Abbiamo provato una nuova fase della campagna principale di Monster Hunter Wilds e abbiamo avuto l’ennesima riconferma che, quando uscirà, questo gioco rivoluzionerà la storica serie firmata Capcom. Dal Lucca Comics abbiamo vi abbiamo raccontato delle prime ore di gioco, di come si comportano le due armi con cui le abbiamo affrontate e di alcune nuove meccaniche che questo nuovo capitolo introduce. Quest’ultima prova è stata tutta incentrata su alcuni dei nuovi mostri a cui potrete dare la caccia.
Andando avanti con la storia, infatti, avrete presto a disposizione un nuovo bioma, quello della foresta, dove vi aspetta il Lala Barina, un ragno armato di infiorescenze paralizzanti. Questo mostro è rapido, ha schemi d’attacco complessi e andare a intaccare le sue ferite (il nuovo sistema di danneggiamento dei mostri) è particolarmente complicato visto che lascia intorno a sé diverse trappole. La sua caccia, poi, vi farà esplorare una serie di ambienti meravigliosamente realizzati da Capcom e pensati per stregare tanto il giocatore veterano quanto il novizio della serie.
Noi abbiamo giocato con la Spada Lunga che in Wilds ha una libertà di movimento sorprendente per chi è abituato ai capitoli precedenti. É possibile cambiare orientamento agli attacchi in determinati punti delle animazioni e ci sono nuove combinazioni sia per i colpi leggeri sia per quelli pesanti. Giocando, ci ha sorpreso la semplicità con cui questo gioco mette bonus, combo, risorse e opportunità strategiche a disposizione di chi gioca. Questa è la nostra unica nota: ai veterani della serie Wilds potrebbe risultare un po’ troppo semplice.
Chi è lontano dalla serie da un po’ o chi ci si avvicina per la prima volta, invece, si troverà per le mani un’esperienza estremamente intuitiva e che perdona gli errori grazie a una serie di automatismi opzionali che vi terranno in piedi anche nelle situazioni più pericolose. Il prosieguo della storia a cui abbiamo assistito ci ha incuriosito con una narrazione fatta di riti proibiti, esplorazione e studio dei mostri che popolano il continente. Non è mancata nemmeno una sana dose di strane creature dagli strani costumi che ci hanno fatto sorridere grazie al loro comportamento decisamente bizzarro e imprevedibile.
Il rapporto di questo gioco con il cibo, poi, continua a essere davvero speciale: in una scena della campagna abbiamo assistito a un banchetto così succulento che ci ha immediatamente messo fame. In generale, quest’ultima prova ci ha riconfermato che facciamo bene ad avere delle aspettative altissime per questo gioco. Tutto funziona e funziona anche bene: i suoi ingranaggi si incastrano, offre esperienze sempre diverse e le meccaniche di gioco si evolvono insieme alla storia. Non vediamo l’ora di avere a disposizione la versione completa per esplorare questo mondo da cima a fondo.