Gli italiani di 34BigThings hanno creato il futuro del sci-fi racing con Redout 2 dando ai fan di F-Zero e Wipeout un titolo degno di raccogliere la loro eredità.
Giocando ai titoli racing le emozioni più grandi arrivano in 2 momenti: la vittoria e quando, nel rettilineo giusto, riusciamo a raggiungere velocità inimmaginabili. Redout 2 riesce a replicare quel senso di velocità ultraterrena in ogni istante di gioco diventando uno dei primi titoli a non essere mai ripetitivo pur facendo sempre la stessa cosa: andare a 2000 chilometri orari.
Redout 2 è il racer che mancava
Quando i grandi studi smettono di produrre determinati tipi di giochi, nonostante le persistenti richieste dei fan, gli sviluppatori indipendenti sono, quasi, sempre riusciti a riempire il vuoto. Chi si lamenta del fatto che Konami non realizza più giochi di Castlevania può godersi capolavori come Hollow Knight e Bloodstained: Ritual Of The Night. Mentre la mancanza di platform 3D con protagonisti idraulici italiani o ricci inter-dimensionali ha portato al crowdfunding di successo di titoli del calibro di Yooka-Laylee e A Hat In Time.
Redout 2 è un altro esempio di come il mondo indie può salvare le serie dimenticate. L’opera dello sviluppatore nostrano 34BigThings, infatti, vuole mettere fine alla carestia di titoli del pluripremiato franchise di Nintendo F-Zero. Non ne vediamo uno da quasi 20 anni e il rifiuto della grande N di riportare in vita la serie, al di là dell’occasionale riedizione retrò, è al centro delle critiche dei fan da molto tempo.
34BigThings è perfettamente consapevole che la domanda c’è e il suo Redout 2 mette in mostra con orgoglio tutte le sue citazioni a F-Zero. Alcuni potrebbero non essere d’accordo con il confronto dal momento che i racer futuristici sono un sottogenere a sé stante, che F-Zero non ha inventato. 34BigThings, però, è orgoglioso delle sue ispirazioni, tra cui (e lo si legge nel nome) c’è anche la serie WipEout di Sony.
Controlli sopraffini e musica da rave party
Quella velocità ultraterrena che menzionavo prima è così immersiva perché combina una leggera sfocatura dello schermo, con effetti sonori meravigliosamente cyberpunk e una colonna sonora che oltre ad assi della tecno come Zardonic ha anche dei brani del maestro Giorgio Moroder. Andare veloce è intuitivo ma il gioco non vi regalerà subito la sensazione di essere un pilota provetto, dovrete guadagnarvela.
Al primo avvio del gioco, verrete catapultati in un tutorial molto basico subito dopo il filmato di apertura. Fortunatamente, delle spiegazioni comando per comando, componente per componente, vi aspettano nella modalità carriera (che è dove probabilmente trascorrerete la maggior parte del vostro tempo di gioco). Detto questo sappiate che lo schema di controlli di Redout 2 (raccomando l’uso di un controller anche su PC) è incredibilmente semplice: il grilletto destro accelera, il sinistro frena, il dorsale sinistro è il turbo normale e il dorsale destro l’iperturbo.
Una cosa che mi ha molto sorpreso è l’assenza del drift. Al posto delle sgommate userete la levetta destra per scivolare da un lato all’altro della pista. Questo è il modo più affidabile di raccogliere i boost pad in arrivo e per fare le curve più blande. A un primo approccio può sembrare un po’ strano, ma i controlli sono molto intuitivi e facili da imparare. La levetta destra viene utilizzata anche per il pitch in su e in giù (sono astronavi dopotutto). Non farlo vi farà perdere velocità e imparare a dominare i salti è fondamentale per poi scoprire tutte le scorciatoie di ogni circuito che, tra l’altro, può essere giocato in entrambi i sensi.
