La formazione italiana si è imposta nel torneo organizzato da Twitch: con Lilyane, capitana del team, vi spieghiamo perché è una vittoria importante.
Non è mai facile capire il confine tra gaming competitivo e gaming da intrattenimento. Potrebbero sembrare due facce della stessa medaglia, e in effetti potrebbero essere considerati tali, ma l’esports in generale sicuramente non aiuta a distinguere tra i due in modo netto. La direzione che il settore ha preso è infatti di quelle ibride in cui il confine tra ciò che rappresenta la competizione e ciò che rappresenta l’intrattenimento è decisamente labile. Se nel calcio è semplice scindere tra la Champions League e il Trofeo Birra Moretti che ci ha accompagnato nelle lunghe estati senza campionato (torneo che forse nemmeno esiste più), negli esports è un discorso più complesso in quanto l’interpretazione che si è data al fenomeno, in particolar modo in Italia, è più orientata verso l’intrattenimento. Gli stessi Lec di League of Legends o i Major di Counter-Strike o i tornei di Fortnite, partono sì da una base competitiva ma si sviluppano in modo da creare uno spettacolo per lo spettatore, dare un motivo in più, oltre le abilità indiscutibili dei giocatori protagonisti, per assistere alla diretta del torneo. Un sistema che in Nord America hanno introdotto nello sport tradizionale già da tempo e che in Europa solo recentemente ha iniziato a imporsi come predominante (un esempio tangibile è la rinascita della Formula 1).
Sì, il Twitch Rivals è esports
Ma cosa distingue un torneo esports da uno non esports nel mondo del gaming? Oggettivamente è difficile fornire una precisa collocazione ma forse sono tre i criteri decisivi: un montepremi, una struttura organizzata, uno spirito competitivo. In tal senso, allora, perché il Twitch Rivals non dovrebbe essere considerato un torneo esports? Coinvolge giocatori di più nazioni, su più titoli, elargisce premi in denaro e arriva a un pubblico enorme di spettatori che seguono con passione e tifo le azioni del torneo. Poco importa che a giocare non siano giocatori professionisti ma streamer professionisti: che poi, anche in questo caso, c’è davvero un’enorme differenza tra i due? Prima di ricevere insulti, sì, la differenza c’è: ma quando si tratta di un torneo competitivo nessuno vuole perdere o giocare solo per partecipare ed ecco che subentra lo spirito competitivo, che sia uno streamer o un player di professione.
Italia campione d’Europa
Per questo motivo non possiamo che esultare per il risultato ottenuto dalla squadra italiana alla scorsa Riot Games Summer Rumble, competizione inserita all’interno del circuito dei Twitch Rivals organizzata in collaborazione con Riot Games, che ha dato la vittoria proprio alla nostra “nazionale”. Distribuita su tre titoli, Teamfight Tactics, League of Legends e Valorant, la selezione azzurra è stata guidata da Melanie “Lilyane” Santamaria, streamer affiliata ai Qlash ma non solo: è anche una delle anime delle Qlash Midnight, il team competitivo di League of Legends tutto al femminile recentemente impegnato al Girl Gamer Festival e che punta alle lotte europee. L’avevamo sentita proprio a proposito del progetto femminile su League, nell’intervista che trovate qui, ma oggi l’argomento è un altro: il Twitch Rivals vinto dall’Italia in cui Melanie era la capitana. Anche se, come ci ha confessato, avrebbe sicuramente preferito giocarlo piuttosto che guardare da dietro le quinte, a dimostrazione della sua indole competitiva: “Mi sarebbe molto piaciuto andare in veste di player invece che di capitano dato che adoro giocare e provare me stessa, però sono comunque infinitamente grata di aver avuto un ruolo così importante in questo evento che non dimenticherò mai.”
