Le offerte di telefonia mobile hanno registrato un aumento del 65% delle rimodulazioni da parte dei vari operatori, mentre quelle relative alle offerte di tipo fisso sono diminuite del 29%: questo è il risultato che emerge dal confronto tra il 2019 e il 2020 effettuato da SOStariffe.it, che ha condotto uno studio basandosi sulle tariffe dei principali operatori Telco. Il portale ha messo insieme anche alcuni utili consigli per difendersi dalle rimodulazioni.
Le rimodulazioni tariffarie sono una delle principali cause della modifica dei prezzi delle principali offerte di telefonia mobile e fissa. Negli ultimi mesi, le rimodulazioni hanno influito sulle tariffe attive in modo significativo sia per quanto riguarda il settore di telefonia mobile che per quello delle offerte internet casa.
SOStariffe.it ha messo a confronto le principali rimodulazioni applicate nel 2019 con quelle che hanno segnato il 2020: dall’indagine è emerso un quadro disomogeneo che mette in evidenza come le rimodulazioni agiscono in modo diverso a seconda del mercato di riferimento.
In particolare, se da un lato si è assistito a un rialzo significativo delle modifiche sulle offerte di telefonia mobile, dall’altro la telefonia fissa è stata contrassegnata da una riduzione delle rimodulazioni di quasi il 30%, segno di maggiore coerenza e continuità con l’offerta proposta l’anno precedente da parte dei vari provider.
L’analisi condotta da SOStariffe.it ha enfatizzato l’esistenza di una discrepanza tra il mercato della telefonia mobile e quello della telefonia fissa. I due mercati si muovono in modo differente anche nel caso in cui sia lo stesso operatore a commercializzare le varie offerte.
In particolare, dalla comparazione tra le tariffe per la telefonia mobile del 2019 con quelle del 2020 è stato registrato un incremento delle rimodulazioni pari al 65,46%. I dati raccolti dall’indagine confermano che si è passati da una rimodulazione media annuale di 22,44 euro a una di 37,13 euro, cifre che i provider hanno mediamente aggiunto alla spesa annua degli utenti.
Discorso inverso per le rimodulazioni delle tariffe Internet casa. Nel 2019 è stata imposta una rimodulazione media mensile di 2,32 euro e annuale di 27,87 euro, mentre nel 2020 si sono abbassate del 29,06%, toccando un rincaro mensile di 1,65 euro e annuale di 19,77 euro.
Le rimodulazioni delle tariffe degli operatori di telefonia mobile e fissa possono prevedere un aumento del costo del canone mensile, oppure la variazione dei servizi che fanno parte di una data offerta. Il Codice delle comunicazioni elettroniche e i regolamenti AGCOM prevedono che la modifica debba essere comunicata al cliente in modo chiaro e trasparente.
In caso di rimodulazione di un’offerta, inoltre, la comunicazione da parte degli operatori deve avvenire entro un determinato limite di tempo, in modo tale da consentire agli utenti di esercitare il diritto di recesso. La rimodulazione va comunicata almeno 30 giorni prima dell’entrata in vigore delle modifiche unilaterali del contratto.
Gli operatori che non rispettano queste regole stanno portando avanti delle pratiche commerciali scorrette, per le quali potrebbero subire delle sanzioni da parte dell’AGCOM. I clienti che non sono intenzionati ad accettare la rimodulazione introdotta dall’operatore di turno possono recedere dal contratto sottoscritto. Il cliente che esercita il recesso non deve sostenere costi o penali per la risoluzione del contratto.
Nel momento in cui si verifica una rimodulazione, il consumatore affezionato al proprio gestore di telefonia mobile o di servizi Internet per la casa può decidere di sottoscrivere un’offerta differente, pur rimanendo con lo stesso operatore.
Nella maggior parte dei casi, però, la rimodulazione di un’offerta rappresenta una situazione che provoca un certo fastidio nell’utente: a questo proposito la scelta di cambiare operatore potrebbe essere la più conveniente, soprattutto considerando l’assenza di costi o penali legata al recesso.
Per esempio, nel caso di una connessione Internet casa nella quale l’utente abbia ricevuto degli sconti iniziali, magari sul costo del modem, non potrà essere richiesta in alcun modo la loro restituzione in quanto la rimodulazione è avvenuto in modo unilaterale.
La rimodulazione porta con sé il diritto per il consumatore di recedere dal contratto sottoscritto: sulla base dei dati riportati dall’ultimo osservatorio di SOStariffe.it, gli utenti che hanno subito una rimodulazione sulla loro offerta per la telefonia mobile nell’ultimo anno avrebbero più che ragione a scegliere di cambiare operatore, attraverso l’individuazione di una promozione più conveniente e trasparente.
Per il cambio di operatore è necessario, da un lato, procedere con una confronto di tipo quantitativo, comparando i costi delle promozioni degli altri gestori di telefonia mobile attraverso l’utilizzo del comparatore di SOStariffe.it, disponibile anche in versione mobile, con l’app gratuita per iOS e Android.
Dall’altro lato, invece, è possibile effettuare un’analisi qualitativa, leggendo con attenzione non solo le condizioni contrattuali relative alle offerte di proprio interesse, ma soprattutto i commenti degli utenti che hanno già scelto un determinato gestore, in modo da verificare per tempo se la trasparenza informativa e il rispetto delle regole sono elementi che caratterizzano l’attività dell’operatore.