Il mercato dello streaming in Cina presenta caratteristiche che lo rendono unico al mondo. Un ecosistema molto diverso da quello occidentale, in termini di contenuti, monetizzazione e modalità d’interazione del pubblico. A rivelarne le peculiarità nei minimi dettagli è il nuovo report Newzoo, del quale riportiamo una sintesi.
IL DOMINIO DELL’INTRATTENIMENTO – Tanto per iniziare, a differenza del mercato occidentale dello streaming, quello cinese è dominato dai contenuti di intrattenimento. Delle dieci principali piattaforme di streaming, ben sette sono dedicate all’entertainment, canto e danza inclusi, mentre solo tre si occupano di gaming.
PIATTAFORMA DI STREAMING |
CONTENUTO |
YY Live |
Intrattenimento |
Huya |
Videogame |
Huoshan |
Intrattenimento |
Inke |
Intrattenimento |
Douyu |
Videogame |
Huajiao |
Intrattenimento |
Kuaishou |
Intrattenimento |
Panda TV |
Videogame |
Fanxing |
Intrattenimento |
KKTV |
Intrattenimento |
LE STRATEGIE DI MONETIZZAZIONE – Un altro aspetto che differenzia il mercato cinese da quello occidentale riguarda le strategie di monetizzazione. Se Twitch e YouTube generano la maggior parte delle loro entrate attraverso abbonamenti e pubblicità, le piattaforme cinesi monetizzano soprattutto con la vendita di oggetti virtuali, devolvendo una parte dei ricavi agli streamer, sotto forma di donazioni.
GLI STREAMER PIÙ RICCHI – Da quanto detto, appare abbastanza scontato che gli streamer che guadagnano di più non sono certo quelli che si dedicano ai videogame. Nel 2018, l’87% dei 100 top streamer cinesi (per donazioni) era costituito da non-game streamer. Le donazioni medie ricevute da un top streamer sono state pari, in quell’anno, a 3,7 milioni di dollari. (Questo dato si riferisce a prima che piattaforme e associazioni di streamer si prendessero la loro quota, ndr). Scendendo più nel dettaglio, si rileva che i non-game streamer hanno ricevuto in media 3,7 milioni di dollari. Di contro i game-streamer si sono fermati a una media di 3,6 milioni di dollari.
LE PIATTAFORME PIÙ USATE – In Cina a contendersi il ruolo di piattaforma leader del mercato sono Huya e Douyu. YY.com lanciò la prima piattaforma di gaming, YY Gaming, nel 2012. Nel 2014 quest’ultima divenne talmente popolare da separarsi e rendersi indipendente, prendendo il nome di Huya. A maggio del 2018, Huya, il cui quartier generale si trova a Guangzhou, è diventata la prima piattaforma pubblica cinese dedicata allo streaming dei videogame. Sempre nello stesso anno, è stata consacrata come la numero uno per donazioni degli utenti. Douyu è arrivata invece seconda. Fondata a gennaio del 2014, Douyu è stata la prima piattaforma di videogiochi a investire ingenti capitali per accaparrarsi i migliori streamer. Con questa strategia, è riuscita in soli due anni a superare Huya come più grande piattaforma di game-streaming in Cina. Mentre Huya trasmette tutte le principali leghe eSports asiatiche, Douyu ha spostato il suo focus sulla creazione di contenuti, e oggi la piattaforma organizza attivamente tornei eSports. Anche i principali editori cinesi di videogame hanno creato le loro piattaforme di streaming: primi tra tutti Tencent con egame.qq.com e NetEase Games con cc.163.com.
LE ASSOCIAZIONI – Data l’alta competitività del mercato cinese, per uno streamer è difficile emergere senza l’adesione a un’associazione. Entrare a farne parte non è un obbligo, ma è altamente consigliato se si vuole aver successo. In Cina le associazioni di streamer reclutano, preparano e promuovono gli streamer iscritti, pretendendo in cambio una percentuale dei loro guadagni. Anche se gli streamer indipendenti hanno il vantaggio di tenere per sé il 100% dei guadagni, spesso sono privi delle risorse, disponibilità e capacità necessarie per far crescere una grande comunità.
