Riot firma una partnership di 3 anni con la Esports World Cup

Riot Games porterà Lol, Valorant e Tft alla Esports World Cup per i prossimi tre anni a partire dall’estate 2025.

Un annuncio atteso e in precedenza già anticipato quello della partnership tra la Esports World Cup e Riot Games che porterà Lol, Valorant e Tft all’evento di Riyadh già da questa estate. Presentato come il più grande festival internazionale dell’esports, la Esports World Cup arriva in questo 2025 alla seconda edizione, ancor a Riyadh, con un marcia in più: perché se League of Legends e Teamfight Tactics sono una conferma, Valorant rappresenta invece una novità.

Un inizio tentennante

Durante la prima edizione del 2024 Riot Games non aveva trovato un vero e proprio accordo con la Esports World Cup Foundation, la fondazione saudita che gestisce e organizza l’evento. La scorsa estate il publisher aveva semplicemente acconsentito all’organizzazione di un torneo di terze parti, permettendo alle squadre che competono nel proprio circuito di League of Legends di partecipare e fissando una settimana di pausa nei vari circuiti, senza però fornire un vero e proprio endorsemente alla manifestazione di Riyadh. Un pensiero in linea con quanto accaduto negli anni precedenti, in cui al Gamers8 (la manifestazione da cui ha avuto origine la Esports World Cup) non erano mai stati presenti titoli di Riot Games.

Quest’anno invece il publisher ha deciso di sposare in toto la Esports World Cup, dando oltre al suo benestare anche la disponibilità a firmare un accordo di partnership che porterà Lol, Valorant e Tft a Riaydh per i prossimi tre anni, a partire dal 2025. I tre titoli faranno compagnia ai 20 già annunciati (con altri in arrivo, secondo gli organizzatori), accanto a esports come Counter-Strike, Dota, Pubg Mobile, Rainbow Six Siege, Rocket League e via dicendo. La partnership però non si limita solamente alla presenza dei tre videogiochi di punta di Riot Games: a partire dal Masters Bangkok di Valorant, Riot Games presenterà diverse attivazioni e pubblicità della Esports World Cup durante la trasmissione dei propri eventi competitivi.

Chi dopo Faker?

“Riot Games ha plasmato l’impatto culturale del gioco competitivo, trasformando gli esports in una forza di intrattenimento globale”, ha dichiarato Fabian Scheuermann, Chief Games Officer della Esports World Cup Foundation. “Con l’iconico campionato mondiale di League of Legends, che continua a stabilire nuovi standard per le esperienze coinvolgenti, le collaborazioni culturali di VALORANT e gli eventi community-driven di Teamfight Tactics, Riot ha aperto la strada a un ecosistema che va ben oltre la competizione. Portando questi titoli alla Esports World Cup, non stiamo solo celebrando il gameplay d’élite – stiamo, insieme, espandendo gli esports come movimento di intrattenimento globale, creando connessioni più profonde con i fan attraverso il gioco, la musica e la cultura digitale”.

Nel 2024 a trionfare nel torneo di League of Legends era stato Faker con i suoi T1, poi diventati anche campioni del mondo a Londra il novembre successivo. A seguire la diretta, secondo gli organizzatori, erano stati circa 12,5 milioni di spettatori in tutto il mondo. T1 protagonisti anche nella finale di Teamfight Tactics, vinta però dai Wolves Esports, la sezione gaming competitiva del club di Premier League del Wolverhampton, guidata da Li “LiShao” Chengyu. La particolarità della Esports World Cup riguarda anche il premio per i club, in base ai piazzamenti ottenuti nei vari titoli competitivi presenti.

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