Abbiamo provato e riprovato Monster Hunter Wilds, il nuovo kolossal targato Capcom, e ogni volta siamo rimasti sorpresi per quanto intuitive e accessibili siano le sue ore iniziali a caccia di nuovi mostri, già iconici, come il Lala Barina o il Chatacabra. Ora che abbiamo avuto a disposizione l’esperienza completa, non solo possiamo riconfermare ogni buon presentimento delle fasi di prova, ma fugare definitivamente i dubbi che ci eravamo posti.
Monster Hunter Wilds, infatti, indipendentemente dall’arma iniziale, è un gioco incredibilmente accessibili ai novizi della serie. Per questo possiamo già sbilanciarci nel dire che se il franchise vi ha incuriosito in passato, non c’è un’esperienza migliore di Wilds per iniziare il vostro viaggio di Cacciatori. Ogni cosa è spiegata con cura (fatta eccezione per qualche elemento del crafting) i combattimenti sono comprensibili e la storia è intrigante.
Tutto ciò che rende Monster Hunter iconico come franchise, poi, in Wilds viene rifinito e perfezionato per raggiungere un livello altissimo, non solo nelle prime ore, ma anche nell’end game che si presenta incredibilmente raffinato e stratificato. Il modello open zone (non open world) ci ha regalato la densità che speravamo senza mettere i bastoni tra le ruote all’esperienza esplorativa promessa. Il suo unico difetto, se così possiamo chiamarlo, è che in alcuni biomi le zone dedicate ai momenti apicali delle cacce sono sempre le stesse, ma il comportamento dei singoli mostri è così variegato che ce ne si dimentica quasi subito.
Il vero gioiello di Monster Hunter Wilds, per novizi e veterani, è il suo cast di armi principali. Mai come con questo titolo siamo stati incoraggiati (e ricompensati) per essere usciti dalla comfort zone della nostra solita Spada Lunga. Il livello di potere è generosissimo nelle prime fasi per avere tempo e modo di divertirsi e familiarizzarsi con il sistema delle modifiche. Da quando si abbandona il bioma della foresta (il secondo) però, il livello di difficoltà inizia una lenta ma costante salita che non mette mai dei blocchi insormontabili alla progressione, ma farà sudare chi non investe tempo e risorse nel sistema delle migliorie.
A livello visivo Capcom si è davvero sbizzarrita con il design dei suoi mostri: ogni bioma sceglie un tema e lo sviluppa in modi inaspettati (non vogliamo farvi spoiler) per presentarvi delle sfide e dei set sempre più spettacolari. Il sistema dei punti critici, allo svilupparsi del gioco, resta una garanzia strategica di analisi e pianificazione degli attacchi, soprattutto quando le prede si fanno nettamente più grosse. In generale, fatta eccezione per qualche sbavatura che siamo sicuri verrà sistemata a brevissimo, abbiamo trovato il combattimento di Monster Hunter Wilds meravigliosamente scalare.
Il gioco insegna i fondamentali in pochi minuti all’inizio e poi lascia che siano le missioni e le molte esperienze a fare il resto. Il ruolo, il potere e l’importanza del cibo, per esempio vengono spiegati nel corso di quattro missioni principali della storia tra cui una dove si prende parte a uno dei banchetti più appetitosi che abbiamo mai visto in un videogioco. La parola d’ordine di Wilds è costanza: nell’insegnare cose nuove, nell’alzare di un gradino il livello, nel dare ricompense e nel premiare l’inventiva di chi gioca.
L’alta faccia della medaglia di questo approccio è che i veterani, soprattutto all’inizio, incontreranno veramente poche sfide. Siamo qui per rassicurarvi sul fatto che Monster Hunter Wilds ha delle beste davvero peperine e complesse in serbo per voi e, soprattutto, ha un endgame pieno zeppo di armature scintillanti che possono essere ottenute solo dai Cacciatori migliori. C’è tantissimo da fare una volta completata la storia e Capcom si è sbizzarrita a livello estetico e meccanico.
In conclusione, Monster Hunter Wilds è un capitolo semplicemente imperdibile per i fan veterani riuscendo insieme a essere incredibilmente accogliente per i neofiti. La curva di apprendimento è ripida il giusto, le spiegazioni non sono troppe e la storia crea situazioni abbastanza variegate (con deliziosi picchi di stranezza) da motivare la progressione di chi non si innamora delle meccaniche. Se cercate un gioco pieno di cose da fare e in cui lanciarvi a capofitto senza lo spettro della delusione, Monster Hunter Wilds è la soluzione