Una passione smisurata per Call of Duty e l’esplosione di Warzone come sliding doors della sua vita. In uno dei momenti storici più difficili, quello della prima ondata Covid-19 e del Lockdown, Marco “savyultras90” Filograsso decide di mettersi in gioco. Anzi, rimettersi in gioco, perché nel suo curriculum ci sono tanti titoli nazionali nel competitivo di Call of Duty e col pad è un assoluto fenomeno. Prima di fare tappa fissa a Verdansk, però, ci sono le esperienze lavorative in Australia e USA. Poi il ritorno a Bari nel bel mezzo della pandemia e i numeri impressionanti delle sue streaming su Facebook Gaming. Un elemento che lo contraddistingue da tutti i suoi colleghi. Noi di EsportsMag abbiamo deciso di intervistarlo, ecco le sue parole.
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Marco, partiamo dall’inizio. Come nasce la passione per i videogiochi e su quale piattaforma hai iniziato a giocare?
“La mia vera passione per i videogiochi è nata per caso nel 2007. Mio fratello mi convinse a comprare la PlayStation 3 con i soldi della mia Comunione. Inizialmente ero anche contrario. Il mio primo gioco multiplayer a cui mi sono approcciato è stato Resistance Fall of Man. Ho tantissimi bei ricordi di quel gioco”.
Negli ultimi mesi sei salito alla ribalta per Call of Duty: Warzone e stai macinando numeri su numeri su Facebook Gaming. Ti saresti mai aspettato un successo del genere quando hai deciso di metterti in gioco?
“Dopo aver lavorato per due anni all’estero negli Stati Uniti e in Australia, ho ricominciato a streammare per pura passione e divertimento. A causa del Covid, poi, sono tornato a giocare su Warzone. Avevo a disposizione tutta l’attrezzatura, visto che nel 2015 avevo già provato a mettermi in gioco con video e streaming. Diciamo, quindi, che non mi aspettavo assolutamente niente”.
Qui in Italia siamo abituati a vedere gli streamer su Twitch. C’è un motivo ben preciso per aver preferito Facebook Gaming a Twitch?
“Credo che Facebook Gaming sia una piattaforma in via di sviluppo e credo, soprattutto, nelle sue potenzialità di pubblico. Mi permette anche di avere un rapporto più stretto con i miei viewers. Hanno modo di conoscermi per il mio nome e non attraverso il nickname. E’ la piattaforma che mi ha permesso di arrivare fino a qui e non la cambierei per nessuna ragione al mondo”.
Hai avuto modo di condividere tante sessioni su Warzone con giocatori di Serie A come Balotelli, Tonali e Douglas Costa. Come sono nate queste opportunità?
“Queste opportunità sono nate un po’ per caso. Ho iniziato, grazie ad un amico, a giocare con Douglas Costa e Alex Sandro. In seguito, ho sentito direttamente Sabelli del Brescia che mi ha fatto conoscere Tonali e Balotelli. Da quel punto in poi, tutto in discesa grazie al passa parola”.
Restando al mondo del gaming, però, c’è qualche creator o streamer con cui ti piacerebbe giocare?
“Ci sono tanti streamer o giocatori che conosco da anni e che continuano a creare contenuti ancora oggi su Warzone. Sicuramente mi piacerebbe giocare con Teepee, Scump e Crimsix. Tutti professionisti che conosco da molto tempo e che utilizzano il controller proprio come me”.
Ultima domanda. EsportsMag è una testata che segue da vicino tutte le dinamiche degli sport elettronici. Hai raggiunto tanti successi anche in ambito esports, ti piacerebbe un giorno tornare a competere?
“Sono sempre stato attratto dalla competizione. Mi piacerebbe farlo su un titolo come Warzone, per quanto possa essere considerato competitivo, perché piace a tutti. Bisogna solo aspettare l’opportunità giusta per farlo. Goskilla, team di cui faccio parte, mi aiuterà in questo e non vedo l’ora”.
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