A sette anni dalla sua uscita, Tom Clancy’s Rainbow Six Siege ha qualcosa di nuovo da offrire in ogni stagione, ma vale la pena giocarlo nel 2023?
Rainbow Six Siege gioie e dolori. Un videogioco, quello lanciato nel lontano 2015 da Ubisoft, camaleontico. L’aspetto tattico è predominante, ma non invasivo. Siege, infatti, offre ai player diversi tipi di approccio. Un videogioco nel suo insieme sicuramente complesso, ma con una serie di meccaniche interessanti e con una buona fluidità. Le modalità principali si suddividono in Partita Veloce, Nuova Recluta, Classificata e Non Classificata. Tutte si snodano seguendo un formato 5v5, in cui i giocatori, divisi in attaccanti e difensori, combattono testa a testa per primeggiare. Recentemente, inoltre, è stata aggiunta anche una modalità Deathmatch. Un plus che la community ha apprezzato particolarmente.
Rainbow Six e il suo virtuosismo
L’aspetto in cui Rainbow Six Siege eccelle è la rappresentazione di un realismo tattico accompagnato da una pletora di armi e gadget. A differenza di altri giochi Fps presenti sul mercato, che hanno un approccio più o meno lineare, Siege permette ai giocatori di mostrare la propria abilità da diverse angolazioni e su diversi livelli. In parole povere, avrete visto i film in cui i soldati si calano negli edifici per abbattere i nemici, vero? Rainbow Six vi offre questa possibilità. Il gioco ha più di 60 operatori e ognuno di essi è specializzato in un determinato aspetto. Mentre uno può curare i compagni di squadra, un altro può raccogliere informazioni o disattivare i gadget elettronici per un breve periodo di tempo.
Perché giocare a Siege
Negli ultimi sette anni, intanto, Siege ha subito una moltitudine di cambiamenti, che hanno scosso anche il meta di tanto in tanto. Si è visto di tutto, dalla modifica del funzionamento delle armi alla completa rielaborazione dei personaggi. E la domanda, dunque, sorge spontanea: vale ancora la pena giocare a Rainbow Six Siege nel 2023? La risposta è sì. Del resto, Solar Raid, l’ultima stagione lanciata da Ubisoft, è stata una ventata di aria fresca per gli appassionati. E non solo per il nuovo sistema di Classificate profondamente rinnovato.
Perché non giocare a Siege
A distanza di sette anni Rainbow Six Siege si difende molto bene, ma l’utenza lentamente si sta allontanando verso altri lidi. Perché c’è un altro lato della medaglia, ben nascosto, ma non troppo. Ad esempio, una delle problematiche più annose è legata ai cheater. Nel corso degli anni, Ubisoft ha provato in ogni modo ad estirpare gli imbroglioni dal videogioco senza particolare fortuna. Il publisher franco-canadese, negli ultimi mesi, ha dichiarato a più riprese di essere al lavoro ad un nuovo anti-cheat. Tante le indiscrezioni. Una di queste potrebbe essere legata all’eseguibile di Rainbow Six, che nelle intenzioni dovrebbe aggiornarsi ogni due ore, costringendo i creatori di cheat a cambiare ripetutamente le carte in tavola. Una soluzione tutta da verificare. Ubisoft continua a mantenere un certo riserbo sulla questione. I cheater, tuttavia, sono solo la punta dell’iceberg e i problemi, tra glitch e server ballerini, sono all’ordine del giorno. La community resta in attesa. Sempre che non sia troppo tardi.