Minecraft Legends: la recensione tra RTS e speranze esportive

Minecraft Legends non ha paura di innovare restando fedele alle sue radici, una ricetta che funziona, soprattutto per chi ama il PvP.

I puristi dell’onnipotente Minecraft, punto di ingresso al mondo del gaming per così tante nuove generazioni, potrebbero storcere il naso davanti alla grafica del nuovo Minecraft Legends ma, se come crediamo, tenete allo sviluppo di questa incredibile piattaforma, allora sarete contenti di sapere che con questo nuovo titolo avvicinarsi al gioco squadrato di Mojang sarà ancora più facile.

Creazione, esplorazione e sopravvivenza sono i pilastri portanti di Minecraft legends a cui gli sviluppatori hanno voluto aggiungere la modalità PvP più solida mai vista in un titolo del franchise. Quello che amerete o odierete di Legends, però, è l’approccio in terza persona e automatizzato tanto alle costruzioni quanto al combattimento. A noi questo elemento è piaciuto e a breve vi spiegheremo nel dettaglio il perché ma capiamo che chi è religiosamente dedito alla prospettiva in prima persona e alla costruzione blocco per blocco potrebbe trovare questa evoluzione di Minecraft troppo radicale.

Minecraft Legends: la recensione tra RTS e speranze esportive

Gli sviluppatori usano un concetto molto interessante per spiegare questo nuovo “gusto” di Mincraft che, dopo il dungeon Crawler di Minecraft Dungeons e la Story Mode sviluppata insieme a TellTale, ora sbarca nel mondo degli RTS. In questo nuovo titolo, infatti, passerete dal costruire un blocco alla volta al costruire un pensiero alla volta, a significare che in Minecraft Legends i giocatori potranno ragionare per strutture, non per singoli componenti. Certo, così ogni cosa è limitata ai modelli che chi ha realizzato il gioco ha pre-inserito (e alle loro combinazioni) ma il potenziale è enorme. Tutto questo, poi, ricorda molto gli RTS vecchio stile alla Age of Empires ma con un twist fondamentale: addio prospettiva isometrica, benvenuta visuale in terza persona con tanto di giocatore che entra in battaglia di persona a colpire i nemici e comanda le sue legioni di Minion ognuno con la sua specializzazione. Ci sono quelli che sparano le frecce, quelli per demolire le strutture nemiche e molti altri che non vi spoilereremo.

Il primo impatto con tutte queste novità è certamente disorientante se giocate a Minecraft da tanto tempo ma la fluidità dei comandi e la sfida degli ambienti generati proceduralmente ci hanno rapidamente conquistati. Le attività principali sono ancora la raccolta delle risorse, la costruzione e il combattimento ma in Legends sono i vostri minion a fare tutto per voi; vestendo i panni dell’eroe vi basterà dare gli ordini e il vostro esercito vi ubbidirà. Che il vostro metodo di input preferito siano mouse e tastiera o un controller, poi, Minecraft Legends ha uno dei menù di scelta rapida più intuitivi degli ultimi anni e rendere gli RTS facili da usare sui joystick è sempre stato il Santo Graal di legioni di sviluppatori. Navigare tra le sezioni di tutte le azioni disponibili (costruire, raccogliere materiali ecc…) e selezionare quella desiderata è tanto semplice quanto implementarla nella mappa di gioco. Alcune costruzioni come le palizzate, però, ci sono risultate leggermente macchinose quando stavamo cercando di fortificare un villaggio. Il motivo è che non c’è una funzione di “magnetismo” tra gli oggetti posizionati come in altri titoli basati sulle costruzioni. Abbiamo perso non poco tempo (e fallito una missione) perché non riuscivamo ad attaccare un muro a una torre.

Minecraft Legends: la recensione tra RTS e speranze esportive

Nonappena avrete preso confidenza con il sistema delle costruzioni potrete iniziare a combattere evocando minion specializzati e comandandoli grazie a una serie di scorciatoie davvero intuitive. Potrete raggrupparli, ordinare loro di attaccare dei nemici o una fortificazione avversaria, mandarli all’assalto in vostra vece e persino selezionarli a uno a uno per assegnare a ciascuno un bersaglio. La curva di apprendimento di questo processo è davvero gentile e basta poco più di un’ora per comprendere e applicare con successo le istruizoni del gioco. Questo vero e proprio RTS in terza persona si è dimostrato un punto di ingresso al genere e al mondo Minecraft incredibilmente accessibile e degno di un supporto a lungo termine per quanto riguarda contenuti aggiutivi, nuove costruzioni, nuove unità e via dicendo.

I quattro livelli di difficoltà della campagna, tra cui un’accessibilissima modalità storia, fanno un ottimo lavoro nell’accordare l’esperienza al suo utente. Tra le mani di un giocatore esperto le impostazioni più difficili si trasformano in una vera sfida di coordinazione, strategia e analisi del campo di gioco mentre in modalità più affini alle abilità dei principianti tutto ha un ritmo più lento, la vita si rigenera in automatico abbandonando un combattimento e i timer sono davvero gentili nelle loro durate. Superata la confusione iniziale, Minecraft Legends nella sua modalità PvE è un’avventura davvero divertente, adatta a tutti e un punto di ingresso sfidante ed emozionante nel mondo del gaming anche per i più piccoli. In più, nuovi contenuti verranno aggiunti ogni mese da affrontare da soli o in cooperativa. L’altro asso della manica di questo gioco, infatti, è proprio la coop con cross play (anche se gli utenti Switch e Playstation sono limitati a due giocatori contro i quattro di Pc e Xbox) che aggiunge a un’esperienza già solida il caos e l’organizzazione di un gruppo di amici affamati di conquiste.

Minecraft Legends: la recensione tra RTS e speranze esportive

Dove questo gioco nasconde le sue potenzialità più interessanti, però, è ne PvP ovvero nella sua modalità multigiocatore. Un’esperienza apparentemente semplice come quella di Minecraft Legends ci mette un attimo a trasformarsi nel paradiso degli strateghi più attenti grazie alla miriade di combinazioni e strategie possibili che possono essere messe in atto, soprattutto giocando contro un’avversario umano. Dopo aver preso confidenza con le meccaniche grazie alla storia che vede l’eroe combattere i Piglin provenienti dal Nether, si apre un universo di competizioni fatte di assalti, ritirate strategiche, gestione delle risorse e posizionamento delle truppe, proprio come in Starcraft. La vera intuizione di Mojang, però è stata quella di imbastire il suo PvP come un 4 contro 4 per moltiplicare le combinazioni e le strategie possibili e dare vita così a un vero e proprio esport.

In ogni battaglia i futuri professionisti di Minecraft Legends dovranno combattere su tre fronti: la difesa della propria base, che va protetta con strutture adeguate, la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie estrattive e di generazazione dei minion tramite risorse spesso in mano ai Piglin (che fanno da elemento PvE all’interno delle partire multigiocatore) e infine l’attacco alla base avversaria con l’obiettivo di distruggerla. A metà partita può succedere di tutto: un attacco alle strutture estrattive avversarie, un’imboscata ai Piglin per estrarre risorse più preziose vanificata dai nemici o persino una manovra a tenaglia su un avamposto ostile. Le possibilità sono tantissime e non possiamo che augurarci la nascita di un circuito competitivo di questo gioco che possa puntare a trasformare le cenitnaia di migliaia di fan di Minecraft in appassionati di esport. Non vediamo l’ora di vedere sguinzagliate orde di creeper e zombie con la maglietta dei Cloud9 dopo che un trabocco infuocato ha aperto una breccia nelle mura della base dei 100 Thieves.

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