ha saputo gestire al meglio ogni tipo di pressione anche grazie ad un’organizzazione ben strutturata. A partire da Adelmo “Ade” Storlini, team manager sul palco con T3b e compagni in occasione della finale, fino a Luca “Rock” Allocca che abbiamo intervistato.

Stagione da incorniciare per Macko Esports: ancora una vittoria nel Winter Split. I ragazzi sono partiti a rilento, ma alla fine hanno ingranato. Non si battono Totem e Mkers per caso.

“Ad inizio split eravamo un po’ indietro con la preparazione. Io stesso mi sono riunito al team soltanto il giorno prima dell’inizio per questioni personali. Quella del roster completamente italiano era un’idea che ci balenava da tempo: statisticamente su Siege i team completamente madre lingua sono quelli che alla lunga sono arrivati più lontano, inoltre lavorare da italiano con italiani è sicuramente un vantaggio non indifferente non solo per questioni linguistiche, ma anche culturali. Molti ci sottovalutano, ma se c’è una cosa che ci ha insegnato il 2021 è che, soprattutto a livello sportivo, ci sono persone capaci di compiere cose straordinarie e non ci poteva essere una vetrina migliore di questo particolare PG Nats per dimostrarlo. Raggiungere la finale e sfidare l’unica squadra insieme al nostro completamente italiana, penso abbia riempito di orgoglio non solo noi. Era importante dare un segnale forte, soprattutto per gli altri ragazzi del nostro paese che stavano rinunciando al competitivo, riuscirci nel Nats più ostico di sempre è stato sicuramente un bel messaggio per tutti. Tornando al nostro avvio di stagione, è importante sottolineare come c’eravamo lasciati nella scorsa per comprendere di più quanto è successo. In molti in questi giorni stanno dicendo che il Winter Split porta fortuna ai Macko, ma non è così. O meglio, è riduttivo pensarla in questa maniera.  Il Summer Split è stato molto impegnativo per noi, eravamo partiti con i giusti propositi. Ci sono stati, però, degli imprevisti che hanno fermato il nostro cammino. Fortunatamente abbiamo trovato G3r0, su cui avevamo messo gli occhi da tempo, dopo di che ci mancava il quinto, ma in quel momento non c’era molta scelta e abbiamo dovuto prendere il migliore tra quelli disponibili. L’estate, invece, ci ha dato tempo di ragionare sul da farsi, la base c’era. Fortunatamente e finalmente, c’è stata l’opportunità di inserire Sloppy nel roster, era da tempo che volevo avere l’opportunità di lavorare con lui. Da lì in avanti c’è stato un impegno costante e incredibile di tutti i ragazzi e dello staff che giorno dopo giorno ha prodotto dei risultati. Ci sarebbe tanto da dire e tanto su cui scrivere, ma se dovessi riassumere tutto direi che ci vuole tanta passione, pazienza, lavoro e soprattutto, cosa molto sottovalutata, tanto supporto. In Macko ogni persona ha un ruolo importante per riuscire ad ottenere risultati”.

Come si prepara un PG Nationals così competitivo?

“Come avrai notato Macko ha uno staff importante e numeroso, ognuno di noi ha il proprio ruolo all’interno e cerca di fare il massimo per arrivare ai “Goal Settings” concordati, che in sostanza possiamo dire sia soltanto uno: vincere. Il mio ruolo è quello di prendermi cura dei ragazzi anche oltre l’aspetto puramente esportivo. Passo molto tempo a parlare dei loro problemi, perplessità, li motivo, faccio problem solving e molto altro. Sono disponibile per loro quasi tutto il giorno per aiutarli in qualsiasi cosa hanno bisogno, ma soprattutto un roster completamente italiano mi ha permesso anche di introdurre alcuni concetti di mental training non facili da insegnare a ragazzi così giovani”.

L’interesse intorno a Rainbow Six Siege è sceso completamente: questo è quello che dicono i numeri. Come mai, secondo te?

“Sono stato impegnato in questo periodo, quindi non ho avuto l’opportunità di stare dietro ai numeri come facevo quando seguivo il gioco da youtuber. Ci sono personaggi come Raf e Marco della RainbowSixItacom o Alucc che sono molto bravi e si dedicano tantissimo a questo gioco, studiando anche queste evoluzioni “sociali” ed i possibili motivi/soluzioni. Quello che posso dire dal canto mio è che ci sono state tantissime lamentele per i numerosi cheater. Questo rende l’esperienza decisamente frustrante e assolutamente non meritocratica. Dal punto di vista nazionale, invece, possiamo dire che un calo d’interesse potrebbe anche esser dovuto alla carenza di giocatori italiani in questi ultimi split. Il nuovo format delle Be Serious, che concettualmente strizza l’occhio al circuito tormenta di LOL, è qualcosa di interessante. Una dei motivi ricorrenti da parte delle “nuove leve” del competitivo italiano è “se non hai conoscenze nessuno ti nota”, questo li porta a non impegnarsi poi più di tanto e a non prender sul serio una possibile carriera come pro player. Beh, da quest’anno c’è un’ottima vetrina per farsi conoscere. Non si gioca più per il gusto di farlo, ma per un risultato ben evidente, entrare di diritto tra i giocatori più forti di questa nazione. I miei ragazzi scherzando ogni tanto mi chiamano il Mino Raiola dell’esports perché ho sempre contatti con tutti e cerco di aiutare i giocatori a farsi valere nella giusta maniera all’interno di questo mondo. Perciò ne approfitto per chi non lo sapesse: chi avesse bisogno di consigli o supporto, può sempre contare su di me, scrivetemi pure senza alcun problema, sono felice di aiutare nel mio piccolo a migliorare e a sviluppare questo ambiente”.

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