Nintendo ha progettato Mario Strikers Battle League Football per essere un eSport aperto a tutti.
Non capita spesso di vedere un publisher disegnare un videogioco pensando ai giocatori competitivi. Se guardiamo alle origini di Valorant, neonato videogioco/eSport di Riot Games, gli sviluppatori avevano fin da subito in mente di creare una scena competitiva, ma una di quelle con i grandi palchi, le intro animate, i milioni di dollari investiti e le superstar. Nintendo ha fatto qualcosa di meglio, ha messo in piedi quella che in gergo si chiama una struttura “grassroots”.
Questo termine, preso in prestito dalla scena calcistica dilettantistica, applicato ai videogiochi significa che il titolo in questione organizza e incoraggia la competizione dal basso, creando al proprio interno una struttura competitiva pensata per la gente comune e che promuove i migliori fino a farli entrare nell’olimpo dell’eSport. Mario Strikers Battle League Football fa proprio questo: dopo una serie di ottimi tutorial scalari, ti incoraggia al gioco online, a cercare una squadra, ad allenarti con i tuoi amici e a competere negli eventi che Nintendo stessa organizza all’interno del gioco ogni weekend. É l’equivalente videoludico dell’avere una squadra di calcetto con cui partecipare ai tornei domenicali.
Da questo fertilissimo terreno emergeranno intere squadre e singoli atleti che con la loro performance potranno davvero dare spettacolo. Il tutto senza l’amaro in bocca del “Eh ma io non potrei mai farcela, non ho gli agganci, non ho con chi giocare”. É tutto all’interno del gioco, basta giocarlo e, con un pizzico di iniziativa personale, vi ritroverete in una squadra che prenderà le competizioni più o meno seriamente.
Come avrete capito questa recensione è un po’ particolare. Se volete sapere cosa ne pensiamo delle meccaniche, degli eroi, del gameplay e della grafica di Mario Strikers Battle League Football, trovate tutto qui, nella nostra anteprima. Quello che mancava allora era l’esperienza online che, dopo diverse ore di prova, posso dire essere la ciliegina su una torta che già mi aveva stupito e continuerà a farlo.
Dopo la beta di Valorant ho deciso di provare a partecipare a un team con velleità competitive. Organizzare gli allenamenti è stato difficile, organizzare le nostre partite competitive di squadra è stato una tortura, e, quando è arrivato il primo torneo, ci hanno asfaltato come se non avessimo mai giocato in vita nostra. Un’esperienza poco motivante mettiamola così. L’esperienza di Mario Strikers Battle League è stata l’esatto opposto. Il gioco ti invita a prendere parte a una squadra, il gioco organizza i tornei con team dello stesso livello ed è sempre il gioco che premia e retrocede i giocatori in base alla loro performance. Niente organizzatori di terze parti, niente iscrizioni, niente di niente: solo voi, i vostri amici e della sana eSportività.
Se siete alla ricerca di un gioco fatto veramente bene (qui tutti i dettagli sul gameplay) con una curva di apprendimento che più dolce non si può e che vi darà una gran mano a divertirvi con i vostri amici, troverete in Mario Strikers Battle League Football tutto quello di cui avete bisogno. Vi restano da acquistare una Nintendo Switch e un abbonamento a Nintendo Switch Online senza il quale non riuscirete a giocare con gli altri.