Siamo stati all’ evento di presentazione della nuova espansione del gioco di carte collezionabili dei Pokémon dedicata a Scarlatto e Violetto
Un nuovo capitolo sta per iniziare nell’universo Pokémon. Dopo il lancio dei videogiochi di Scarlatto e Violetto e la fine delle avventure di Ash Ketchum nella serie animata, un nuovo orizzonte si sta delineando per il mondo dei mostri portatili. Parte di questo nuovo corso è anche il nuovo ciclo del gioco di carte collezionabili che abbiamo provato in anteprima e sarà disponibile a partire dal 31 marzo. Qui vi abbiamo spiegato tutte le nuove meccaniche in arrivo, tra cui la teracristallizzazione, il ritorno dei Pokémon ex e tutte le novità, a livello di meccaniche, che verranno introdotte in questa competizione. In queste righe vogliamo concentrarci più sull’esperienza di gioco e su come è cambiata con questa nuova espansione.
Il primo impatto con le nuove carte è stato disorientante per una ragione puramente tattile. Questa nuova generazione ha una grana più grezza e meno rifinita rispetto al passato che ci ha confusi quando abbiamo aperto il primo pacchetto. Non sappiamo ancora se questo cambiamento ci piace oppure no e comunque appena spacchettate abbiamo subito messo le nostre carte in una bustina protettiva quindi da quel punto di vista poco cambia rispetto al passato. Una cosa che non ci è piaciuta, invece, è l’abbondanza di carte foil che abbiamo trovato in ogni singolo pacchetto. Questo cambiamento ci sembra che deprezzi l’emozione e la soddisfazione di trovare una carta brillante (forse è la nostalgia che parla) e venire inondati da carte comuni ma foil pone sempre il dilemma se proteggerle o metterle nel mucchio insieme alle altre.
Queste però sono piccolezze, partita dopo partita abbiamo ritrovato un sistema di gioco solido, agile e appassionante come in passato con carte divertenti da usare e collezionare. Nel mazzo pre costruito che ci è stato fornito e che potevamo espandere con 4 bustine (il classico kit da pre-release) era presente l’intero ciclo evolutivo di Quaxly che, come abbiamo scritto nella nostra preview, abbiamo trovato sorprendentemente debole rispetto alle sue controparti. La sua terza evoluzione può mettere in campo diverse carte energia ma soltanto dalla mano e il suo attacco fa poco contro altri Mostri Portatili più nerboruti. Pawmot, per esempio, era l’altro protagonista del deck e la sua abilità è simile a quella di Quaquaval ma fa prendere una carta energia a turno dal mazzo assegnandola a sé stesso e trasformandolo in un perfetto cannone di vetro con poca salute ma in grado di tirare bordate da 230 danni.
Visto il tempo limitato e l’aver avuto a disposizione solo dei mazzi pre costruiti non siamo riusciti a testare a pieno la teracristallizzazione anche perché non siamo stati abbastanza fortunati da trovare queste carte nei nostri pacchetti. Per capire l’impatto di questa nuova meccanica, però, ci basterà aspettare fino al 15 aprile quando saremo ai campionati europei di Pokémon e potremo assistere al nuovo meta del videogioco e del gioco di carte. È indubbio che i Pokémon teracristallizzati saranno l’architrave dei molti mazzi che vedremo in campo e sarà interessante capire chi riuscirà a vincere con quale strategia. Nel frattempo tenteremo la fortuna con qualche pacchetto augurando anche a voi buone, e fortunate, sbustate!