Project Galileo: scopriamo il Dark Souls made in Italy

Ricordate la sensazione di orgoglio e soddisfazione profonda quando abbiamo avuto la conferma che si, Anor Londo (uno dei livelli più iconici di Dark Souls) è ispirata al Duomo di Milano? Ecco ora immaginate quel momento ma lungo un intero videogioco. Questo è l’effetto che fa Project Galileo. Lo studio milanese Jyamma Games è al lavoro su una vera e propria gemma che mescola il genere souls like con la tradizione, il folklore, la storia e la cultura italiani. Non c’è la volontà di ricreare esattamente un determinato periodo storico (come in Assassin’s Creed 2 per esempio) bensì quella di regalare emozioni puramente fantasy in un setting che risulti familiare a noi e che al pubblico internazionale dia una distinta (e unica) sensazione di italianità.

Project Galileo: il Dark Souls made in Italy

Le origini di Project Galileo

“L’idea è di fare quello che The Witcher ha fatto per la cultura slava, ovvero raccontarne le leggende reinterpretandole per un pubblico internazionale, per il folklore italiano” ha detto Francesco Abbonizio direttore creativo e artistico ex Ubisoft e CD Project tornato in Italia proprio per Project Galileo. “Per questo abbiamo creato questa Italia Fantasy, che non è l’Italia storica e non ha riferimenti all’Italia storica, per presentare questo patrimonio culturale anche a un pubblico non italiano“. L’avversario da sconfiggere è la stagnazione “Un potere che tiene sotto scacco ogni regno del gioco e rappresenta il male che ha colpito il Paese”. Non si tratta, però, di una forza di corruzione come la “Vacuita’” di Dark Souls, ma di un male superiore che ha intrappolato la storia stessa, impedendo al mondo di andare avanti e progredire. “Questo cattivo multiforme è stato ispirato dall’ansia sociale che attanaglia molti italiani, soprattutto giovani, che non si sentono all’interno di un Paese in evoluzione e per questo emigrano o si accontentano” continua Abbonizio. Tradotta in ambientazione fantasy, la stagnazione diventa una forza opprimente che svuota un mondo bellissimo del suo significato e del suo valore trasformandolo in un guscio vuoto. “La stessa cosa avviene per le persone che vengono svuotate della loro identità e ridotte a un ruolo, immobile e privo di ispirazione”. Il giocatore, poi, è una vera e propria forza della natura. “Vestirete i panni di una creatura fatta di pura intenzione, portata in essere con il solo scopo di rompere la stagnazione” conclude Abbonizio.

Scopriamo Jyamma games

Nati nel 2019 e con già 4 titoli mobile alle spalle (700mila download in totale), hanno deciso di ampliare il tem dai 20 di partenza agli oltre 50 attuali proprio per concretizzare Project Galileo. Lo staff è metà in ufficio e metà da remoto ed è composto anche da talenti italiani che erano andati all’estero a lavorare negli studi AAA che Jyamma ha riportato in Italia. Questa forza lavoro è quasi interamente dedicata alla nuova IP che vuole essere la prima di una serie con cui evolvere la narrazione e la visione dello studio. “Abbiamo deciso di fare del souls-like la nostra vita perché ne siamo tutti davvero appassionati e non c’è un’azienda di riferimento di questo genere in occidente – ha detto il founder di Jyamma Games Giacomo Greco. “Il nostro modello è ovviamente From Software e il nostro obiettivo è crescere e sviluppare tecnologie per migliorare sempre i nostri prodotti”. Se vi dovesse servire una frase per descrivere project Galileo a un vostro amico vi basterà usare del parole del fondatore: “É un souls ma c’è il sole” e in un attimo lo convincerete delle potenzialità di questo progetto tutto made in Italy.

Project Galileo: il Dark Souls made in Italy

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