Oltre 1500 dipendenti di Riot Games riceveranno un risarcimento pari a 100 milioni di dollari.
Questo l’esito di un’azione legale collettiva per discriminazioni di genere e molestie sul posto di lavoro, intentata da alcune lavoratrici del colosso dei videogame nel 2018.
Secondo quanto riportato dal sito Axios, ciascuna delle 1.548 lavoratrici riceverà un pagamento iniziale compreso tra i 2.500 e i 5.000 dollari, con ulteriori danni fino a un tetto massimo di 40.000 dollari. Questi ultimi saranno pagati a seconda che il lavoratore fosse un dipendente a tempo pieno o no, e della durata del tempo trascorso in azienda. Sette donne hanno però scelto di rinunciare all’accordo.
L’azione legale collettiva è stata intentata nel 2018 in seguito alla pubblicazione di un rapporto investigativo schiacciante da parte del blog di videogiochi Kotaku. Originariamente era previsto un risarcimento di 10 milioni di dollari, ma le agenzie di collocamento della California sono intervenute per chiedere una cifra più alta per le dipendenti.
L’accordo da 100 milioni di dollari è stato annunciato nel 2021 e approvato entro luglio del 2022. Con l’accordo, Riot ha anche accettato un finanziamento interno del programma di diversità e inclusione e un’analisi triennale, condotta da terzi, dell’equità di genere nelle sue pratiche di lavoro.
Dopo la causa, nel 2020, Riot Games ha iniziato a pubblicare un rapporto annuale sulla diversità e l’inclusione e nel 2023 ha affermato che le donne costituiscono ormai il 27,5% della sua forza lavoro globale e il 26% della sua leadership globale.