Cosa significa vincere un Rivals
Lilyane sembra non aver ancora metabolizzato quanto successo anche perché le aspettative erano ben altre alla vigilia del torneo: “Ricordo bene che ci siamo seduti in giardino e ho detto insieme a Sekuar (uno dei team manager dei Qlash, ndr): ‘Ok ragazzi, la top 6 è praticamente assicurata. Se facciamo top 4 siamo molto molto felici e con qualche miracolo anche top 3’. Sono sicura nessuno si aspettasse il primo posto e per certi versi sembrava quasi una barzelletta pensare di arrivare così in alto.” Invece, grazie alle vittorie arrivate nel torneo di Valorant, il più travagliato di tutti con quasi tutti i game terminati all’overtime, e di Tft, e al quinto posto in quello di League of Legends, l’Italia ha conquistato il primo posto finale con 310 punti, appena 10 in più del Team East che si è fermato a 300. L’Italia ha davvero scritto la storia come in molti hanno commentato? “Sì, è così”, racconta Lilyane che ci spiega anche il perché: “Anche se da una parte, seppur con montepremi alto, il Twitch Rivals Summer Rumble è un evento tra streamer e quindi non una forma di competitivo puro come può essere l’Eumasters o qualsiasi prima divisione di leghe europee, dall’altra dobbiamo considerare che l’Italia è sempre stata di fatto molto molto indietro rispetto a giganti come Francia, Germania o Spagna e questa arretratezza è sempre stata motivo di sofferenza sia per i giocatori che per la community. Posso serenamente affermare che quel giorno abbiamo lanciato un sassolino dicendo ‘Hey, ci siamo anche noi’ e abbiamo potuto regalare e ricevere soddisfazioni che non si erano mai avute prima.”
Un’esperienza anche personale
Anche se, come ha confessato la stessa Melanie, si è quasi rischiato di non partecipare: “Ci penso e ripenso continuamente: abbiamo rischiato di non esserci! Utilizzo diverse mail e capita spesso che per molto tempo non le controlli tutte quotidianamente: l’invito di Twitch Italia è rimasto lì sepolto per dieci giorni. Quando l’ho trovato scrollando a caso credo di aver svegliato i vicini con le urla, mi sono prontamente scusata con Twitch (ma non con i vicini) ed ho accettato senza neanche pensarci.” A parte gli inconvenienti, risolti, per Lilyane è stata anche un’esperienza nuova e personale: “Sono stati giorni per me davvero speciali. Senza contare il risultato ho avuto non solo la possibilità di stringere nuove amicizie e riallacciarne di vecchie ma è stata l’occasione per ritrovarmi dal vivo con colleghi e colleghe che, come me, affrontano le stesse cose (nel bene e nel male) ogni giorno, è stato fonte di grande ispirazione. Mi piace pensare mi abbia, in parte, cambiato la vita in positivo ed ora credo di avere un approccio sia al mio lavoro che in generale molto più positivo e tranquillo.”
Il contributo dei Qlash
Un importante fattore che ha senza dubbio contribuito al successo, è stata l’idea di Qlash, organizzazione italiana ormai di respiro internazionale, di mettere la propria gaming house a disposizione dei team partecipanti al Twitch Rivals, invito poi accettato in particolare dai roster di League of Legends e di Teamfight Tactics. Perché sia stato fondamentale ce lo ha spiegato Leonardo “Rehnz” Renzetti, manager dei Qlash e coordinatore dell’evento lato org: “Avere la maggior parte dei giocatori dal vivo in Qlash House ha reso il tutto ancor più magico con i festeggiamenti durante e post live, non riesco tuttora a trovare le parole per descrivere quanto sia fiero di tutti quanti: a partire dai giocatori, passando per lo staff che mi ha aiutato a organizzare l’evento offline, ed infine Lily. Mi ha davvero riempito il cuore di gioia vedere concessa ad una persona con cui lavoro, ma soprattutto un’amica, un’opportunità così grande realizzata poi al meglio.” Ma perché questa vittoria è davvero importante per l’Italia lo spiega proprio Renzetti, che prosegue: “La mia speranza ora è che in Italia si aprano gli occhi e alcune porte per il nostro settore: al pensiero che qui non si sappia neanche quale partita Iva aprire, mentre in Francia Macron include i mondiali di LoL e il major di Cs:go in campagna elettorale, un po’ rabbrividisco. Seppure il Twitch Rivals non sia un evento competitivamente rilevante, abbiamo lanciato un urlo dall’estremità buia del tunnel che ci separa dai Paesi limitrofi che però sembrano distanti anni-luce a livello di opportunità lavorative e risonanza mediatica; sono fermamente convinto che, con collaborazione tra le figure professionali italiane del settore, possiamo fare grossi passi avanti nel breve termine.”
