Abbiamo intervistato Lorenzo Foti, campione italiano di Excel, che ci ha raccontato come funziona la scena competitiva.
Qualche settimana fa era diventato virale in rete un video in cui una musica in stile metal accompagnava l’ingresso di giocatori professionisti sul palco di un torneo. Contrariamente a quanto gli amanti dell’esports potessero aspettarsi, non erano nessuno dei titoli più conosciuti del panorama ma un gioco che è in realtà un software: Excel. Stiamo quindi parlando di uno dei programmi del popolare pacchetto Office di Microsoft, forse il meno utilizzato dalla massa, abituata a usare soprattutto Word o tutt’al più Powerpoint. Eppure Excel (insieme ad altri titoli inaspettati di cui abbiamo parlato qui) ha una componente strategica e di profondità logica da fare invidia a qualsiasi altro titolo videoludico. Tanto che a un certo punto si è pensato di creare un circuito professionistico, di cui l’italiano Lorenzo Foti ne è uno dei massimi rappresentanti.
Un esports giovane
La prima edizione dei Microsoft Excel World Championship è avvenuta nel 2021 in occasione della Financial Modeling World Cup, competizione nata sotto un nome diverso nei primi anni dieci del duemila, poi abbandonata e poi ripresa con l’attuale denominazione. “Personalmente non conoscevo il settore esports”, ci ha raccontato Foti. “Devo dire che ho scoperto solo in questi ultimi tempi l’esistenza di un vero e proprio mondo dedicato ai videogiochi competitivi”. D’altronde nella vita fa tutt’altro: “Lavoro in una società di consulenza aziendale dal punto di vista manageriale, soprattutto lato assicurativo. Tuttavia per quello che faccio io, per assurdo, non c’entra con Excel: mi occupo di fare presentazioni”. L’Excel però fa comunque parte della sua vita come hobby: “Mi ha sempre appassionato il problem solving, e questo programma rappresenta per me uno strumento per trovare il modo migliore per risolvere problemi, raccogliere dati e renderli fruibili a tutti”.
Foti ci racconta anche come si allena ogni volta che può, provando a risolvere problemi. Ma la domanda che ci incuriosisce è capire come sia venuto a conoscenza dell’esistenza di questo circuito competitivo sconosciuto ai più. “L’ho scoperto per caso: un mio amico mi ha segnalato di questi tornei di Excel nel 2022, in estate. In ufficio diciamo che sono la persona di riferimento quando c’è da affrontare un problema con questo software e quando il mio collega ha saputo dei campioni di Excel, è venuto subito a dirmelo anche se probabilmente lo ha fatto per riderci su”. Invece Lorenzo si è informato: “Io sono una persona molto competitiva, appena ho sentito che c’era una componente agonistica mi sono acceso. E ho così iniziato il mio percorso con un primo evento nel 2022, all’epoca senza alcuna preparazione”.
Come funziona il circuito competitivo
Lorenzo Foti ci spiega che il circuito è in continua evoluzione e che ogni anno vengono modificati regolamento e formato per meglio adattarlo alle esigenze della community e perché, banalmente, gli organizzatori stessi imparano di anno in anno. Il 2025 dovrebbe essere quello definitivo, o comunque la struttura che più si avvicina a quella standard che vorranno poi mantenere da quest’anno in avanti. La stagione va da gennaio a dicembre: ci sono delle gare mensili, online, che vanno a decidere chi può partecipare agli eventi lungo il corso dell’anno. C’è un ranking globale che determina anche le teste di serie dei vari tornei, i quali avranno un percorso privilegiato nel tabellone a eliminazione diretta. “A tutti i fatti è un circuito molto simile, per fare un paragone sportivo, al tennis”.
Chi arriva abbastanza in fondo ai vari eventi si qualifica così per il mondiale che si gioca a Las Vegas a fine anno, alla HyperX Arena, un luogo già molte volte utilizzato anche per tornei esports. “Quest’anno ho già fatto il primo torneo a gennaio piazzandomi tra i primi 10 al mondo. Quest’anno poi hanno annunciato degli eventi specifici dal vivo per Sud Africa, Brasile e Regno Unito: i vincitori di questi eventi si qualificano direttamente al mondiale”. In generale, al mondiale vanno sia i migliori giocatori dei singoli eventi stagionali che i giocatori con il ranking più alto nella classifica globale. “Inoltre quest’anno ci sarà anche un torneo poco prima del mondiale, a cui tutti potranno iscriversi, e che metterà in palio alcuni posti per Las Vegas”, ovvero quello che nel gergo esports viene chiamato senza troppa fantasia un last chance qualifier.
