Ha 22 anni, da cinque è “pro player” di Fifa19, nella modalità Pro Club. Ha riportato sul campo virtuale la sua passione da adolescente per il calcio giocato. Centrocampista difensivo alla Busquets, piedi educati e talento. Tanto da guadagnarsi il grado di capitano degli Hypnotize, al momento seconda forza della serie A Vpl, a braccetto con l’Empoli. Il giocatore di cui stiamo parlando non è un “lui”, ma una “lei”. Online la conoscono tutti come “Miriam22 x“, ma per tutti è semplicemente Miriam, una delle migliori giocatrici di Pro Club in Italia. In questa intervista ci racconta della sua sua passione per il pallone ma, soprattutto, ci parla del maschilismo che, purtroppo, invade anche il calcio online.
Da quanto giochi a Fifa?
Gioco a Fifa dall’edizione del 2012. Con continuità da cinque anni
Come ti è venuta l’idea di giocare in Pro Club?
Io ho iniziato a giocare proprio a Pro Club, a dire il vero, mai 1v1. Era estate, non avevo nulla da fare, e così mi sono messa a cercare persone italiane con le quali poter giocare e ho trovato questo gruppo di amici. Alcuni erano italiani, altri stranieri e abbiamo iniziato a giocare insieme.
Quali sono le reazioni quando, entrando in un game, sentono la voce di una ragazza?
Le persone si stupiscono sempre all’inizio. Forse gli stranieri un po’ meno perché sono più abituati. Spesso, però, fanno battutine, dicono “Ah, sei una ragazza”. Poi però quando mi vedono giocare e capiscono che sono più brava di loro le cose cambiano…
Hai avuto modo di riscontrare episodi di maschilismo o machismo anche nel calcio virtuale?
Il maschilismo purtroppo c’è. Il calcio è visto come uno sport praticato da uomini, come invece fare la modella può essere considerato un mestiere “da donne”. Ci sono sempre questi stereotipi in generale. Per quanto mi riguarda, all’inizio gli uomini sono sorpresi, poi a lungo andare capiscono che sono preparata, che ne capisco di calcio e cambiano atteggiamento.
Tu fai parte anche della nazionale azzurra. Come ci si sente ad indossare quei colori, anche se virtualmente?
Ci sono le stesse emozioni del calcio reale. Si ricrea un po’ quell’atmosfera lì.
Parliamo del video che ha fatto scalpore, in cui un telecronista si è detto schifato nel vedere un arbitro donna. Cosa ne pensi?
Io credo che una donna possa fare le stesse cose che fa un uomo. Purtroppo deve dimostrarlo più di un uomo in questa società. Devi metterti più in gioco e devi far conoscere il tuo valore.
Secondo te, una donna potrà mai sedere sulla panchina di una squadra di calcio maschile?
Spero che prima o poi succeda, sinceramente. Se ne sono capace io in un videogioco, non vedo perché non si possa fare nella vita reale. Bisogna essere una persona preparata che si dedica a quello che fa. E’ una questione di intelligenza mentale, da allenatore. Anche se la vedo dura per una donna inserirsi all’interno del calcio e diventare allenatore