Red Bull League of Its Own: esportainment alla massima potenza

Il Red Bull League of Its Own è la dimostrazione che è possibile organizzare un evento esports tutto incentrato sull’intrattenimento e riempire comunque un’arena da concerto vendendo 15mila biglietti. Alla Accor Arena di Parigi i quattro volte campioni del mondo T1 sono stati messi davanti a un’impresa titanica: battere con diversi svantaggi cinque team nella stessa giornata: NNO, Gentle Mates, G2, Karmine Corp e Los Ratones, il neonato team di Marc Robert “Caedrel” Lamont al suo debutto competitivo con Rekkles.

Red Bull League Own

Il primo impatto con un’arena così gremita di tifosi sfegatati è stato davvero imponente. Cori da stadio che si fronteggiavano da una curva all’altra, luci stroboscopiche, countdown urlati da 15mila persone e una tensione nell’aria palpabile. A livello di esperienza, da fan dei videogiochi competitivi, non possiamo che applaudire gli organizzatori per essere riusciti a convogliare così tanta adrenalina legata a League fo Legends in un singolo luogo dell’Europa continentale.

La prima partita è stata forse una delle più emozionanti dell’intero Red Bull League of its Own. I T1 non solo non hanno potuto giocare nei loro ruoli principali, ma sono stati vittima di un nemesis draft: all’inizio della partita un membro degli NNO si è scambiato di posto con Faker per scegliere il campione che avrebbe giocato la leggenda di LoL e viceversa. Gli NNO, poi, hanno messo in campo un roster misto dopo che la manager del team, Elena “Thunny” S., è stata scelta come sostituta per l’ad carry malato. Visto il pochissimo preavviso le è stato concesso di giocare la sua main, Seraphine, e con lei ha fatto faville.

“Non ho capito come ho fatto” ci ha detto in un’intervista, “ma dopo pochi minuti avevo già 2 kill e ho ribaltato un gank da sola! A livello di team non avevamo una strategia perché sapevamo che mezz’ora prima della partenza Red Bull ci avrebbe detto come sarebbero state rimescolate le carte. Siamo saliti su quel palco increduli di poter sfidare i campioni del mondo e ne siamo scesi senza parole dopo essere riusciti a batterli”.

Dopo un inizio dominante da parte degli NNO, infatti, il team tedesco si è fatto soffiare il Baron. Tutto sembrava andare male, ma dopo un teamfight vinto superata la mezz’ora e un assalto forsennato alla base avversaria, i T1 si sono ritrovati sconfitti. Il pubblico è andato in delirio e gli NNO sono esplosi nelle celebrazioni: “Sappiamo che questo è un evento per divertire e che loro avevano diversi svantaggi, ma ancora non riusciamo a credere di essere riusciti batterli, è stato semplicemente incredibile” ha detto Thunny.

Red Bull League Own

La seconda partita contro i Gentle Mates non è andata molto meglio per il team coreano. Iniziata molto alla pari, il distacco si è fatto decisamente più marcato nella seconda metà con una differenza di più di 10 eliminazioni quando il loro nexus è stato distrutto. Poco dopo abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con il team coreano che ci ha raccontato di essersi divertito in compagnia di un pubblico così grande: “L’energia dei fan francesi ci fa sempre felici” ha detto la leggenda Faker, al secolo Lee Sang-hyeok. “Nonostante gli svantaggi ci stiamo divertendo e speriamo di far divertire anche chi è venuto a vederci”.

Prima del loro ritorno sul palco i G2 e i Karmine Corp si sono scontrati in un’amichevole per regolare un po’ di conti in sospeso ma il match non è stato un gran: dieci kill in totale nella prima mezz’ora hanno portato a una non propio emozionante vittoria del team francese davanti al pubblico di casa. Subito dopo una serie di showmatch uno contro uno hanno visto diverse personalità del mondo di League of Legends sfidarsi sul palco preceduti da una performance musicale. Poi, è arrivato il momento delle ultime tre partite della giornata, le più attese.

I T1 hanno cominciato la loro serata affrontando i Los Ratones senza poter giocare nel loro ruoli principali. La partita è stata divertente da vedere con entrambi i roster che hanno sfiorato più di una volta la base avversaria. Lo svantaggio per il team coreano, però, è stato un po’ troppo debilitante e anche contro questa squadra neonata hanno trovato la sconfitta. Il pubblico, tra una partita e l’altra ha lamentato il tentativo di ribilanciamento eccessivo da parte degli organizzatori: in tanti hanno viaggiato a lungo per vedere le leggende di LoL dare il loro meglio, un qualcosa di impossibile non potendo giocare ciascuno il suo ruolo.

La partita contro i G2 è stata più alla pari con i membri di entrambi i roster che non hanno potuto giocare nella posizione che occupano ufficialmente in squadra. A qualche fan di vecchia data è pure scesa una lacrimuccia vedendo Rekkles seduto tra i ranghi dei T1 nell’ennesimo rimescolamento di carte di questo torneo. La partita è iniziata molto bene con un discreto botta e risposta tra le due squadre. Al primo Baron, però, le cose sono cambiate. I T1 hanno ritrovato il loro spirito più agguerrito e si sono lanciati in una crociata contro Caps, dei G2, cercando di fermarlo e abbatterlo il più possibile. Lentamente e inesorabilmente, l’aggressività del team coreano si è rivelata efficace. Quando sono riusciti, infine, ad abbattere il nexus dei G2 avevano il doppio delle loro eliminazioni. Questa è stata una vittoria particolarmente dolce per i T1 che si sono presi la rivincita dopo la sconfitta dell’anno scorso.

L’ultima partita della serata è stata quella contro i Karmine Corp, questa volta senza strane regole o modifiche, e vi invitiamo a recuperarvi quest’incontro perché è una gioia per gli occhi. Il team francese ha giocato benissimo, con una differenza minima in termini di uccisioni e di gold, ma ha fatto due piccoli errori di posizionamento che gli avversari hanno sfruttato alla perfezione per guadagnare quel piccolo vantaggio capace di portarli alla vittoria. Rekkles è stato un ingranaggio ben oliato nella macchina dei T1 e la loro performance ha messo in scena un vero show che ha ricordato a tutti perché questo è l’unico team della storia a essere stato incoronato quattro volte campione del mondo.

I T1 non hanno dominato il League of its Own, ma questo non vuol dire che la loro performance non sia stata davvero bella da vedere. Questo torneo è stato un fulgido esempio di esportainment, una manisfestazione che mette in secondo piano i dogmi della competizione per concentrarsi sull’intrattenimento che il mondo degli esports ha da offrire. I numeri dei fan in presenza parlano da soli, più di 15mila persone, a dimostrazione che c’è un appetito per manifestazioni di questo tipo che, per ora, restano appannaggio della Red Bull, ancora una volta maestra dell’offseason.

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