Per quanto semplice sia lo schema di controlli, scordatevi di padroneggiarlo nel giro di qualche gara. È relativamente facile guadagnare velocità nei rettilinei, ma è altrettanto facile scontrarsi contro i bordi della pista mentre si fanno curve strette, una caratteristica più simile a WipEout che a F-Zero. Oltre a costarvi velocità, sbattere contro i muri fa diminuire la salute del vostro veicolo. Non ci sono meccaniche di combattimento (come in F-Zero) ma i veicoli possono subire danni e venire distrutti. La maggior parte delle volte la salute del vostro mezzo calerà perché siete volati fuori pista (il che porta alla morte istantanea, ma c’è il respawn) o perché avete usato troppo il turbo causando un surriscaldamento. Non preoccupatevi, la salute si rigenera nel tempo e qualche accelerata in più quando tutti i sistemi vi dicono di rallentare non vi farà esplodere, non sempre almeno.
Redout 2 è ottimo per chi comincia
La mancanza di qualsiasi armamento per attaccare gli avversari significa che la vittoria o la sconfitta sono determinate esclusivamente dalla vostra abilità. Se restate indietro non ci sarà guscio blu o fulmine di Mario Kart che possano ribaltare il risultato. Se volete vincere dovrete padroneggiare le meccaniche e i circuiti e questa, da giocatore competitivo, è musica per le mie orecchie.
Detto questo, Redout 2 cerca di essere il più accogliente possibile per i nuovi arrivati. Offre sei diversi livelli di difficoltà e una marea di opzioni per l’accessibilità. L’assistenza dell’AI è fatta davvero bene nel caso in cui vi troviate davvero in difficoltà con i controlli. C’è anche una meccanica di respawn che ferma il tempo e vi consente di riavvolgere il gioco. Il tutorial non la spiega ma basta aprire il menù opzioni e potrete assegnarle il tasto che preferite.
Se deciderete di acquistare Redout 2, sarete felice di sapere che il gioco è pieno zeppo di contenuti, specialmente nella sua modalità carriera per giocatore singolo. È suddiviso in cinque segmenti (incluso il tutorial) e ognuno contiene una serie di sfide da completare: meglio farete, più stelle guadagnerete, più accessori sbloccherete.
Pimp my anti-gravity ship
All’inizio della vostra avventura avrete solo un veicolo tra cui scegliere e guadagnare abbastanza stelle vi ricompenserà con nuovi telai ed equipaggiamenti che influiscono sulla velocità massima, sullo sterzo, sul turbo e su ogni altro parametro. Ce ne sono solo 12 tra cui scegliere (con altri in arrivo come DLC), ma potrete acquisire una quantità esorbitante di livree e cosmetici per ciascuno di loro, non troverete mai due astronavi uguali quando sarete nel multiplayer.
Parlando di multigiocatore, al lancio non ci sono le partite classificate ma ho la parola di uno dei lead developer che sono in arrivo nel prossimo futuro. Per quanto riguarda le lobby non competitive, ci sono molte sbavature da correggere ma il tempo di matchmaking è stato bassissimo e, anche online, il gioco non è mai sceso sotto i 60 fps.
Il verdetto
Redout 2 non è solo divertente, riesce a regalare esattamente quello che promette: velocità e adrenalina. Anche nei momenti in cui ho faticato a imparare il layout delle piste (ci sono 10 scenari con un totale di 36 layout giocabili in un senso e nell’altro) e mi sono schiantato contro un muro, sono sempre riuscito a riprendermi e a raggiungere velocità vertiginose, un’emozione di cui, e non mi stancherò mai di dirlo, non avevo mai abbastanza.
La ripida curva di apprendimento può essere un ostacolo per chi cerca un’esperienza racing più casual, ma per i fan del primo capitolo e di classici come F-Zero e WipEout, si innamoreranno di Redout 2 nonappena attiveranno l’iperturbo per la prima volta.