Nazionale esports disabili: il progetto Lyse Foundation

Socializzazione e abbattimento delle diversità: questi i due canoni del progetto NED – Nazionale Esport Disabili presentato dalla Lyse Foundation. D’altronde i giochi elettronici rappresentano sempre più una nuova frontiera di socializzazione, le nuove generazioni utilizzano queste circostanze per costruire anche rapporti sociali che vanno oltre le competizioni agonistiche a distanza. Nascono così aggregazioni di giocatori e appassionati che dietro a giochi esportivi, che emulano le discipline canoniche come calcio, basket, racing, combat ed altro, si confrontano e socializzano costantemente in singole competizioni o tornei organizzati.

Tra loro troviamo anche giocatori affetti da diversità neuromuscolari o di altra natura che, vista la loro limitazione fisica, non possono esercitare in pratica gli sport tradizionali: ma non lo stesso si può dire con gli esports. Anzi alcuni di loro si affermano senza difficoltà su diversi titoli con significativi risultati nelle discipline elettroniche competendo alla pari con i normodotati. Una dimostrazione pratica dove la reale diversità viene completamente abbattuta e il disabile si trova allo stesso livello di confronto con il soggetto normale.

Basandosi su questi aspetti la Lyse foundation, organizzazione dedita alla promozione e azione nel mondo esports, ha da tempo attenzionato la circostanza e grazie alla collaborazione con l’associazione “Famiglie SMA”, associazione dedicata alla lotta contro l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA), presenterà il progetto di nascita della prima “Nazionale Esport Disabili”. L’iniziativa è stata presentata il 19 settembre in occasione di un evento di raccolta fondi durante la quale si è tenuto anche un torneo esport internazionale visibile sui canali della Lyse Foundation e sui diversi  social riconducibili ai partecipanti della competizione.

Durante la diretta ha preso parola anche il presidente nonché fondatore della Lyse Foundation Alessio Berni, insieme al team manager Bernardo Berni e al professor Casiraghi, competente in materia medica-psicologica, rilasciando una dichiarazione profonda: “Gli esports pemettono un superamento non solo delle barriere architettoniche ma anche di quelle culturali, economiche e sociali. Possono favorire un sano ambiente di competizione e amicizia. A livello nazionale ci sono tanti appassionati che già dimostrano concretamente questo abbattimento delle diversità, ecco perche vogliamo costituire questa rappresentanza nazionale che veicoli questo messaggio positivo e costruttivo”.

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