Come si vince una partita a Excel
Ma come funzionano le singole partite? Si parte da un problema, anzi un “caso”, come ci dice Foti, da risolvere. “Si basa su situazioni reali di analisi dati, sulla risoluzione di board-game, spesso presentati anche in modo scherzoso, o che prendono a riferimento giochi famosi come Campo Minato o Snake, o anche giochi di carte. Oggi la partita si gioca su sette differenti livelli di difficoltà crescente: ogni livello ha 20-30 domande e l’obiettivo è realizzare un modello che possa risolvere quanto richiesto. A conti fatti si tratta di almeno 140 domande o situazioni da soddisfare con a disposizione un tempo di 30 minuti, più alcune domande bonus che permettono di fare punteggio ulteriore. Alla fine del tempo chi ha realizzato più punti, soddisfacendo quindi più domande possibili tra quelle richieste, vince la partita e avanza al turno successivo”.
Il segreto, ci racconta Foti, è di utilizzare Excel in modo creativo, senza limitarsi a ciò che lo strumento offre di base. “Per molti è considerato uno dei migliori programmi mai realizzati in informatica, per alcuni addirittura il secondo più potente”. Ma come si fa a migliorare? “Una difficoltà è che a differenza di molti sport o esports non ci sono allenatori: ciò che ad esempio faccio io è prendere vecchi casi e provare a risolvere quelli”. Fino a un certo punto, però: “No, perché i casi nuovi sono comunque sempre diversi. Sì, ci sono dei pattern simili tra un caso e l’altro, così come alcuni approcci che sono simili tra loro: però rimane il fatto che bisogna saper usare la propria creatività per personalizzare i casi e le situazioni, non si può procedere in modo meccanico”. Ma serve avere una conoscenza profonda di Excel? “Fino a qualche anno fa no, oggi ti direi di sì perché nel frattempo il livello competitivo è salito”.
Ma chi sono i più forti?
Un altro aspetto interessante da considerare riguarda i giocatori migliori al mondo: c’è una regione più forte delle altre? “Se parliamo della vetta della classifica no: in Top 10 abbiamo giocatori degli Stati Uniti, dell’America Latina, Europa, è molto eterogenea. In generale però la predominanza è proprio degli Stati Uniti, sia per motivi di lingua sia per motivi economici: io per andare ai mondiali a Las Vegas ho fatto 20 ore di viaggio, chi abita a Chicago ce ne mette al massimo tre”. Partecipare agli eventi fisici non è per tutti, insomma, anche perché le spese non vengono sostenute direttamente dagli organizzatori. “È tutto a carico del giocatore, anche se bisogna dire che il prizepool negli anni è cresciuto e consente di poter recuperare tutta o buona parte della spesa per chi ottiene un piazzamento decente. Inoltre il montepremi è molto democratico: è poco concentrato sulle prime posizioni e più distribuito in modo equo”.
Foti ci racconta che la scena sta crescendo anno dopo anno considerato anche l’interesse maggiore verso la competizione e i primi sponsor stanno iniziando ad affacciarsi, sia per il torneo in sé a sostegno del montepremi e degli eventi dal vivo che direttamente a supporto dei giocatori migliori. Ma in Italia com’è la situazione? “Non siamo tantissimi, in Italia i più alti in classifica e che possono lottare per far bene siamo due: io e Sergio Trifiletti (nel 2023 rispettivamente terzo e 40esimo ndr) però sono contento perché negli ultimi tempi stiamo avendo molta più visibilità e questo aiuta. Speriamo che arrivino altri giocatori così da spronare anche noi stessi a fare sempre meglio”. Lorenzo Foti ha chiuso il 2024 al quinto posto nel ranking globale e ha grandi aspettative per il 2025: “La stagione è iniziata bene e vorrei concluderla nel migliore dei modi. Confido di riuscire a qualificarmi per Las Vegas a dicembre, sperando di tornare nuovamente a un passo dalla finale: questa volta per giocarmi il titolo”.