ASSOCIAZIONI DI STREAMER |
CONTENUTI |
Bgoose |
Mobile videogame |
Aipai |
Videogame |
xRock |
Videogame |
YW Media |
Videogame |
Wudi Media |
Intrattenimento |
China Blue |
Intrattenimento |
Famulei |
Videogame |
Elephant |
Videogame |
Yujia |
Combinati |
AO |
Videogame |
LE BULLET CHAT – Altre peculiarità del mercato dello streaming cinese sono le bullet chat, cioè i commenti fluttuanti degli utenti, che scorrono sullo schermo da destra verso sinistra durante gli streaming. Le bullet chat nascono in Giappone con la piattaforma di video-sharing Niconico. In Cina, la prima a usare questa forma di interazione è stata ACFun. Ma le bullet chat sono diventate popolari soprattutto grazie a Bilibili, piattaforma specializzata nello streaming degli anime. Questo tipo di coinvolgimento degli utenti è particolarmente forte nelle piattaforme dedicate al gaming. Basti pensare che, nel 2018, Huya si è guadagnata il maggior numero di bullet chat (ben 10 miliardi) dell’intero ecosistema dello streaming cinese. I contenuti eSports sembrano evocare una forte risposta emotiva da parte degli spettatori, soprattutto quando ad essere coinvolti sono i giocatori e le squadre del cuore. Inoltre, gli spettatori dei contenuti di gioco, usano queste chat per discutere delle tattiche e tecniche degli streamer.
I GIOCHI PIÙ STREAMMATI – La Cina è senza dubbio un Paese mobile-first. Non stupisce, dunque, che nel 2018 il 75% dei giochi più streammati siano stati mobile-game. Di quasi tutti i principali videogame per PC, in Cina esiste una versione mobile. E spesso questi adattamenti per i cellulari crescono a tal punto da oscurare gli originali. Per contro, non c’erano mobile game tra i 10 videogame più streammati su Twitch nel 2018. Non a caso, i titoli più popolari su Twitch non necessariamente lo sono anche in Cina. Qui, a farla da padrone, è Tencent: nove dei dieci videogame più streammati nel Paese sono prodotti da quest’editore. Ecco la classifica dei titoli più streammati in Cina:
VIDEOGAME |
PIATTAFORMA |
Honor of Kings |
Mobile |
PUBG Mobile |
Mobile |
PUBG |
PC |
League of Legends |
PC |
CrossFire Mobile |
Mobile |
PUBG – Full Ahead |
Mobile |
CrossFire |
PC |
Knives Out |
Mobile |
QQ Speed Mobile |
Mobile |
Dungeon & Fighter |
PC |
I TOP STREAMER – Il report di Newzoo si conclude con uno sguardo ai principali streamer cinesi. Nel 2018 i dieci migliori game streamer cinesi hanno totalizzato in media 4 milioni di dollari in donazioni. Gli streamer, in genere, prendono il 30/40% di queste donazioni. La restante percentuale va alle associazioni di streamer e alle piattaforme. Lo streamer cinese più popolare è senza ombra di dubbio XuXuBaoBao, che nel 2018 ha ottenuto più di 10 milioni di dollari in donazioni dagli utenti. (Questo prima che le associazioni di streamer e le piattaforme trattenessero la loro quota, ndr). Tale cifra lo avvicina ai guadagni che Ninja ha ricavato dagli abbonamenti su Twitch. XuXuBaoBao è specializzato nello streaming di Dungeon & Fighter, principalmente sulla piattaforma Douyu. Questo titolo è stato il primo grande successo di Tencent sul mercato cinese. E oggi XuXuBaoBao è l’unica superstar del videogioco. Ecco i 10 top streamer cinesi:
STREAMER |
VIDEOGAME |
XuXuBaoBao |
Dungeon & Fighter |
LongMing |
Fantasy Westward Journey PC |
A’Leng |
League of Legends |
TongNanZi |
Fantasy Westward Journey PC |
KangZou |
Fantasy Westward Journey PC |
FengTiMo |
League of Legends |
CiKe |
Fantasy Westward Journey PC |
FeiLingXue |
PUBG |
yyfyyf |
Dota 2 |
pigff |
PUBG |
LE DONNE STREAMER – Il mercato cinese è più paritario e meno tossico nei confronti delle donne. In Cina le donne streamer sono tante ed estremamente popolari. Questo accade per due ordini di ragioni. Innanzitutto i videogame e lo streaming sono considerati attività sociali, di conseguenza l’equilibrio di genere è importante. Il secondo motivo è che lo streaming in Cina si concentra soprattutto sull’intrattenimento, quindi gli spettatori tendono ad essere più inclusivi. Il gioco col maggior numero di streamer donne è League of Legends.
NUMERO DI STREAMER DONNE |
DONAZIONI MEDIE RICEVUTE |
5 su 10 |
2,1M |
3 su 10 |
2,1M |
3 su 10 |
0,6M |
1 su 10 |
0,9M |
Inoltre, gli streamer cinesi sono molto più di semplici streamer: coltivano tutta una serie di attività parallele che vanno dalla fondazione di team eSports professionali alla creazione di associazioni di streamer, dall’apertura di cyber cafè al lancio di propri brand, i cui prodotti sono venduti spesso su appositi web shop.