Partito il Red Bull Factions: e già questa è una notizia che fa sorridere tutti gli appassionati italiani di League of Legends, sempre affamati di competizioni di alto livello. E il torneo organizzato da Red Bull in collaborazione con QLASH non ha tradito le aspettative, impreziosito dal prestigioso formato a fazioni che ormai contraddistingue il torneo italiano. Formato che quest’anno gode del sistema di Alleanze tra fazioni: non si sceglie più una sola fazione da giocare ma ben due, con determinati limiti.
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Dalla fazione principale, scelta per seconda, si pescano tre giocatori mentre da quella alleata, scelta per prima, se ne individuano due. Si tratta di un formato nuovo e mai sperimentato che richiede ancora più elasticità mentale ai giocatori ma soprattutto ai coach, a cui è demandata la responsabilità di riuscire a mettere i propri player nelle migliori condizioni di gioco limitatamente alle fazioni scelte. Ma è anche un modo per giocare con la Lore e l’Universo di League of Legends, creando alleanze altrimenti impossibili: come quella tra Demacia e Noxus, in guerra perenne nei racconti di Runeterra, ma alleate al Factions se a sceglierle sono, come accaduto ieri, i Cyberground.
Sei le squadre partecipanti, impegnate in un girone di sola andata: Cyberground, GG&Beer, Outplayed, Mkers, Goskilla e NAT. Le prime due classificate andranno a giocarsi il titolo in finale per conquistare la quinta edizione del trofeo che oggi ha dato il via alle danze con la prima giornata. Ad aprire le ostilità sulla Landa degli Evocatori sono stati Cyberground e GG&Beer che hanno sperimentato per primi il nuovo sistema a fazioni. Se nella scorsa edizione Demacia e Noxus erano le più bannate, oggi diventano la prima alleanza del Factions, mentre le fazioni più pericolose diventano Runeterra e Ionia. Quest’ultima bannata tre volte su tre: il numero ma soprattutto la qualità dei campioni lì presenti la rendono una fazione troppo semplice da usare e adattabile a ogni stile o necessità dei team. I GG&Beer, nati dall’unione di Deidara, Fallen, De Haste, Counter e DarkChri, puntano sulle solo lane dando la priorità a Orianna e Camille di Piltover piuttosto che a un botlaner, dove invece va posizionato Karthus. Chi alla fine però acquista più risorse è l’Hecarim di Fallen, ex della partita, che grazie alle incursioni eseguite alla perfezione consegna la vittoria ai suoi compagni, nonostante Aki, con uno dei suoi campioni preferiti, Cassiopeia, abbia cercato in tutti i modi di tenere a galla i Cyberground.
Il match successivo tra Mkers e NAT era senza dubbio il più atteso, vista la presenza di alcuni tra i più influenti streamer italiani di League of Legends, su tutti Paolocannone, idolo di gran parte della community di League of Legends. La partita, tuttavia, non va come i tifosi di Paolocannone avrebbero sognato. I NAT prendono un rischio, da capire quanto calcolato, di lasciare sia Runeterra che Freljord ai Mkers, team candidato alla vittoria finale con giocatori del calibro di Gabbo, Four, Cohle, Taba e Raxxo, mentre loro puntano su Demacia e Void. Il Tankadin di AlienBalien mostra di avere un piano ben preciso ma la cui esecuzione è davvero difficile da raggiungere. I Mkers esplodono all’interno del game prima ancora che il NAT posso reagire, in particolare con la Evelynn di Four che scala un solco enorme tra i due team, meritandosi l’MVP del game. Senza considerare che a 10 minuti la midlane era indietro di 30 minion mentre la top di 20. Vantaggi che non permetterti di concedere a un avversario già di per sé sulla carta strafavorito.
La partita più intrigante arriva alla fine della giornata con Goskilla contro Outplayed. I favori dei pronostici sono tutti per gli OP, compresi quelli dei caster e degli analyst del torneo. Alla fine il risultato è quello atteso ma che fatica per gli Outplayed. I Goskilla, nome nuovo della scena competitiva di League of Legends, danno adito a un match decisamente interessante, basato su Noxus e Shadow Isles. Un binomio che probabilmente vedremo spesso: Noxus infatti garantisce ottima sinergia tra diversi campioni ma non fornisce né support né jungler, ruoli che possono invece essere pescati più agilmente proprio dalle Isole Ombra. La toplane fatica anche troppo con David che soccombe a Nazgul ma la corsia centrale regge benissimo con la Cassiopeia di Thomas GO che a nemmeno 20 minuti si trova già a 200 minion. Il suo è però un volo pindarico: nonostante il vantaggio e una partita apparentemente in mano, i Goskilla soffrono la mancanza di esperienza ad alti livelli e il macrogame gestito quasi alla perfezione dagli Outplayed. Nemmeno una Baron Powerplay negativa ferma gli OP che con Demon, tornato in una competizione italiana dopo un anno, trovano la prima vittoria della torneo.
Tre squadre appaiate a tre punti, le altre zero, pareggi non ammessi: il Red Bull Factions è partito e adesso sarà un mese di intense emozioni.
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