Verso la vittoria
Contrariamente a Melanie, Leonardo era leggermente più fiducioso nei risultati dell’Italia al Twitch Rivals, consapevole non tanto del valore di ogni singolo team quanto dell’atmosfera che si respirava in gaming house, come ci ha raccontato lui stesso: “Il clima nei giorni precedenti al torneo era piuttosto rilassato perché sapevamo di avere dei roster che potevano mettere in difficoltà le top, ma le aspettative non erano troppo alte anche dato lo storico degli scorsi Rivals. In tutta onestà, io ero un pelo più ottimista di Lily e mi aspettavo un 3°-5° posto, non di più perchè, nonostante tutti i ragazzi si stessero impegnando, la seconda metà d’Agosto è abbastanza traumatica per noi italiani e trovare dei giorni per allenarsi insieme è stata un’impresa.” Fino ad arrivare al momento in cui si è capito che la competizione poteva prendere una piega decisamente migliore: “Ho realizzato che le cose potessero andare così bene soltanto a metà del secondo giorno, quando su Tft eravamo messi bene e su Valorant avevamo appena vinto un match incredibile per 21-19 contro il Team East su Bind nei gironi. Una scena che mi porterò con me nel tempo è la mia corsa in regia dopo aver fatto un po’ di conteggi a metà della terza giornata: ho aperto la porta e ho urlato: ‘Ragazzi, andate a comprare bandiere e tutto il resto: potrebbe succedere l’incredibile’.” Nel frattempo l’incredibile succedeva anche in streaming con numeri da capogiro che testimoniano il successo anche mediatico del team italiano. Tutti i giocatori, che hanno trasmesso in diretta lo streaming del torneo, con il proprio punto di vista, sui loro canali, hanno accumulato più di 215 ore di diretta per un totale di oltre 31.000 spettatori medi sommati tra loro con un picco di 58.224. Numeri che danno un’idea concreta dell’interesse che c’è oggi nel nostro paese verso il gaming e l’esports. Tre giorni intensi per un totale di più di 179.000 ore guardate dai viewer.
I protagonisti dell’impresa
L’ultimo, necessario, pensiero di Lilyane è infine per chi è sceso concretamente in campo a comporre la squadra da lei assemblata: “Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno accompagnata giocando questo Rivals. Dal team di League composto da Deidara, Sparapaw, Kazuki, Paolo e Counter. I miei fratelli di Tft Luque, Balo, Ryko e Urg0d e infine, ma non per importanza, le leggende che con Valorant ci hanno regalato una finale mozzafiato ovvero Sparker, EduCoz, Lunarys, Lomba e Rhagee.” Senza dimenticare, ovviamente, anche chi ha contribuito a livello fisico e strutturale al successo, prosegue Melanie: “Voglio ringraziare di cuore Qlash che ci ha ospitati e ha creato un bellissimo evento che ha fatto sembrare anche una ‘scappata di casa’ come me una professionista e Rehnz, il mio manager ma anche part time babysitter. Infine, un grandissimo grazie a Twitch per averci dato questa meravigliosa opportunità e alla community per averci seguito così accanitamente durante queste 3 giornate di fuoco. Grazie veramente a tutti dal profondo del cuore, spero davvero di avervi resi fieri!”